Il baratro massiccio e sanguigno di Ernani

Opera non frequentissima sul palcoscenico del Regio di Parma, "Ernani" ha aperto il Festival Verdi 2005 proponendo un nuovo allestimento dal carattere cupo e imponente sul piano visivo e sanguigno su quello musicale. Buon successo alla fine, con il calore del pubblico rivolto soprattutto ad Allemandi.

Recensione
classica
Fondazione Teatro Regio di Parma Parma
Giuseppe Verdi
03 Maggio 2005
Opera non frequentissima sul palcoscenico del Regio di Parma, "Ernani" ha aperto il Festival Verdi 2005 proponendo un nuovo allestimento dal carattere cupo e imponente sul piano visivo e sanguigno su quello musicale. L'impianto scenico - ideato assieme ai bei costumi e alla regia funzionale ma un poco statica da Pier'Alli - si basava su grandi pareti inclinate, che andavano dalla "gola" di rocce del primo atto, con la forma affilata e incombente del castello di Silva sulla sfondo, alle pareti massiccie degli interni, sulle quali le grandi cornici - che ospitavano ora specchi ora ritratti degli avi di Don Ruy Gomez - stagliavano in maniera ancora più accentuata l'obliquità dell'atmosfera. Un simbolico "imbuto" ideale, le cui sezioni portavano via via alle pareti sempre più ripide e granitiche della tomba di Carlo Magno, qui gigante immobile ad osservare un mondo in cui quel poco di luce e di colore scaturiva dalla corona - anch'essa imponente e sospesa sulla parete di fondo - che simboleggiava l'elezione di Don Carlo a imperatore, e la sua "nuova" magnanimità. L'opera si chiudeva in un interno dalla fredda luce grigio-azzurra, dove si compie il dramma verso il quale il protagonista era inevitabilemnte destinato a scivolare. Sul palcoscenico il cast vocale ha complessivamente ben retto l'impegno, lasciandosi andare a caratterizzazioni forti che hanno spinto a tratti sopra le righe l'interpretazione. Soprattutto Marco Berti nel ruolo protagonista e Susan Neves nei panni di Elvira hanno alternato momenti di controllo efficace ad altri in cui le loro voci parevano eccessivamente esposte. Più coerenti il Don Carlo di Carlo Guelfi e il Silva di Gioacomo Prestia. Dinamica e sanguigna la direzione di Antonello Allemandi, segnata da una lettura di forte personalità - sostenuta con buona rispondenza dall'orchestra e dal coro - complessivamente in linea con il carattere massiccio della stessa lettura scenica. Buon successo alla fine, con il calore del pubblico rivolto soprattutto ad Allemandi, parmigiano d'adozione.

Note: Nuovo allestimento

Interpreti: Ernani MARCO BERTI; Don Carlo CARLO GUELFI; Don Ruy Gomez de Silva GIACOMO PRESTIA; Elvira SUSAN NEVES; Giovanna NICOLETTA ZANINI; Don Riccardo SAMUELE SIMONCINI; Jago ALESSANDRO SVAB

Regia: PIER'ALLI

Scene: PIER'ALLI

Costumi: PIER'ALLI

Orchestra: ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Direttore: ANTONELLO ALLEMANDI

Coro: CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Maestro Coro: MARTINO FAGGIANI

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