Un allestimento scenograficamente nullo per dare spazio all'inventiva registica e un cast vocale di buona esperienza sotto la bacchetta ottimale di Jurowski

Buon esito di Vita di Marco Tutino principalmente per merito di Anna Caterina Antonacci e Michele Pertusi, protagonisti di un'opera che porta in scena l'agonia di una malata terminale di cancro

Ozawa conduce l'orchestra con raffinatezza e ne estrae tutte le peculiarità espressive, ricordandoci che in un particolare periodo della storia della musica "romanticismo" e "strutturalismo" vivevano sotto lo stesso tetto orchestrale.

Lettura stringata di Muti, per uno spettacolo dominato dominato da Leo Nucci. Fischi e insulti alla fine del Primo atto, seguiti dal pentimento del trionfo finale. Regia poco incisiva.

Applausi a scena aperta per l'Ophélie di Natalie Dessay e trionfo per l'Hamlet di Simon Keenlyside nella prima produzione londinese dal 1910 del lavoro di Thomas.

Una messinscena generosamente compromessa con la realta': nel Fidelio che inaugura la sessantaseiesima edizione del Maggio Musicale Fiorentino al Teatro Comunale di Firenze, l'ambientazione e' in un lager moderno e alla fine i Nostri arrivano circondati da telecamere e microfoni-giraffa. E stavolta le cose di cui si parla sembrano troppo vicine per poter fischiare: applausi generosi per il regista Robert Carsen e per i suoi collaboratori. Poco efficace la direzione di Paavo Jaervi, al suo debutto nell'opera.

De Tomasi, sul piccolo palcoscenico di Busseto, ha concentrato un Don Giovanni vagamente anni '50, incorniciato sulla scena dal marmo della tomba del Commendatore – e, alla fine, del protagonista – tratteggiando nel complesso i personaggi in modo deciso, senza sfumature. Grande impegno per gli allievi del "Progetto Giovani". Funzionale la direzione di Xian Zhang. "Tutto esaurito" e tanti applausi per tutti.

Nuova produzione di Capriccio al Teatro Lirico di Cagliari e prima esecuzione in Sardegna dell'ultima opera di Strauss, in un allestimento firmato da Luca Ronconi che ha trasportato l'ambientazione settecentesca nel Novecento, per sottolineare l'"anacronismo" di Capriccio.

Grazie alla voce, alla musicalità, all'intelligenza d'interprete, Domingo riesce a ricavare il possibile da Sly: non è colpa sua se non è molto.

Al Nuovo Auditorium Ton Koopman alla testa degli Amsterdam Baroque Ensemble and Choir esegue il più antico degli oratori pasquali che ci sia pervenuto del Kantor della Thomaskirche: la Johannes-Passion.

Barbara Frittoli e Marcello Alvarez guidano un cast vocale di prima grandezza in una produzione vincente della Luisa Miller di Verdi

Riuscito abbinamento di due lavori composti a distanza di dieci anni per Pascal Dusapin a Losanna

Interessante lettura "femminista" della Mirandolina di Martinu, tratta dalla Locandiera di Goldoni. La regia di Paul Curran funziona, e riesce a calare la vicenda negli anni Trenta divertendo. Roberto Polastri guida l'Orchestra del Comnale di Bologna attraverso una impegnativa partitura ricca di poliritmie e giochi timbrici. Bravi i cantanti, anche ottimi attori, con in testa la protagonista Daniela Bruera. Pubblico soddisfatto.

Successo per Fidelio diretto da Rattle al Festival di Pasqua di Salisburgo, ma il pubblico non apprezza del tutto la regia

L'ultima opera di Rameau è stata finalmente rappresentata sulla scena dell'Opéra di Parigi. Purtroppo ha deluso lo spettacolo diretto da William Christie. Anche il regista Robert Carsen non ha saputo fare meglio. Mentre è apparso convincente il cast. Soprattutto bravi Barbara Bonney e Paul Agnew.

Phyllida Lloyd ricrea il mondo oppressivo e claustrofobico del romanzo della Atwood nella nuova produzione di A handmaid's tale di Poul Ruders per l'English National Opera

Sabato l'Opera di Roma ha proposto al Teatro Nazionale un dittico "comico" contemporaneo consistente in un Melologo su testi di Benni da Stranalandia e nell'intermezzo Bach Haus di Michele Dall'Ongaro su libretto di De Vivo. I quattro autori (gli altri sono A. Gentile - A. Sbordoni - F. Sebastiani) si sono confrontati con l'ipotesi di un registro essenzialmente comico per la scrittura musicale contemporanea, e i risultati (per qualità dell'esecuzione e ricezione del pubblico) sembrano esser stati più che buoni.

Pregevole ripresa di un titolo quasi dimenticato, con una regia che non si vergogna di recuperare il vecchio stile e un cast maschile di grande efficacia

"Ariadne auf Naxos" di Richard Strauss è un'opera densa, anzi, densissima di contenuti, non solo per quel che riguarda la riflessione metateatrale, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista strettamente musicale. Il cast comprendeva interpreti di primissimo livello, ottimamente distribuiti nei ruoli. Sobrie e funzionali le scene hanno opportunamente commentato la trama.

Discreta nuova produzione dell'Elisir al Regio di Parma, ripresa da una edizione del 1988. Anche se le indisposizioni hanno fatto sostituire Machado con Botta e Trimarchi con Antoniozzi, l’insieme ha retto abbastanza bene. Scene piacevoli, regia un poco grossolana e direzione – di Guingal – scivolata via su tempi adeguati, a parte qualche momento troppo riflessivo. Botta ha una voce ben controllata ma poco potente, la Mula non ha giocato certo di fino, mentre Antoniozzi ha reso bene Dulcamara. Adeguato il Belcore di De Simone. Successo di stima dal pubblico.

Mancava da più di settanta anni. Torna sulla scena dell’Opéra “Guillaume Tell”. Una Svizzera dai colori pastello domina il palcoscenico di Bastille. E proprio le scene si rivelano la parte più riuscita dello spettacolo. Nel cast primeggia il tenore siciliano Marcello Giordani.

Il Barbiere di Siviglia di Rossini è andato in scena a Teramo in un allestimento che riprendeva la regia di Maurizio Nichetti: molte soluzioni esilaranri e calzanti, ma anche alcuni vuoti ritmici, comunque ben colmati da una compagnia di canto mediamente positiva sia vocalmente sia scenicamente.

Bruno Bartoletti, Liliana Cavani e Dante Ferretti portano al successo "Jenufa" di Janacek. L'opera, ammirevole sul piano drammaturgico e musicale, è stata presentata in un allestimento prodotto alcuni anni fa dal Maggio Fiorentino. Lodevole la prova del cast dominato da Kathryn Harries, straordinaria Kostelnicka.