Il meglio della musica del 2025

Tutte le TOP 10 di classica, jazz, pop, world, folk, opere, concerti e libri per raccontare il nostro 2025

30 dicembre 2025 • 2 minuti di lettura

best of 2025
best of 2025

Quanti dei migliori dischi del 2025 ascolteremo ancora l’anno prossimo?

Quanti dei libri migliori del 2025 che abbiamo raccontato, o delle opere, o dei concerti, sono destinati a lasciare un segno nella storia della musica?

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Una risposta, a oggi, non l’abbiamo. La musica – o meglio, le musiche – sono ormai un flusso continuo e liquido, contenuti che occupano il nostro tempo per qualche minuto, forse per qualche ora, ma che rispetto al passato sembrano essere meno capaci di colonizzare il nostro immaginario. 

Oppure è solo un’impressione, un illusione di minore centralità che è essa stessa segno dei tempi?

Non preoccupiamocene, almeno per il momento, e ripercorriamo l’anno appena passato con le selezioni dei nostri collaboratori. 

Il mix è vario, ma i gusti sono gusti: chi punta sulla classica, chi sul pop (sempre più avant-pop in realtà), chi sul jazz.

I migliori 20 libri di musica del 2025

La musica classica

Stefano Nardelli e Alberto Massarotto hanno selezionato i i migliori dischi di classica dell’anno, mentre il primo – come di consueto – si è spinto in giro per l'Europa per raccogliere il meglio della musica dal vivo, fra concerti e opere liriche.

Più eclettica, ma pure tangente al mondo delle musiche d'arte occidentali è la selezioni di Alessandro Rigolli, che apre una finestra sul jazz. 

Dal jazz a...

Già, il jazz. Che significa ormai "jazz"? Dentro c'è un po' di tutto, e per percorrere le strade più avventurose delle musiche jazz (rigorosamente al plurale) ci si può appoggiare a Luca Canini ed Enrico Bettinello

Ancora più eccentrica è la selezione di Nazim Comunale e Guido Festinese, fra musiche improvvisate "oltre" e quello che potremmo chiamare "world"...

...o forse no: se una cosa ci conferma questo 2025, è che l'etichetta "world music" non ha davvero più senso. Lo afferma a piena voce la grande quantità di dischi da paesi "altri" (Colombia, Spagna, Africa, Caraibi, Slovenia...) che compaiono in tutte le playlist.

Dischi che nulla concedono all'esotismo, ma che raccontano piuttosto della vivacità delle musiche di ricerca, al di là di ogni confine di genere e nazione.

Avant pop?

Sì, l'universo delle musiche pop è in ebollizione, in questo secondo decennio del nuovo millennio. Si va dalle musiche elettroniche mescolate al rock di Bizarre alla selezione di Alberto Campo, Ennio Bruno, Jacopo Tomatis, che incrociano alcuni dischi che in apparenza sono piaciuti (quasi) a tutti.

Ci sono le nuove dive globali come Rosalìa, il disco più citato fra le varie playlist (ma si guadagnano doppie citazioni anche Lido Pimienta e Yasmine Hamdan), il minimalismo fra rock (Ghosted) e jazz (The Necks), la psichedelia digitale più estrema (Los Thuthanaka) e il post rock vecchia maniera dei Tortoise...

Insomma, per tutti i gusti, per tutti e tutte.