Al Comunale la prima in edizione critica del Singspiel schubertiano con i dialoghi reinventati da Vincenzo Cerami

Eduardo Notrica e l'Ensemble Musica della Corte, insieme a sei voci soliste di vario assortimento qualitativo, hanno proposto con discreto successo in prima italiana l'opera di soggetto allegorico Los Elementos, di Antonio de Lliteres. Responsabile degli spettacoli della corte borbonica a Madrid, Lliteres sintetizza le diverse tradizioni musicali nazionali, con un occhio di riguardo verso quella italiana.

Cecila Bartoli non si risparmia: diciotto pezzi che abracciano tutta l'età del barocco, per una dimostrazione impressionante di padronanza tecnica e sensibilità interpretativa.

Perfezionismo ed estrema attenzione al suono nel primo concerto di sir Simon Rattle in Italia con i Berliner Philharmoniker

Il Festival Verdi 2004 si è aperto con una nuova produzione del "Simon Boccanegra" che, all'imponenza dell'impianto scenico, ha saputo unire un dato musicale dall'adeguata intensità. Il regista Hugo De Ana ha offerto una lettura efficace e Bruno Bartoletti che ha messo tutta la sua esperienza alla guida del coro e dell'Orchestra del Teatro Regio. Applausi alla fine.

Il Covent Garden offre un palcoscenico ai giovani artisti del Vilar Programme nella prima produzione alla Royal Opera House de "The Rape of Lucretia" di Britten.

David Alden mette in scena l'opera di Berg a Monaco, con una lettura grottesca, e richiami all'America anni Cinquanta, alla Pop art, al mondo dei media. Perfetta Margarita De Arellano nel ruolo della protagonista

Esecuzione esemplare, rigorosa e fantasiosa insieme, con il Concerto Italiano di Alessandrini e dodici solisti che eseguono i cori a parti reali.

Boulez a Parma in occasione dell'inaugurazione del Reggio Parma Festival 2004 – e in omaggio all'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – ospitato al "Paganini" con il "suo" Ensemble Intercontemporain e con un programma che proponeva brani di Donatoni, Petrassi, Berio, oltre ad una composizione in prima esecuzione italiana di Ivan Fedele. Precise le esecuzioni, un poco discontinuo il programma. Alla fine dal numeroso pubblico "standing ovation".

Successo al Teatro Comunale di Cagliari per "Hans Heiling", spettacolo inaugurale del IV Festival di S. Efisio.

Va in scena allo Châtelet la "versione di Parigi" di "Tannhäuser". Un'occasione rar, ma non del tutto colta. A dispetto della regia "essenziale" di Andreas Homoki, lo spettacolo convince e conquista. Merito del direttore Chung e di un cast rodatissimo in cui brilla almeno una stella: Ludovic Tézier.

Per l'orchestra e il pubblico un'occasione per iniziare la conoscenza con Antonio Pappano, futuro direttore musicale dell'orchestra romana, finora apparso rarissime volte in Italia.

La controversa regia di Christine Mielitz mette in luce alcuni aspetti tralasciati del Parsifal, trasportando il messaggio ideale e mistico dell'ultimo Wagner in una dimensione estesa, che non è più quella elitaria e maschile dei cavalieri del Graal: la redenzione, da intendere come cambiamento, diviene infatti necessità assoluta di tutti gli esseri umani, e non di una setta di prescelti.

La commedia secondo Richard Wagner: Zubin Mehta e Graham Vick realizzano con netto successo un'edizione sciolta e amabile dei Maestri Cantori di Norimberga che ha inaugurato al Comunale di Firenze il sessantasettesimo Maggio Musicale Fiorentino. Ottima la prova dell'orchestra e del coro.

"Karmen con lieto fine" è un pastiche, una zingarata di un serbo-croato che sa fare musica da cerimonia, da lutto e da ballo, e che dà prova del suo talento musicale in occasione di tre-quattro songs che per qualche minuto alludono a un possibile musical balcanico, una Lulu / Dreigroschen Oper sfigata tra "Evita" e "Notre Dame de Paris".

Due opere pensate per il teatro di marionette sono state proposte nell'ambito del Lugo Opera Festival 2004: una più conosciuta, "El retablo de Maese Pedro" di Falla e una rara come "La bella dormente nel bosco" di Respighi. Impianto registico (Znaniecki) molto ricco e macchinoso per entrambe. Sisillo alla guida dell'orchestra del Comunale di Bologna ha trovato maggiore ispirazione nella partitura di Respighi. Pubblico soddisfatto.

Lorin Maazel è stato l'applaudito protagonista del "Fidelio" di Beethoven presentato al Carlo Felice in un nuovo allestimento con la regia di Georges Lavaudant e le scene di Gianni Quaranta. Fra i protagonisti in evidenza Gabriele Maria Ronge, una eccellente Leonore.

"Alcina" di Haendel trova al Teatro Verdi di Trieste un cast vocale di notevole livello, seppur accompagnato da un'orchestra assai poco convincente, ma la regia finisce coll'indispettire il pubblico.

Uno spettacolo affascinante ma non compreso da tutti, dimezzato al suo debutto da un'ennesima agitazione sindacale che sta contrapponendo i dipendenti del teatro bolognese.

"Les Pescheurs" di questa sera è uno spettacolo che nell'allestimento rispecchia l'essenzialità della concezione musico-drammaturgica che guida il prodotto di Bizet/Cormon-Carré. Del triangolo amoroso il vertice vocale è indubbiamente stato toccato da Annick Massis (Leila). Ciò che è venuto a mancare è il calore ed il trasporto della passione che avrebbe dovuto animare Yasu Nakajima (Nadir) che è apparso, invece, piuttosto freddo e poco brillante. Musica ben eseguita e ben diretta dal sempre sensibile ed efficacissimo gesto di Marcello Viotti.

Antonio Pappano guida la Royal Opera House in un eccezionale tour-de-force, in cui domina la Katarina Ismailova di Katarina Dalayman

Con il raro oratorio Golgotha di Frank Martin, ispirato al compositore svizzero da un'incisione di Rembrandt e composto immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, i Wiener Philarmoniker aprono il festival pasquale Osterklang che si protrarrà nella capitale austriaca fino al 12 aprile.

L'intenso e vitale Mahler di Claudio Abbado e della Gustav Mahler Jugendorchester a Bolzano

Esito contrastato per Così fan tutte a Salisburgo, fischiata la regia

Prima assoluta al Teatro Nazionale di Estaba la madre, opera commissionata dal Teatro dell'Opera al premio Oscar Luis Bacalov.

Flórez e Mei mandano in visibilio un pubblico solitamente amorfo. Ma tanto merito va anche al lavoro ottimale di regista e direttore.

Splendida messinscena del Parsifal al Grand Théeâtre di Ginevra. Roland Aeschlimann rivisita la tradizione figurativa di Wieland Wagner secondo una concezione quasi oratoriale. Eccellente la direzione e il cast.

Le ceneri di Aquileia, come le ceneri della Fenice. Ma il richiamo all'incendio ormai dimenticato con la ricostruzione non è forse funzionale al gioco teatrale, se non fosse per quel verso "qual risorta fenice novella" che prefigura una rinascita. Gestito da una regia fin troppo scarna, il cast ha avuto in Dimitra Theodossiu (Odabella)la protagonista indiscussa.

Ottima realizzazione del Cordovano, che dimostra che quest'atto unico ha tutte le carte per essere rappresentato anche al di fuori degli obblighi connessi agli anniversari

E' un'ironia al limite della dissacrazione quella che caratterizza il Faust di Gounod in scena al San Carlo sotto la regia di Jean-Louis Martinoty. Ma il pubblico mostra di gradire molto questa chiave di lettura in cui Méphistophéle diventa quasi un personaggio positivo che giganteggia di fronte alla meschinità e alla volgarità delle ambizioni del mondo borghese.