Roma: il Quartetto Eos e Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce

classica

English National Opera trae vantaggio dalla fedeltà alla propria missione artistica con una eccellente produzione della deliziosa commedia shakesperiana di Vaughan Williams

Per l'anno Mozart la Fondation Royaumont di Parigi ha presentato La finta giardiniera, con il complesso Opera Fuoco di David Stern, a confronto con l'opera scritta da Pasquale Anfossi, eseguita dalla Cappella dei Turchini di Antonio Florio, che ha conquistato la parità, grazie all'ottima regia di Stephan Grögler, unica per i due spettacoli, ma anche per la scoperta di Anfossi, nella cui esecuzione han brillato i cantanti e la splendida orchestra.

"Partenope" è un omaggio a Napoli del grande Haendel che conosceva l'opera omonima di Vinci. La Cappella dei Turchini diretta da Florio ha eseguito le due opere alla Cité de la Musique, confermandosi complesso italiano di punta nel panorama internazionale. Nell'esecuzione handeliana grande successo personale soprattutto per il virtuosismo vocale mozzafiato di Sonia Prina (Rosmira) e Roberta Invernizzi (Partenope), e ovazioni per la splendida orchestra.

Una produzione fresca e ben allestita per "I quatro rusteghi" di Wolf-Ferrari alla Fenice.

Uno spettacolo a più volti, tra narrazione, musica, teatro e immagini, ci racconta quel mese del 1771 in cui Mozart soggiornò a Venezia. Tra splendide arie e rapidi siparietti, un affresco a più voci e colori delle vicende dell'epoca.

Con la seconda produzione viennese dell’Ensemble für Stadtbewohner soffia in città un’aria di rinnovamento e, nell’estrema concisione del concetto registico, arriva un modo nuovo di vedere il teatro musicale contemporaneo, spolverato da quella patina di intellettualismo e musealità che spesso si rivelano d’ostacolo. Un allestimento di caratura internazionale.

Regia accorta nelle scelte ed eccellente interpretazione del basso Giacomo Prestia per un "Don Quichotte" che a Trieste non convince del tutto, complice una prova orchestrale poco aperta agli slanci della partitura di Massenet.

Un bell'allestimento del Broucek va in scena presso la Volksoper di Vienna di fronte a un pubblico esiguo ma soddisfatto. Solido il cast e la prestazione dell'orchestra. Una regia avvincente conduce con soluzioni chiare attraverso una trama fitta e onirica fatta di molti piani temporali e spaziali.

Salutato da oltre 15 minuti di applausi il ritorno a Roma dopo 38 anni dell'opera di Stravinskij in versione semiscenica per l'Accademia di Santa Cecilia, con la regia di Lorenzo Mariani e la direzione esemplare di Daniele Gatti

Un Wozzeck discontinuo, ma sempre di grande forza drammatica, per l'Opera di Nizza, con un cast di medio livello ben diretto da Marco Guidarini, alla guida di un'orchestra in gran forma Regia, piuttosto discutibile, di Daniel Benoin.

Giochi invernali ma anche Olimpiadi della Cultura a Torino. Regio e Torino Danza si ispirano alla saghe nordiche cantate da Snorri Strluson e affidano lo spettacolo a Giorgio Barberio Corsetti. Ma sotto un tendone da circo le abbaglianti vicende di dèi, nani, giganti e mostri si riducono a un raccontino sbiancato, e pure di vecchia concezione teatrale.

L'Opéra Bastille ripropone la Juliette di Martinu nel poetico allestimento di Richard Jones. Ma nella sua versione originale, più vicina al testo surrealista di Georges Neveux, e guidata da uno specialista come Jirí Belohlávek.

Per le Olimpiadi della Cultura, a Torino nella Cattedrale cattolica, prima mondiale del nuovo pezzo di Arvo Part "La Sindone", commissionato dal direttore artistico di Settembre Musica, Enzo Restagno, cui il compositore estone ha dedicato il pezzo.

Al Teatro Carignano l'esperimento di Carlo Galante e Luca Fontana sul "masque" di Henry Purcell dalla "Tempesta" di Shakespeare: molte idee per un esito non convincente, spettacolarmente

In attesa del debutto in Giappone, il Bajazet di Fabio Biondi è stato proposto in anteprima e in forma di concerto al Teatro Due di Parma. "Tragedia per musica" su un libretto certo non indimenticabile di Agostino Piovene, l'opera ha svelato pagine di intensa ispirazione, sulla scorta di una lettura personalissima di Biondi. Caloroso successo alla fine.

Erwin Schrott domina nel ruolo di Figaro in una nuova produzione di Nozze al Covent Garden.

Grade successo per Mazeppa, il primo dei tre appuntamenti che l'Opera di Lione dedicherà alle opere di Cajkovskij ispirate a testi di Pushkin. L'intera trilogia che si svolgerà nell'arco di tre anni è affidata alla coppia Petrenko/Stein.

Forte di ben dodici Tony Awards (l'Oscar americano dei musical), "The Producers" giunge finalmente in Italia: ottima la versione della consolidata Compagnia della Rancia.

Raggiungerà Modena, Reggio Emilia e Ferrara questa produzione newyorkese che fa un po' rimpiangere Carreras...

Il pubblico londinese reagisce con grande entusiasmo alla voce eclettica e multiculturale di Osvaldo Golijov.

Louis Langrée e la voce di Natalie Dessay per un Mozart felicemente "domestico" a Ferrara Musica

Per il regista austriaco Michael Haneke si trattava della prima volta all'opera. Il pubblico fischia. Eppure questo Don Giovanni, che va in scena un 27 gennaio il giorno del compleanno di Mozart, convince. Merito dell'eccellente cast. La delusione arriva invece dall'orchestra sotto la bacchetta di Sylvain Cambreling.

Il debutto romano di Nikolaj Znaider nel segno di Debussy, Beethoven, Schönberg e Franck ha svelato un violinista di grandi qualità ed è stato accolto da un sincero successo di pubblico che lo ha costretto a due bis: "Marche Miniature Viennoise" di Fritz Kreisler e "Estrellita" di Manuel Ponce

Il "Faust" messo in scena da De Ana è arrivato a Parma, confermando la bontà dell'impianto drammaturgico. Molto bene anche il cast vocale, con Pertusi, Aronica e Mula in piena forma. Direzione musicale di Renzetti nel compelsso efficace. Grande successo di pubblico.

Poesia, gioco e magia nei burattini di Fei, grazie anche agli splendidi costumi e scenografie di Antonella Cappuccio e Maria Giulia Barberini e alle fantasiose coreografie di Astrid Ascarelli.

Nel primo concerto del ciclo Pollini Perspektiven il pianista italiano ha affiancato la musica di Mozart a quella di autori contemporanei. Ovazioni finali dopo la Seconda Sonata di Pierre Boulez: un passo avanti nella comprensione e nell'accettazione della Nuova musica da parte del pubblico tradizionale?

Sempre fuori dall'ortodossia, Maderna nel 1973 scrisse con Satyricon uno dei pochi esempi di teatro musicale del periodo "puro e duro" dell'avanguardia postweberniana: un'opera strana, irriducibile a nessuan delle categorie note, stimolante e affascinante ma datata.

Il regista Carsen ha attualizzato in maniera efficacissima un dramma mitologico in cui si tratta di potere, di ricerca di potere, con Wotan che ha dei progetti costruiti su basi false e vuote, perché parte da un crimine rubando l'anello, ed è quindi condannato sin dall'inizio. Tate è un raffinato cesellatore e dirige analiticamente, ottenendo dall'orchestra suoni puliti, esatti (a parte qualche cedimento degli ottoni). I cantanti, bravissimi, erano tutti sensibilmente consonanti con la linea direttoriale.

Calorose accoglienze per la collaudata edizione scaligera di Rigoletto con Chailly sul podio dopo sette anni di assenza

Un "Faust" concettuale e allegorico, non sempre risolto sul piano teatrale e musicale, parzialmente salvato dalla regia di Peter Mussbach.