Non è la Carmen, è solo il Toreador, tipico prodotto dell'opéra comique della metà del diciannovesimo secolo, leggero, elegante e frivolo

Il regista, il direttore e, almeno in parte, i cantanti ripuliscono Pagliacci da retorica ed effetti di bassa lega

Ann Sophie von Otter fa il suo debutto nel ruolo di Carmen in una nuova produzione a Glyndebourne con al regia di David McVicar e la direzione musicale di Philippe Jordan

Messalina nel Seicento era scandalosa ora è solo divertente

Un Falstaff agile ed energico diretto da Enrique Mazzola apre la ventisettesima edizione del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Regia piacevole, due veterani come Romero e la Serra in un cast prevalentemente giovane.

Nuovo allestimento (regia e scene di Graziano Gregori) per "Nabucco" a Verona. Ma l'attesa è andata in parte delusa: scenografia minimale, a favorire lo sfondo petroso naturale dell'Arena, e tuttavia responsabile di alcuni incidenti tecnici. Che non compromettono per altro il grandioso respiro corale e la bellezza di fraseggio ricercata da Oren (protagonista assoluto, con il coro) nell'opera verdiana. Anfiteatro gremito e successo enorme, specie per il direttore israeliano.

La direzione non è perfettamente a punto, la regia è sballata, ma i tre protagonisti salvano il Rigoletto dell'inaugurazione della stagione dello Sferisterio

Il dramma radiofonico di Bruno Maderna rinasce trasformato in un'opera sui generis

"Il sogno di Urizen", una delle commissioni del Ravenna Festival 2002, ha riunito in un'operazione di grande potenza espressiva e simbolica l'allestimento visivo di Jannis Kounellis e la densa e tensiva partitura di Crivelli: questa si segnalava per sciogliere nel visionario tessuto sonoro i versi, visionari essi stessi, del I libro dei Libri Profetici di Blake, affidandone la recitazione in sovrapposizione agli stessi strumentisti e facendone un'importante livello timbrico.

inserite qui il testo in breve

Russalka di Dvorak sbarca all'Opéra Bastille un secolo dopo la creazione a Praga. Ed è subito successo grazie alla complicità di Renée Fleming e giochi finissimi della regia di Carsen

inserite qui il testo in breve

All'Alighieri di Ravenna le "Nozze" di Strehler-Muti hanno confermato l'efficacia della lettura, grazie ad un allestimento che, seppure ridimensionato, ha mantenuto tutto il suo fascino. Muti ha diretto Mozart "alla Muti": piacevole e vivace, a tratti veramente intenso. Cast vocale azzeccato, a parte qualche imprecisione nelle mezze voci di Cherubino, e uno squilibro all'inizio del primo atto tra palcoscenico e orchestra. Sostanzialmente perfetti i Wiener, meno brillante il coro. Alla fine tanti, tanti applausi.

Menotti polimorfico: librettista e compositore di due operine diversissime e anche regista, con risultati sempre sorprendentemente efficaci, nonostante la semplicità, per non dire banalità, dei mezzi usati

inserite qui il testo in breve

Successo a Ravenna per West Side Story. Compagnia di giovani dal generoso impegno ma dalla resa un poco generica. Orchestra che ha creato qualche imbarazzo nei momenti più "swinganti". Interessante la riproposta dell'allestimento originale del 1957.

Un giovane regista genialoide e un direttore di talento propongono il loro Macbeth

Bruno Bartoletti, Renata Scotto e Adina Nitescu sono stati gli artefici del successo di "Madama Butterfly" l'opera pucciniana che ha chiuso la stagione del Carlo Felice. Incisiva la direzione di Bartoletti che negli ultimi cartelloni ha offerto alcuni degli spettacoli migliori visti nel teatro genovese. Interessante la prova di Adina Nitescu ben "consigliata" da una Cio-Cio-San storica come Renata Scotto.

Mark Elder e l'Orchestra of the Age of the Enlightenment riscoprono le infinite ricchezze del capolavoro misconosciuto di Weber in una nuova produzione al festival di Glyndebourne.