L'esorcismo di Billy

Billy Forsythe è tornato a Venezia, per la Biennale Danza: il lavoro in prima mondiale si chiama You made me a monster ed ha stravolto non poco il pubblico (quattro performances ogni sera, un'ora ciascuna, per 70 spettatori). Forsythe da un lato metabolizza ed esorcizza (si spera) il passato e dall'altro ci dice: rieccomi, profondo come sempre e sempre in cerca, mai fermo sugli allori. Vi parlo del cancro, e non solo di quello che sta nei trattati di medicina...

Recensione
classica
Biennale Danza Venezia
William Forsythe - Video Phillip Bussmann
28 Maggio 2005
Billy Forsythe è tornato in Italia con la sua nuova compagnia, rinata in Germania e finanziata da due Land dopo che la sindachessa di Francoforte aveva deciso che uno tra i massimi coreografi del nostro tempo non era più meritevole di sovvenzioni. E' tornato a Venezia, per la Biennale Danza, ed ha tirato un bel pugno nello stomaco a tutti quanti. Nello spazio del Piccolo Arsenale, senza platea, il pubblico si aggira fra tavoli sui quali abbondano fogli di carta dai quali ritagliare modellini con tutte le parti del nostro scheletro. Una volta fatto, li si può appendere a fantasia su apposite strutture, dando inevitabilmente vita a figure inquietanti. Intanto, su sinistre sonorità vomitate dal sintetizzatore, due danzatori applicano a se stessi uno spaventoso origami, tendendosi all'infinito, accartocciandosi, esplorando come sempre avviene in Forsythe ogni possibilità di movimento nello spazio. Contemporaneamente sul fondale nero si dipana un lungo racconto. Quello di un tragedia mai accettata: la morte della moglie di Billy, per cancro. Sono passati molti anni, più di 10. Lei era una grande e intelligente danzatrice, amata come donna e come artista, stavano lavorando a quel tempo a una pièce derivata da Alien, per denunciare xenofobia e razzismo, che considerano gli immigrati appunto degli alieni, repellenti e pericolosi. Un Cancer per la nostra società: proprio così si chiamava una parte del lavoro. Poi si insinuò il Male, quello fisico, e nulla ci è risparmiato nella descrizione del progressivo calvario, compresi i medici che diedero inutili speranze, compreso un amico improvvido che pensò bene di regalare a Natale uno scheletro umano da montare. A lei, che scheletro stava diventando... Morta la sua donna, Billy prese tutte quelle ossa e ossessivamente le montò, gettando via le istruzioni: un monumento alla desolazione di quei giorni, la visualizzazione del suo animo sconvolto e piagato. Il lavoro in prima mondiale a Venezia si chiama You made me a monster ed ha stravolto non poco il pubblico (quattro performances ogni sera, un'ora ciascuna, per 70 spettatori). Forsythe da un lato metabolizza ed esorcizza (si spera) il passato e dall'altro ci dice: rieccomi, profondo come sempre e sempre in cerca, mai fermo sugli allori. Vi parlo del cancro, e non solo di quello che sta nei trattati di medicina...

Interpreti: Christopher Roman e Allison Brown

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