Roma: il Quartetto Eos e Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce

classica

digitare o copiare qui il testo in breve della recensione

A Bologna l'intensa lettura della Suite dal Prometeo di Nono e un asciuttissimo Requiem mozartiano

Ampio successo di pubblico al Verdi di Trieste per un nuovo allestimento di "Madama Butterfly" caratterizzato più dalla eccellente prova degli interpreti vocali che dalle poco significative scelte del regista e dello scenografo.

L'opera estrema di Janacek è in cartello a Bastlle. E' l'occasione per ritrovare l'ottimo José Van Dam. Brilla il direttore d'orchestra Marc Albrecht

Interpreti eccezionali riscattano una Dama di picche, discutibile per le scelte del regista Lev Dodin. Eppure, è un trionfo grazie a Vladimir Galouzine, Hasmik Papian e Ludovic Tézier.

Si è concluso all'Opera di Lione il Festival Janacek. Tre le opere proposte: Jenufa, Katia Kabanova e il Caso Makropoulos. Complessivamente buoni gli allestimenti, arrivati da Glyndebourne, ottima l'idea di alternare le opere in scena. È stato così possibile percorrere in poche serate il lungo cammino intrapreso da Janacek verso la definizione del suo personalissimo teatro musicale.

Il teatro di Cagliari ripropone il celebre allestimento di Moshinsky, tra
architetture smisurate e intensi effetti di chiaroscuro. Ricca di colori e
di suspense la direzione di Paolo Arrivabeni.

Billy Forsythe è tornato a Venezia, per la Biennale Danza: il lavoro in prima mondiale si chiama You made me a monster ed ha stravolto non poco il pubblico (quattro performances ogni sera, un'ora ciascuna, per 70 spettatori). Forsythe da un lato metabolizza ed esorcizza (si spera) il passato e dall'altro ci dice: rieccomi, profondo come sempre e sempre in cerca, mai fermo sugli allori. Vi parlo del cancro, e non solo di quello che sta nei trattati di medicina...

"Urlo", lo straziante affresco di Pippo Delbono apre il festival delle colline, con un'ospite d'eccezione in scena, a cantare: Giovanna Marini

La rinuncia forzata all'allestimento scenico non inficia il successo di uno dei titoli migliori fra la misconosciuta produzione italiana di Meyerbeer e segna il trionfo del giovane contralto russo Marina Prudenskaja

Debutto dell'Hilliard Ensemble alla XXII edizione del Festival di Cremona Claudio Monteverdi. Grande entusiasmo per le voci inglesi. Al pubblico cremonese piace il misticismo di Arvo Pärt.

L'accoppiata del Prosdocimo di Thomas Allen e del Don Geronio di Alessandro Corbelli fa scintille nella nuova produzione del Turco in Italia al Covent Garden.

Glyndebourne inaugura la nuova stagione con una splendida nuova produzione di Cenerentola, continuando così la sua grande tradizione rossiniana.

La Staatsoper di Vienna propone il primo allestimento austriaco di La lampada di Aladino di Nino Rota in una versione adattata e ridotta per bambini. Ottimo collettivo di cantanti per un'esecuzione brillante che lascia con il fiato sospeso bambini e adulti. Peccato che nella riduzione siano andate perse molte delle raffinatezze timbriche e strumentali dell'originale.

La nuova produzione del Lucio Silla delle Festwochen verrà ripresa il prossimo anno in occasione delle celebrazioni mozartiane. Il livello è altissimo, difficile andare ancora oltre, nonostante le numerose innovazioni nella regia e nella lettura musicale.

L'ultimo spettacolo dell'artista newyorkese oscilla tra minimalismo e sistema universo, tra buchi neri e buchi del linguaggio.

La prima esecuzione in tempi moderni di Sant'Elena nella versione di Dresda è un evento, non solo per il recupero di una partitura che nasconde momenti di rara bellezza, ma anche per la brillante e curatissima esecuzione diretta da Ottavio Dantone.

Dicono che il pubblico romano si sia scandalizzato – di fronte a I Need More – per via di ripetuti onanismi, pipì in scena, violenze esplicite di gruppo, schitarrate assordanti e via dicendo. Noi ci scandalizziamo al contrario per la totale assenza di una forma compiuta al servizio di tutto ciò, per i tempi antiteatrali, per la presunzione con cui personalissime elucubrazioni vengono imposte senza mediazioni al pubblico.

Christie e Les Arts Florissants concludono con L'Allegro, il Penseroso e il Moderato la stagione di Ferrara Musica

Un invito alla memoria, questo è stato il messaggio che i Sentieri Selvaggi hanno voluto lanciare nel giorno del debutto della rassegna "Parole". Un invito a non dimenticare i partigiani fucilati, i treni della deportazione ebraica, l'uccisione di Aldo Moro. Programma impegnativo, ma ben articolato e musicalmente godibilissimo. Peccato che il Teatro Dal Verme fosse semivuoto, segno che la marcia di avvicinamento del grande pubblico alla musica contemporanea è tutt'altro che compiuta.

John Zorn inaugura a Bologna il festival Angelica con Cobra, performance improvvisativa di grande impatto sonoro

1984, la collaborazione Lorin Maazel, J.D. McClatchy, Thomas Meehan e Robert Lepage in prima mondiale alla Royal Opera House, si rivela purtroppo inferiore alla somma delle sue parti.

Chiude la I (bella e ricca) stagione della Fondazione Petruzzelli di Bari la visionarietà coloristica e minimalista di Bob Wilson. Grande affluenza di pubblico in una città la cui vita teatrale deve rinascere dalle ceneri.

Opera non frequentissima sul palcoscenico del Regio di Parma, "Ernani" ha aperto il Festival Verdi 2005 proponendo un nuovo allestimento dal carattere cupo e imponente sul piano visivo e sanguigno su quello musicale. Buon successo alla fine, con il calore del pubblico rivolto soprattutto ad Allemandi.

Così fan tutte all'epoca dell'impero romano: un'operetta alla Offenbach spregiudicata, divertente, ma superficiale. E c'è poca precisione nell'esecuzione musicale.

L'opera, per la prima volta rappresentata a Genova si avvale di una intelligente direzione musicale di Bartoletti che aiuta a scoprire pur in una partitura minore, idee e atmosfere del Verdi successivo.

Inizia da Venezia la tournée italiana dei Berliner Philharmoniker, un evento straordinario se si pensa che per sole otto volte la leggendaria compagine ha onorato con la propria presenza la città lagunare.

La Volksoper di Vienna propone un allestimento di La sposa venduta di Smetana che cerca nuove soluzioni di regia senza però abbandonare i cliscée che non possono mancare quando ci si trova di fronte alla cosiddetta opera nazionale. Buono il cast dei cantanti, poco differenziata la resa orchestrale.

Giacomo Puccini inaugura per la prima volta il Maggio Musicale Fiorentino con Tosca sotto la direzione di Zubin Mehta. Grande prova vocale di Violeta Urmana al suo debutto nel ruolo, affiancata da Marcus Haddock e dal veterano Ruggero Raimondi, contestata la messinscena in chiave novecentesca di Giorgio Barberio Corsetti.

La Neue Oper Wien esegue in prima assoluta l'Orfeo di Christoph Cech, un lavoro per la scena costruito partendo dall'ononimo modello monteverdiano. Nonostante la regia problematica e la dizione incomprensibile dei cantanti, un'interessante riflessione sulle attuali possibilità del teatro musicale.