Smontare il pop

Lo spirito rock dei Bad Plus fa cantare la platea del Blue Note di Milano

The Bad Plus
The Bad Plus
Recensione
jazz
Blue Note Milano
21 Ottobre 2008
"Comfortably Numb" dei Pink Floyd, il crescendo parossistico della ritmica, i vocalizzi di Wendy Lewis, l’hook melodico che strappa l’applauso. È la conclusione della performance dei Bad Plus, jazz trio di Minneapolis, al Blue Note di Milano, e l’apprezzamento della platea - che non scatta al termine di un giro di assoli, ma, piuttosto, dopo l’esposizione del tema, il rivelarsi della linea melodica o il finale giubilatorio dell’hit-single - la dice lunga sull’attitudine rock della musica del piano-jazz trio di Minneapolis, e sulla sua ricezione. Standard pop o brani originali giocano con le stesse carte: articolati ostinati ritmici, strumentati a puntino, tessono la trama intricata su cui al saggio pianoforte “essenzialista” di Ethan Iverson piace alternare veloci moduli ripetitivi a più lenti fraseggi in block-chord, singolari, benché d’inventiva a tratti corriva. Suo alter-ego è l’agilissimo contrabbasso di Reid Anderson, al contempo deuteragonista ritmico dell’ipercinetica batteria di David King, un Vernell Fournier in rotta di collisione con Sunny Murray: inesauribile la sua ricerca su timbri e pulsazione, vivificata da litoti ed ellissi temporali. Nel perseguire la discontinuità di metri, divisioni ed accenti, all’interno del perpetuum mobile di un beat inderogabile, le “cover” di Stravinsky e Ligeti funzionano a meraviglia, nonostante l’insistenza sulla reiterazione, a discapito dello sviluppo, lasci la musica nel pericolo di avvilupparsi su stessa. E la formula mostra via via la corda sui brani lenti, quando il tactus pungente non si pone più a principale motivo d’interesse. Ma allora giunge in soccorso la voce della Lewis, ed ecco la platea subito riunita - potere inclusivo del riconoscimento - a canticchiare la straniante "Heart of gold" di Neil Young, o la trascinante "New Year’s Day" degli U2.

Interpreti: Ethan Iverson, piano Reid Anderson, contrabbasso David King, batteria Wendy Lewis, voce (special guest)

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