Un allestimento, due mondi

La prima nuova produzione della Staatsoper di Vienna propone un dittico formato da due opere che poco o niente sembrano avere in comune. Anche nelle scelte di regia e nel cast ci si muove in due universi quasi paralleli.

Recensione
classica
Staatsoper Vienna
Giacomo Puccini
01 Novembre 2005
Osud e Le Villi sono accomunate dal fatto di non essere mai state eseguite sulla scena della Staatsoper. Se questo lato comune, tuttavia, possa giustificare la scelta di porle in cartellone come dittico nella stessa serata, rimane un aspetto discutibile. Da un punto di vista musicale e operistico, infatti, i due lavori anticipano molte tipicità del Novecento. Nonostante ciò, rimangono due realtà estetiche contrapposte e quasi inconciliabili. Superata questa barriera, tuttavia, si saluta come giustificata e necessaria la scelta di affidare a registi di opposta concezione la messa in scena delle due opere. La realizzazione di Poutney (Osud) si muove in ambito più tradizionale, con accurata condotta degli attori e dei gruppi. I tre piani temporali della storia, però, faticano a emergere. Lo svolgimento drammatico è tutto incentrato sul testo, e in questa ottica va esaltata l'interpretazione fuori dalla norma dei tre protagonisti: Silvasti e Salje declamano il peculiare ductus di Janacek con chiarezza cristallina e perfetta intonazione; la Siljia in una parte minore dà al tutto un'organicità drammatica e contribuisce a una miscela espressiva che fa venire i brividi. La Gruber "interpreta" La Villi come idillio familiare distrutto. Ma il pubblico, come d'abitudine, non apprezza queste intrusioni della regia. Sfoga invece la sua gioia quando deve acclamare il terzetto dei protagonisti. Sobrio e efficace il Guglielmo di Grundhuber; belcanto melenso di facciata caratterizza invece la vocalità di Cura e della Stoyanova in un'orgia di esuberanze quasi prive di contenuto. Impressiona la capacità della Young di sapersi adattare e immedesimare in due partiture così differenti sapendone leggere e trasmettere con controllo e ricchezza di particolari la loro essenza.

Interpreti: Osud Regia: David Pountney Scenografie: Stefanos Lazaridis Costumi: Johan Engels Direzione: Simone Young Cantanti: Jorma Silvasti, Cornelia Salje, Anja Silja Le Villi Regia: Karoline Gruber Direzione: Simone Young Cantanti: Franz Grundheber, Krassimira Stoyanova, Jose Cura

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