Alla Scala di Milano nuova produzione del balletto di Léo Delibes. Ma è una delusione.

Per Torinodanza al Teatro Regio uno sguardo disincantato e nuovo sulla corrida.

Con Giselle si conclude al Regio di Torino la residenza di tre settimane della compagnia di Mosca, che dal 2001 si alterna con il Kirov in lunghe permanenze.Un successo enorme, che mostra quanto il balletto sia amato dal pubblico là dove esistono classe, stile e una tradizione amorosamente coltivata da secoli.Per il pubblico,anche l'occasione di scoprire tante nuove, giovani stelle.

C'è modo e modo di "reinventare" un balletto perduto, operazione in sé discutibile ma molto praticata, anche in Russia. La Compagnia del Bol'šoj ospite di Milano lo dimostra: tre atti di noia pedante, ancorchè con danzatori meravigliosi, per La fille du Pharaon di Lacotte; due atti di brio , invenzione coreografica, dotte citazioni per Il Limpido ruscello, il balletto che fece imbestialire Stalin nel 1935 e che Alexej Ratmanskij ha resuscitato.

Alla Scala un esempio perfetto di "balletto moderno" e della capacità della danza di rinnovarsi nella tradizione: entra nel repertorio della Compagnia La Dame aux camélias di John Neumeier, da Alexandre Dumas figlio e con le musiche di Chopin. La storia di Marguerite e Armand con Alessandra Ferri e Roberto Bolle protagonisti alla prima : lei prossima ad appendere le scarpette al chiodo, lui al culmine della carriera e della maturità artistica.

VSPRS, un groviglio di consonanti per evocare i Vespri della Beata Vergine di Monteverdi, colonna sonora dell'ultimo spettacolo del coreografo e regista belga Alain Platel e dei Ballets C.de la B.Uno sguardo amoroso e senza veli sul mondo del disagio mentale, con i suoi abissi e la sua umanità.La prima nazionale al Festival Torinodanza, poi una tournée italiana

Alla Scala di Milano - a 43 anni dalla prima ed ultima esecuzione (Maderna sul podio, Wallmann per la regia e le danze, Berganza protagonista...)- è tornata Dido and Aeneas di Henry Purcell. In un allestimento di strepitosa bellezza, con Hogwood sul podio, si è rivelato il talento del coreografo e regista inglese Wayne McGregor. La danza come autonoma ma pertinente rappresentazione di emozioni e bellezza pura.

Alla Biennale danza veneziana, UnderSkin, lo spettacolo di Jin Xing, l'artista cinese che un tempo era un colonnello dell'esercito ed oggi è danzatrice e coreografa di culto nel suo Paese.L'occasione anche per scoprire un antico strumento, il Gu Qin, che soltanto gli imperatori avevano il privilegio di suonare.

Nella meravigliosa "Bayadère" che Marius Petipa creò nel 1877 a San Pietroburgo sulla musica di Minkus, un classico del tardoromanticismo, spicca Svetlana Zakharova con Roberto Bolle, accompagnati dignitosamente dal corpo di ballo della Scala.

Le jeune homme et la Mort entra nel repertorio della Compagnia di balletto della Scala a 60 anni dalla prima parigina. Roberto Bolle debuttava nel ruolo che fu di Babilée, Nureyev, Barishnikov e del nostro grande Luigi Bonino: tecnicamente fenomenale ma così sereno ed apollineo di suo, è riuscito ad essere dilaniato e smarrito.

Giochi invernali ma anche Olimpiadi della Cultura a Torino. Regio e Torino Danza si ispirano alla saghe nordiche cantate da Snorri Strluson e affidano lo spettacolo a Giorgio Barberio Corsetti. Ma sotto un tendone da circo le abbaglianti vicende di dèi, nani, giganti e mostri si riducono a un raccontino sbiancato, e pure di vecchia concezione teatrale.

La Compagnia di balletto della Scala di Milano acquisisce in repertorio un capolavoro firmato Stravinskij - Kylián, "Symphony of Psalms", e fa bene: ottima prova, pubblico incantato. Nella stessa serata altri due pezzi: "Theme and Variations" di Balanchine e il "Sacre" firmato Béjart.