Il tempo del Kronos Quartet

Il quartetto americano a Torino per Musica 90

Il Kronos Quartet a Torino (foto Fabio Bruno)
Il Kronos Quartet a Torino (foto Fabio Bruno)
Recensione
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Musica 90 Torino
22 Ottobre 2008
In concerto al Teatro Colosseo per il secondo appuntamento autunnale di Musica 90, il Kronos Quartet propone un programma eterogeneo che ben rispecchia le sue molte anime sonore. Si va così dall’anonimo irakeno di “Oh Mother, the Handsome Man Tortures Me” alle versioni per archi dei Sigur Ròs. Le gradazioni di riuscita dell’operazione sono varie quanto il repertorio, e suscitano dal fascino alla perplessità: il quartetto si sovrappone spesso a una base registrata, e non sempre il risultato convince: i beat elettronici funzionano meglio a un volume significativo, capace di “prendere allo stomaco”. Settati a un livello intermedio, non incidono pur finendo (almeno in alcuni punti della sala) per sovrastare il volume degli archi. Non è una considerazione ideologica: il punto di forza dell’ensemble è l’affiatamento, la capacità di piegare la meccanicità dell’interpretazione alle leggi del cuore. In molti episodi è difficile sfuggire all’”effetto metronomo”, e talvolta anche la scelta dei suoni non pare in linea con lo spirito del brano (il timbro da tastiera “lounge” sotto “’Round Midnight”…). Il tutto funziona perfettamente, e con risultati emozionanti, quando le suggestioni timbriche dell’elettronica si sottraggono alla meccanicità del ritmo: nei rumorismi di “Cercle du Nord III”, del giovane compositore canadese Derek Charke, o in alcuni passaggi della colonna sonora del film “The Fountain - L’albero della vita”, proposta come ultimo bis. È però nella semplicità del suo suono amplificato che il Kronos tocca i momenti migliori: la modalità suggestiva di un alap di Ram Narayan, con la viola di Hank Dutt protagonista, sostenuta da Harrington allo shruti e da Sherba al tanpura, o lo Zorn sintetico e violento di “The Dead Man” reso in versione ironica e “alleggerita”.

Interpreti: David Harrington: violino; John Sherba: violino; Hank Dutt: viola; Jeffrey Zeigler: violoncello;

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