Anno Mozartiano, atto primo

La nuova produzione del Lucio Silla delle Festwochen verrà ripresa il prossimo anno in occasione delle celebrazioni mozartiane. Il livello è altissimo, difficile andare ancora oltre, nonostante le numerose innovazioni nella regia e nella lettura musicale.

Recensione
classica
Wiener Festwochen Vienna Wien
Wolfgang Amadeus Mozart
12 Maggio 2005
Nelle sue ultime dichiarazioni il nuovo sovrintendente della Scala Lissner ha spesso accennato, senza fare nomi, a cinque direttori d'orchestra, da lui ritenuti i migliori del mondo. Non siamo in grado di dire se Harnoncourt faccia parte di questa rosa, ma non esiteremmo ad affermare che nell'ambito dell'opera mozartiana il direttore austriaco abbia introdotto nuovi canoni interpretativi. Tra palco e buca, infatti, l'intesa è simbiosi. Il Concentus Musicus ha dimostrato di essere non solo ottimo complesso strumentale, ma anche eccelso apparato operistico. Harnoncourt dirige l'orchestra ascoltando le voci, senza mai coprirle, anzi assecondandone le virtù e sfocandone le debolezze, in un alternare continuo di livelli dinamici e sfumature timbriche. Tre ore e mezza di musica che non conoscono cali di tensione. Questo Lucio Silla delle Festwochen si può considerare un'apertura anticipata dell'anno mozartiano, visto che l'allestimento verrà ripreso il prossimo anno. E se questo è il livello di tutte le produzioni, se ne vedranno e ascolteranno veramente delle belle. Le proposte di regia di Guth sono innovative e personali, ma mai invadenti. Attraverso processi di semplificazione e riduzione, riesce a far emergere in maniera plastica i conflitti, personali e interpersonali, dei vari personaggi e pone la vicenda in un quadro temporale e spaziale indefinito che assurge, efficace, a scenario universale di impensabile attualità. Ottimi tutti i cantanti, agili nelle colorature, espressivi senza abuso del vibrato e, soprattutto, perfetti nella dizione, permettendo così di seguire l'opera senza ricorrere al libretto o ai sopratitoli. Un allestimento al di fuori della norma, di quelli di cui spesso si sente la mancanza.

Interpreti: Lucio Silla: Kurt Streit, Giunia: Patricia Petibon, Cecilio: Bernarda Fink, Cinna: Anette Dasch, Celia: Martina Janková, Aufidio: Cornel Frey

Regia: Claus Guth

Orchestra: Concentus Musicus

Direttore: Nikolaus Harnoncourt

Coro: Arnold Schoenberg Chor

Maestro Coro: Erwin Ortner

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