Don Giovanni è teatro, sempre

Annunciato in forma di concerto, questo Don Giovanni si è trasformato in una messa in scena sui generis, con mezzi minimi, ma teatrale e modernissima per il suo modo di sfruttare uno spazio non teatrale. E l'assenza d'un regista libera l'innata teatralità d'un gruppo di cantanti che dimostra capacità di gestirsi autonomamente e idee interpretative spesso acute.

Recensione
classica
Accademia Nazionale di Santa Cecilia Roma
Wolfgang Amadeus Mozart
13 Maggio 2006
Doveva essere in forma di concerto, ma i cantanti non se la sono sentita di stare immobili dietro i leggi e hanno cominciato ad aggiungere un po' d'azione, una sobria attrezzeria scenica e abiti funzionali al personaggio: elegante giacca nera con sgargiante fodera da cardinale per il seduttore, giubbotto da ragazzo di periferia per il suo servo, lungo vestito di pizzo con rosa rossa al fianco per Elvira... Alla fine è stato un Don Giovanni teatralissimo, con i personaggi scatenati su tutto il fronte del lunghissimo palcoscenico, nella tribuna del coro, lungo i corridoi della platea, perfino tra l'orchestra, dove Leporello "esibisce la sua protezione" alle violiniste. Ognuno fa il suo personaggio come vuole lui, ma questa regia policentrica funziona benissimo in un'opera dove tragico e comico s'alternano e si sovrappongono e i personaggi s'incontrano ma non entrano mai veramente in rapporto. C'è un rapporto di complicità solo tra Don Giovanni e Leporello: quanto a questo, a due animali da palcoscenico come Gerald Finley e Ildebrando D'Arcangelo basta annusarsi per capirsi al volo. Finley è un Don Giovanni poco metafisico e molto vitale e teatrale: ti travolge talmente che quasi non fai caso a quanto canta bene, finché non t'inchioda con una serenata a mezza voce, tutta sul fiato, che non è esibizione belcantistica ma sensualità pura. D'Arcangelo ne è il perfetto complemento. Carmela Remigio-Anna è tesa, fremente, chiusa nella sua tragedia. Estroversa e appassionata fino a sfumature caricaturali Monica Bacelli-Elvira. Anche gli altri convincono. E sono tutti affiatatissimi. Antonio Pappano li accompagna superbamente: non solo respira con loro ma li prende per mano, li sprona e li trascina in un vortice travolgente e angoscioso, che rende sinistre anche le buffonerie.

Note: esecuzione in forma di concerto

Interpreti: baritono: Gerald Finley; soprano: Carmela Remigio; soprano: Monica Bacelli; tenore: Matthew Polenzani; soprano: Patrizia Biccirè; basso: Ildebrando D'Arcangelo; basso: Mario Luperi; basso: Darren Jeffery

Orchestra: Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia

Direttore: Antonio Pappano

Coro: Coro dell'Accademia di Santa Cecilia

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