Il musical di Leonard Bernstein entusiasma il pubblico delle Terme di Caracalla

classica

Ritorna uno dei primi capolavori di Henze, uno dei pochi autori che engli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso non dava per morta l'opera.

Una splendida versione dei Racconti di Hoffmann chiude il festival Offenbach a Lione. Protagonista di questa ricca serie di appuntamenti (5 opere in contemporanea) la giovane stella del teatro francese Laurent Pelly che ha siglato la messa in scena di tutti gli allestimenti.

L'Idomeneo apre la stagione scaligera con un cast di giovani, ottima prova di Harding per la prima volta sul podio milanese, qualche dissenso sull'allestimento

digitare o copiare qui il testo in breve della recensione

Dopo 140 anni di silenzio le Fées du Rhin ritorna a risuonare nei teatri europei. Il 2005 è stato l'anno della rivelazione di questo grand-opéra dimenticato. L'Opera di Lione lo ha proposto in forma di concerto nell'ambito del suo Festival Offenbach.

Per l'apertura di stagione del San Carlo, Lanza Tomasi ha portato avanti quella che è la "sua" linea privilegiata ormai da tempo: valorizzare il teatro musicale coivolgendo artisti e/o di registi di grande fama. Stavolta si è puntato sulla coppia "napoletana" formata da Toni Servillo e Mimmo Paladino, che già in passato avevano lavorato insieme, e lo spettacolo ancora una volta ha assunto i connotati maggiormente memorabili proprio nella parte visiva.

Ormai da anni il teatro Comunale di Modena commissiona meritoriamente una nuova opera di teatro musicale a stagione, dedicato ai giovani. Questa volta è la coppia Tutino-Di Leva a confrontarsi con la lettura tatrale della favola "La Bella e la Bestia": loro la definiscono "reality-kabarett", ma sulla scena c'è soprattutto molto mestiere nel confezionare il miscuglio musicale che contrappunta una comicità spicciola. Gli artisti si sono impegnati e il pubblico ha applaudito.

Prima esecuzione moderna per il "Mitridate", un'opera di uno dei più grandi rappresentanti dell'opera seria, degno rivale di Haendel.

Con l'intuito di un artista che interpreta lo sprito del proprio tempo, Tobias Picker ha scelto e fortemente voluto per la nuova opera commissionata dal Met nel 1997 un soggetto che tocca un punto critico della società americana. Il libretto di Gene Scheer e'
tratto dal romanzo di Theodore Dreiser, il classico letterario dal quale nacque nel 1951 il film "Un posto al sole". Ambientata fra Chicago e la provincia newyorkese, agli inizi del secolo, l'opera si svolge in una dimensione epica alla quale contribuiscono con unità
d'intenti il testo, l'allestimento di Francesca Zambello e la musica.

La nuova produzione di A Midsummer Night's Dream al Linbury Theatre offre una importante piattaforma ai giovani artisti del Jette Parker Programme, ma la lettura di Olivia Fuchs non riesce ad evocare la magia del sogno shakespeariano.

L'interpretazione del magnifico Ozawa della Sinfonia n. 9 di Bruckner, secondo la volontà del compositore collegata senza soluzione di continuità al "Te Deum", è sfilata come un'immagine vista attraverso un vetro appannato. Viene il dubbio che forse solo le prime 4 o 5 file, dove spesseggiavano i porporati, avranno magari potuto apprezzare l'esecuzione...

Ovazioni del pubblico per i solisti, il coro, l'orchestra, ma soprattutto per il direttore Riccardo Chailly. Il tutto esaurito della prima e delle repliche è un chiaro segno di apprezzamento. La prossima opera diretta dal Maestro Chailly sarà "Manon Lescaut" con la regia di Nikolaus Lehnhoff nella Stagione 2006/2007.

Bologna inaugura la stagione con una "Traviata" in cui direttore, cantanti e regista percorrono strade insolite, magari non convincenti per tutti, e tuttavia degne d'attenzione e interesse

Un buon allestimento di Z Mrtvého Domu (Da una casa di morti), solido soprattutto nelle parti vocali principali, è stato il secondo titolo in stagione per il Teatro Real. Regia scene e costumi hanno sorretto con pulizia la drammaturgia, mentre l'orchestra (diretta da Marc Albrecht) ha mostrato alcuni momenti di fatica.

Il Massimo di Palermo inaugura la stagione 2005-2006 con "Re Ruggero" di Karól Szymanowski, opera senza dramma che intreccia mito e visione religiosa

Proiezione in anteprima assoluta al Torino Film Festival del film biografico "Walk the line", che il regista James Mangold ha dedicato a Johnny Cash, cantautore degli albori del rock

Al Piccolo Regio di Torino la nuova opera da camera per bambini di Aldo Tarabella, con i pupazzi disegnati da Altan: bella l'iniziativa promossa dal Cidim, non altrattanto riuscito il lavoro, sia nella scrittura che sul piano musicale. Ma ai bambini è piaciuta.

Torna la lirica al Chiabrera di Savona dopo i lavori di restauro. Successo dell'Aida di Zeffirelli proposta in coproduzione fra l'Opera Giocosa e la Fondazione Sarturo Toscanini.

digitare o copiare qui il testo in breve della recensione

Coreografie orientali, luci magiche e autenticità drammatica producono una splendida Madama Butterfly all'English National Opera.

Un regista di classe, un direttore mozartiano di lungo corso, un cast di livello complessivamente elevato: ma il risultato è un "Ratto dal serragglio" un po' spento.

Concerto-performance di Meira Asher e Guy Harries all'Hiroshima di Torino, dopo l'ospitalità al REC di Reggio Emilia: elettronica e suoni artificiali per denunciare orrori dell'umanità

La prima nuova produzione della Staatsoper di Vienna propone un dittico formato da due opere che poco o niente sembrano avere in comune. Anche nelle scelte di regia e nel cast ci si muove in due universi quasi paralleli.

Continua l'esplorazione di WIlson dell'universo del Ring. Si conferma eccellente l'Orchestre de Paris. Un trionfo per Mihoko Fujimura nei panni di Fricka.

Con Das Rheingold comincia l'impresa voluta dall'attuale direzione dello Châtelet: tutto il Ring entro la fine dell'anno. Robert Wilson rivela sin dalle prime scene il suo modello: il teatro giapponese.

Pappano sbalza nel dettaglio ogni episodio di una partitura emblematica, che affronta il tema oggi attualissimo del pacifismo. L'orchestrazione, gli scarti dinamici, gli andamenti ritmici si susseguono via via morbidamente o seccamente, in piani e situazioni sonore diversissime: una scelta che trova espressione anche nella posizione del coro di voci bianche, dislocato nel corridoio che sovrasta l'ultima galleria del pubblico in alto dietro l'orchestra. Tutti elementi che concorrono a sottolineare come la pluralità di linguaggi di Britten non sia eclettismo, ma funzionale a un preciso disegno etico ed estetico. Un approccio fluido e di grande raffinatezza intellettuale, a cui i complessi di Santa Cecilia rispondono con una prova musicale d'eccezione.

Delude la prima ripresa moderna dell'oratorio "Il giardino di rose", una rarità di Alessandro Scarlatti, ieri sera all'inaugurazione della stagione cameristica di Santa Cecilia.

Una suggestiva commistione tra pianoforte ed elettronica con l'aggiunta, tutt'altro che secondaria, anzi centrale almeno quanto la musica, delle immagini.

Piace sul piano musicale il "Don Giovanni" di Mozart che inaugura la stagione del Carlo Felice. Perplessità per la regia di Livermore.

In prima assoluta, quest'atto unico segna il debutto di Lidia Ravera come librettista: ha fatto di Jekyll una donna che cerca di trasformarsi in uomo, forzando la propria natura e diventando un mostro. Alessandro Sbordoni ha scritto una musica moderna, semplice, efficace.