Bach con poco teatro

La tanto attesa drammatizzazione di Peter Sellars di due Cantate di Bach non ha avuto il successo che ci si aspettava ma ha perplesso e deluso il pubblico.

Recensione
classica
Wiener Festwochen Vienna Wien
Johann Sebastian Bach
10 Giugno 2005
Le drammatizzazioni di Sellars delle Cantate di Bach non sono una novità, se ne parla già da qualche anno, anche se in Europa ancora non sono molto conosciute. Motivo per attenderne con impazienza la presentazione viennese nell'ambito delle Festwochen a cui il pubblico, infatti, è accorso numeroso. Più che per la frustrazione che Bach non abbia scritto opere per cui sia necessaria regia, Sellars giunge a questo progetto osservando il potenziale drammatico delle Cantate, piccoli affreschi dedicati all'umanità e ai suoi problemi, in cui generalmente si assiste a un percorso che sotto il nome di salvazione conduce dalla crisi alla luce, alla "cura", come la definisce il regista svincolandosi dall'esegesi religiosa. Accanto all'ensemble strumentale sul palco c'è un piccolo quadrato nero dove si svolge la "vicenda" e in cui la Lieberson, oltre a dover cantare si presenta in una veste di attrice che alla fine non fa che nuocere alla qualità musicale. Mischiando e rivisitando in chiave minimalista elementi del teatro e della danza asiatica, la cantante emerge con eccesso di intensità e con molte imprecisioni, visto che la concentrazione era tutta tesa ai gesti, spesso impercettibili al pubblico. Questo potrebbe essere un ottimo esercizio in fase di prova, conducendo l'esecutore a una maggiore consapevolezza espressiva, ma in sede di concerto porta ai problemi appena enunciati. L'impostazione musicale di Smith e dell'ensemble non è particolarmente fantasiosa. Tranne alcuni suggestivi momenti cameristici in piano, il tutto è monotono, senza particolare ricerca timbrica, dinamica o strutturale. E Sellars? Non aggiunge molto. L'idea in sé è interessante, ma la sua realizazione non convince assolutamente. Perplesso il pubblico: applausi per gli esecutori, buh alla regia.

Interpreti: Solista Lorraine Hunt Lieberson Danzatore Michael Schumacher in BWV 82

Regia: Peter Sellers

Costumi: Dunya Ramicova Ronacher

Orchestra: The Orchestra of Emmanuel Music, Boston

Direttore: Craig Smith

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