Il musical di Leonard Bernstein entusiasma il pubblico delle Terme di Caracalla

classica

Grazie al "festival delle regioni", approva allo Châtelet di Parigi la produzione di Medea voluta dal Capitole di Tolosa. A dispetto di tanta attesa, lo spettacolo delude. Perfino l'Antonacci non è in gran forma. A disagio con l'ouverture, l'orchestra ritrova il suo smalto con il preludio del III Atto. Invece, prodigiosa l'esecuzione di Sara Mingardo.

Polifonia classica e contemporanea: l'ensemble L'Homme Armé ha chiuso a Firenze la rassegna "Il suono dell'anima" con un concerti di suggestiva impaginazione, che intercalava una messa-capolavoro di Josquin Despres, affidata ad un quartetto vocale maschile, a tre pagine di Nono, Kurtag e Pezzati per quartetto femminile.

Un Giulio Cesare visivamente lussureggiante continua il 'love affair' tra Glyndebourne e Handel

Al festival torinese Traffic, Thobbing Gristle e Aphex Twin, due generazioni di disfacimento elettronico dei suoni

A Lione prima esecuzione francese dell'Upupa, l'ultimo lavoro teatrale di Henze. L'allestimento, coprodotto dall'Opera di Lione, è lo stesso della prima salisburghese di due anni fa.

Fino a qualche anno fa l'idea di una Carmen diretta da Harnoncourt era impensabile. Grazie alla frequentazione della musica di Offenbach, però, il direttore austriaco è inevitabilmente giunto a Bizet e ha contribuito con la sua lettura a rinnovare la storia della ricezione dell'opera.

"La Mano", del Teatro delle Albe, musica di Luigi Ceccarelli: un'ottima idea su come risolvere l'interazione di scena musica attore luci

Rinata sotto un nubifragio, "Ifigenia in Aulide" di Cherubini è comunque andata in scena a Sassuolo, con un allestimento non più che funzionale e una corretta lettura musicale di Severini. Opera di ordinaria fattura, ha comportato l'impegno dei giovani cantanti formati da Beatrice Bianco, ripagato dagli applausi finali del pubblico.

L'ultima produzione annuale della Staatsoper di Vienna, Manon Lescaut di Giacomo Puccini, vede sul podio il suo direttore musicale Seiji Ozawa. Una regia controversa e una condotta orchestrale poco curata portano a risultati discutibili nonostante le buone prestazioni dei cantanti.

Nel recupero di una programmazione dissennata, al Teatro Massimo palermitano si è riuscito in poco tempo ad allestire la prima italiana di una deliziosa opera del francese Jacques Ibert: "Persée et Andromède"

Il Boris Godunov ritorna al Comunale di Firenze per il Maggio Musicale Fiorentino con l'ispirata direzione di Semyon Buchkov, con un cast di alto livello complessivo capeggiato da un Boris italiano, Ferruccio Furlanetto, e con la geniale ma ardua tessitura di simboli della messinscena di Eimuntas Nekrosius, che ancora una volta divide il pubblico.

Interessante impianto registico di carattere minimalista, con particolari scelte cromatiche. Direzione musicale senza carattere e tempi molto lenti. Buona la compagnia di canto.

Debutta bene nell'opera la giovane Orchestra Cherubini guidata da Fourniller per l'inaugurazione del Ravenna Festival

La Compagnia di balletto della Scala di Milano acquisisce in repertorio un capolavoro firmato Stravinskij - Kylián, "Symphony of Psalms", e fa bene: ottima prova, pubblico incantato. Nella stessa serata altri due pezzi: "Theme and Variations" di Balanchine e il "Sacre" firmato Béjart.

Concerto Rotondo, Caravaggio, J. Beuys Song: rituali della musica e riflessioni sull'arte in una formula aggiornata di recital solistico. Il violoncello di Giovanni Sollima apre con molto successo "Il suono dell'anima", la rassegna solistica all'interno di Firenzestate 2005

I giovani estoni dell'eccellente Nyyd Ensemble concludono Aterforum Festival

Decisamente tradizionale e marcatamente "faraonico" il nuovo allestimento di "Aida", ideato dal regista recentemente scomparso Alberto Fassini e realizzato da Joseph Franconi Lee per il Festival Verdi di Parma. Lettura musicale di Bartoletti un poco lenta ma accurata. Buona prova di D'Intino, bene Pons e Giuliacci - che sostituiva Armiliato - discontinua Guleghina. Pubblico sostanzialmente soddisfatto con qualche brusio dal loggione alla fine.

La tanto attesa drammatizzazione di Peter Sellars di due Cantate di Bach non ha avuto il successo che ci si aspettava ma ha perplesso e deluso il pubblico.

Ampio successo di pubblico al Verdi di Trieste per un nuovo allestimento di "Madama Butterfly" caratterizzato più dalla eccellente prova degli interpreti vocali che dalle poco significative scelte del regista e dello scenografo.

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A Bologna l'intensa lettura della Suite dal Prometeo di Nono e un asciuttissimo Requiem mozartiano

L'opera estrema di Janacek è in cartello a Bastlle. E' l'occasione per ritrovare l'ottimo José Van Dam. Brilla il direttore d'orchestra Marc Albrecht

Interpreti eccezionali riscattano una Dama di picche, discutibile per le scelte del regista Lev Dodin. Eppure, è un trionfo grazie a Vladimir Galouzine, Hasmik Papian e Ludovic Tézier.

Si è concluso all'Opera di Lione il Festival Janacek. Tre le opere proposte: Jenufa, Katia Kabanova e il Caso Makropoulos. Complessivamente buoni gli allestimenti, arrivati da Glyndebourne, ottima l'idea di alternare le opere in scena. È stato così possibile percorrere in poche serate il lungo cammino intrapreso da Janacek verso la definizione del suo personalissimo teatro musicale.

Il teatro di Cagliari ripropone il celebre allestimento di Moshinsky, tra
architetture smisurate e intensi effetti di chiaroscuro. Ricca di colori e
di suspense la direzione di Paolo Arrivabeni.

Billy Forsythe è tornato a Venezia, per la Biennale Danza: il lavoro in prima mondiale si chiama You made me a monster ed ha stravolto non poco il pubblico (quattro performances ogni sera, un'ora ciascuna, per 70 spettatori). Forsythe da un lato metabolizza ed esorcizza (si spera) il passato e dall'altro ci dice: rieccomi, profondo come sempre e sempre in cerca, mai fermo sugli allori. Vi parlo del cancro, e non solo di quello che sta nei trattati di medicina...

"Urlo", lo straziante affresco di Pippo Delbono apre il festival delle colline, con un'ospite d'eccezione in scena, a cantare: Giovanna Marini

La rinuncia forzata all'allestimento scenico non inficia il successo di uno dei titoli migliori fra la misconosciuta produzione italiana di Meyerbeer e segna il trionfo del giovane contralto russo Marina Prudenskaja

Debutto dell'Hilliard Ensemble alla XXII edizione del Festival di Cremona Claudio Monteverdi. Grande entusiasmo per le voci inglesi. Al pubblico cremonese piace il misticismo di Arvo Pärt.

L'accoppiata del Prosdocimo di Thomas Allen e del Don Geronio di Alessandro Corbelli fa scintille nella nuova produzione del Turco in Italia al Covent Garden.