Se Cenerentola spunta da un libro di fiabe

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

La Cenerentola
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Recensione
classica
Teatro Duse
La Cenerentola
27 Aprile 2024 - 03 Maggio 2024

 Ha debuttato al Teatro Duse di Bologna il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine, in replica il 3 maggio al Teatro Amintore Galli di Rimini. Il titolo è la rossiniana “Cenerentola”, in una inedita versione pop-up ideata dal regista Giovanni Dispenza.

Nello stile accattivante e coinvolgente tipicissimo dell’orchestra giovanile bolognese, lo spettacolo si srotola, o meglio si sfoglia, agile tra le pagine di un librone rappresentato nelle proiezioni sullo sfondo e dalle scene mobili in stile fumetto (a cura di Francesca Lelli).

Sul librone proiettato scorrono anche i sovratitoli, o meglio gli infratitoli integrati direttamente nella scenografia per migliorare la leggibilità e la comprensione del testo. I personaggi diventano figurini del librone, pur interagendo secondo la narrazione originale rossiniana (e in questo lo spettacolo mantiene un equilibrio, non discostandosi dalle regie più tradizionali).

Tra i solisti si distinguono per bravura, precisione e musicalità le tre voci femminili, a partire dall’Angelina di Marzia Marzo – di cui colpiscono il bel timbro brunito e rotondo e le variazioni personali e inedite, così come le due sorelle Clorinda e Tisbe, rispettivamente Francesca Pusceddu e Caterina Dellaere, molto coerenti per ironia e interpretazione vocale e scenica con i propri personaggi.

Interpreti degli altri erano nell’ordine Chengrui Li come Don Ramiro, Alfonso Michele Ciulla come Dandini, Matteo Mazzoli come Don Magnifico, Alberto Bianchi Lanzoni come Alidoro, quest’ultimo in versione magica, non come fata turchina ma genio della lampada o burattinaio mangiafuoco.

Tante dimostrazioni di apprezzamento e divertimento in sala, anche per Tommaso Ussardi, in testa alla nota compagine orchestrale che fin dalla sua fondazione si produce in iniziative volte al coinvolgimento di quanto più pubblico possibile (soprattutto tra i giovani e i neofiti, ma anche con una particolare cura alle persone con disabilità) che ha visto nel corso degli anni un’ascesa che li ha portati ad ottenere nel 2022 un Premio Abbiati. Ad maiora!

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