I migliori 20 libri di musica del 2025

Il meglio dell'anno che sta finendo in libreria, da recuperare o da regalare

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16 dicembre 2025 • 14 minuti di lettura

I migliori libri di musica del 2025
I migliori libri di musica del 2025

Venti titoli da recuperare (o da regalare, per i ritardatari) dell'anno che sta finendo. Come sempre, senza limiti di genere e di stile.

1. Ian Bostridge, Io, canto (il Saggiatore 2025, pp. 184, € 18,00)

Il sottotitolo “Riflessioni di un cantante sulla musica e l’interpretazione” chiarisce fin da subito il contenuto di questo agile e denso volume scritto da Ian Bostridge – studioso di storia della musica e tenore londinese – e tradotto per questa edizione italiana da Valeria Gorla. L’autore sviluppa una originale analisi della storia musicale, prendendo Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi e Curlew River di Benjamin Britten come esempi paradigmatici di opere focalizzate sull’identità in tutte le sue declinazioni.

Attraverso questo approccio emerge una visione in cui i confini di genere risultano fluidi e i conflitti individuali acquisiscono una dimensione anche politica. Il percorso si estende a opere di Ravel, Schumann, Cage, Schubert, con particolare attenzione all’apporto del performer e al rapporto tra interprete e testo nella restituzione al pubblico. Bostridge, in sintesi, offre una rilettura del repertorio musicale del passato alla luce delle complessità del mondo contemporaneo. [A.R.]

2. Maria Gabriela Ledda, Tra le mie corde, (Isolapalma 2025, pp. 128, € 20,00, libro + CD)

Questo volume racconta il percorso artistico di Mauro Palmas, compositore cagliaritano e figura di rilievo nella musica popolare italiana. Il libro, curato da Maria Gabriela Ledda, narra le vicende vissute da Palmas dagli anni Settanta, attraverso un racconto stringato e intenso. Il testo è arricchito dalla prefazione di Bruno Gambarotta e dalle illustrazioni di Angelo Dessì, mentre la discografia è curata a Salvatore Esposito.

Palmas, influenzato fin da giovane da gruppi quali Shadows e Beatles, ha intrapreso un percorso di ricerca tra musica popolare sarda e sperimentazione, collaborando con artisti quali, tra gli altri, Elena Ledda, Paolo Fresu, Enrico Rava e Noa. Il testo evidenzia lo spirito libero di Palmas e il legame con la sua terra, raccontando la sua evoluzione artistica dai primi concerti alle tournée internazionali, offrendo nel contempo uno spaccato culturale degli ultimi cinquant’anni della musica popolare italiana.

Al volume è abbinato un CD che raccoglie undici brani originali, interpretati dallo stesso Palmas (mandola, mandoloncello) con Alessandro Foresti al pianoforte e Marco Argiolas alle ance. [A.R.]

3. Stefano Jacini, Opere fantasma (EDT 2025, pp. XII-191, € 15)

La vivace fantasia e la profonda cultura – musicale ma non solo – di Stefano Jacini, ci regala due racconti raffinati e ironici che omaggiano Verdi e Wagner. Il primo testo dell’autore milanese – Un Fool a Sant’Agata – si ispira al progetto di Verdi dedicato allo shakespeariano Re Lear, peraltro mai realizzato.

Attraverso il sagace punto di vista di un Fool immaginario, il racconto offre uno sguardo sulla vita a Sant’Agata – la villa di Verdi nella campagna tra Parma e Piacenza – muovendosi tra la figura autorevole di Giuseppina Strepponi, le visite di Arrigo Boito, le interviste dei giornalisti, arrivando infine ai primi passi verso il Falstaff. Il secondo racconto – Una visita all’Isotterio – prende spunto dalla leggenda di Tristano e Isotta, fonte d’ispirazione per Wagner. In un museo immaginario, l’Isotterio appunto, Isotta dalle Bianche Mani guida una improbabile e curiosa compagnia di visitatori tra i cimeli, in un percorso tratteggiato con gusto elegante e ironico, animato dalla suggestiva presenza di un compositore dalla figura neanche troppo enigmatica. [A.R.]

4. Improvvisare nell’educazione e nella formazione musicale (a cura di Maria Grazia Bellia, Roberto Carnevale, Mario Piatti, Progetti Sonori 2025, pp. 336, € 28,00)

Questo libro raccoglie gli Atti di un convegno che si è tenuto a Catania tra il 9 e l’11 dicembre 2024. L’iniziativa, promossa dal Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania su proposta del Dipartimento di Didattica della Musica e in collaborazione con il Centro Studi Maurizio Di Benedetto e Musicheria.net, ha posto a confronto studiosi, docenti, educatori e musicisti sul tema dell’improvvisazione come strumento pedagogico. I ventisei interventi qui raccolti sono articolati in tre sezioni tematiche: “Punti di ascolto”, con riflessioni di segno filosofico e musicologico sull’improvvisazione come linguaggio e pratica estetica; “Improvvisazione, pedagogia e didattica di base”, con focus sull’uso dell’improvvisazione in contesti scolastici; “Improvvisazione e formazione artistico-musicale”, che indaga l’improvvisazione applicata alla didattica strumentale e vocale in conservatori e scuole musicali.

Un testo ricco e multidisciplinare, rivolto in particolare a chi opera nell’ambito dell’educazione musicale e corredato di QR code che danno accesso a file audio e video. [A.R.]

5. Musica, pensiero, interpretazione. Toscanini tra Puccini e Furtwängler (a cura di Alessandro Avallone e Simone Di Crescenzo, Olschki 2025, pp. XIV-186, € 26,00)

Il rapporto tra il pensiero compositivo di Giacomo Puccini e l’interpretazione offerta dai direttori d’orchestra Arturo Toscanini e Wilhelm Furtwängler, figure centrali nella cultura musicale europea tra XIX e XX secolo, è al centro di questo volume. Puccini, il cui percorso artistico si sviluppa nel contesto milanese di fine Ottocento, vede nell’interprete un mediatore tra compositore e pubblico, capace di restituire la vera essenza dell’opera. Toscanini, con il suo approccio rigoroso, emerge come interprete ideale della musica pucciniana, mentre Furtwängler concepisce la direzione come ricostruzione dell’ispirazione originaria.

Il volume, frutto di incontri di studio promossi dalla Fondazione Arturo Toscanini in collaborazione con l’Università di Parma e il Centro studi Giacomo Puccini, si articola in due parti: la prima approfondisce gli esordi e il contesto storico-artistico di Puccini e Toscanini, la seconda propone una riflessione critica sulle strategie interpretative dei due direttori, esaminando pagine significative del repertorio sinfonico e operistico. [A.R.]

6. Claudio Chianura, La musica è un atto d'amore. L'arte e la vita di Carlo Maria Giulini (Alphabeta 2025, pp. 231, € 18,00)

La figura di Carlo Maria Giulini (1914-2005) si distingue nel panorama della musica classica quale esempio di talento straordinario, riservatezza e profonda umanità. Uomo di rigorosa disciplina e sincera umiltà, Giulini rivelava attraverso la propria arte un’anima al contempo contemplativa e inquieta. Il suo percorso artistico lo portò a esibirsi nei più prestigiosi teatri e con le più rinomate orchestre del mondo: dall’Augusteo di Roma alla Scala di Milano, dalle compagini sinfoniche di Chicago e Londra fino ai Wiener Philharmoniker.

L’attività operistica di Giulini contempla collaborazioni con registi di fama internazionale come Luchino Visconti e Franco Zeffirelli, nonché con celebri cantanti quali Maria Callas e Renata Tebaldi. In seguito, la scelta di dedicarsi unicamente al repertorio sinfonico lo consacrò come interprete di riferimento di autori quali Brahms, Schubert e Bruckner.

La vita di Giulini riflette un carattere austero e meditativo, in cui complessità e passione si manifestano attraverso la musica. Ricca di episodi significativi, la sua esistenza viene qui narrata con vivace intelligenza da Claudio Chianura, che si avvale anche delle preziose testimonianze di figure quali Franco Fantini – primo violino della Scala al tempo di Giulini – del decano della critica musicale Angelo Foletto e del direttore Yoel Gamzou, vicino al maestro negli ultimi anni. [A.R.]

7. Enrico Pieranunzi, Bill Evans (il Saggiatore 2025, pp. 224, € 18,00)

Questo volume non è una semplice biografia, ma un incontro: Enrico Pieranunzi, pianista e studioso, racconta con appassionata lucidità la vita e la produzione musicale di Bill Evans, figura centrale della storia del jazz. Nel 1959, a New York, accanto a Miles Davis e John Coltrane, Evans contribuisce con discrezione e grazia a Kind of Blue, capolavoro riconosciuto e celebrato. Pochi anni dopo, al Village Vanguard, insieme a Scott LaFaro e Paul Motian, rinnova i ruoli del trio jazz, fino alla tragica morte di LaFaro che lo segna profondamente.

Dopo un periodo difficile, Evans risorge negli anni Settanta, brillando ancora nel suo formato prediletto e collaborando con artisti di spicco. Pieranunzi restituisce, mescolando testimonianze e impressioni, un ritratto intenso e autentico di Evans, offrendo al lettore un viaggio genuino e autentico nell’arte e nella personalità di questo grande artista. [A.R.]

8. Nicolas Slonimsky, Invettive musicali (Adelphi 2025, pp. 429, € 28,00)

Invettive musicali rappresenta un vivace compendio di giudizi prevenuti, ingiusti e spesso poco lungimiranti, pronunciati da critici autorevoli ma non sempre illuminati nei confronti di svariati compositori, da Beethoven a Copland. Tutti vittima di quella ottusa insensibilità che impedisce di cogliere la bellezza del nuovo. Attraverso la sagace selezione di Slonimsky apprendiamo, per esempio, che la musica di Berlioz fu paragonata ai balbettii di un babbuino, Un americano a Parigi fu definito sproloquio volgare e le opere di Webern associate a un mal di denti. Simili giudizi hanno colpito anche Brahms, Wagner, Berg, Verdi, Liszt e Reger.

La condanna delle dissonanze, da Chopin in poi, è pressoché unanime; ogni novità viene tacciata di cacofonia, come la "polifonia impazzita" di Bruckner o in La mer di Debussy, pagina ribattezzata "Le mal de mer". Un’antologia che si configura così come un’arguta antistoria della musica, arte in costante evoluzione, sempre proiettata oltre consuetudini e certezze. [A.R.]

9. Rita Charbonnier, Signora Beethoven (Marcos y Marcos 2025, pp. 280, € 18,00)

Ogni volta che Johanna entra in un luogo pubblico è oggetto di sguardi sospettosi e mormorii, costretta persino a travestirsi da uomo per vedere il figlio Carl. Nonostante il passato controverso, non è una criminale: è “solo” la cognata di Beethoven, il quale, approfittando della sua posizione, tenta in ogni modo di sottrarle il figlio, forse per desiderio di un erede o per altre ragioni. Johanna lotta con determinazione, seppur goffamente, per ottenere dignità e il diritto di occuparsi del figlio senza nascondersi.

Sullo sfondo, Beethoven appare fragile e severo, mentre prende forma la sua arte musicale, potente e necessaria. Rita Charbonnier – autrice di questo interessante e piacevole romanzo – è pianista, cantante, attrice e sceneggiatrice, e – oltre a collaborare con importanti personalità del mondo teatrale – ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Figlia del cuore, La sorella di Mozart e L’amante di Chopin, tutti dedicati a figure femminili dimenticate dalla storia della musica. [A.R.]

10. Giacomo Baldelli, Adesso potete applaudire (Arcana 2025, pp. 184, € 16,00)

La musica classica contemporanea è spesso percepita come difficile ed elitaria, generando preclusione nell’ascoltatore che teme di non comprenderla e tende a evitarla. Tuttavia, anche brani o album pop-rock complessi – da Revolution #9 dei Beatles ai lavori di David Byrne e dei Talking Heads, fino ai Velvet Underground, ai primi dischi di Franco Battiato e ai Radiohead – sono apprezzati dal pubblico, mentre compositori come Philip Glass, Luciano Berio, Steve Reich, Arvo Pärt e John Cage rimangono fenomeni di nicchia.

Non è solo questione di suoni insoliti: pregiudizi e equivoci contribuiscono alla distanza. Adesso potete applaudire di Giacomo Baldelli propone un percorso semplice per superare queste barriere, offrendo dodici capitoli tematici e una playlist che offre al lettore alcuni esempi del repertorio di riferimento. Un libro, anche grazie alle testimonianze di musicisti internazionali, che invita a esplorare questo universo con curiosità e senza pregiudizi, rivolgendosi a chiunque desideri scoprire con semplicità e immediatezza nuove prospettive sonore. [A.R.]

11. Emanuel Schikaneder, Il flauto magico (Adelphi 2025, pp. 274, € 16,00)

A pochi mesi dalla morte, Mozart fu contattato a Vienna dall’amico bavarese Emanuel Schikaneder, noto per la sua natura poliedrica di attore, librettista e impresario dal talento brillante. Schikaneder propose a Mozart di musicare un libretto intriso di simbolismi esoterici. Mozart, conquistato dall’originalità della proposta, accettò con entusiasmo, dando vita a Il flauto magico, opera enigmatica e ricca di diversi livelli interpretativi.

Questa nuova edizione italiana offre stimolanti e sagaci chiavi di lettura, con Pietro Citati che illustra i motivi profondi di un personaggio come Sarastro – gran sacerdote del Regno della Saggezza – o la complessità della Regina della Notte, mentre Jurgis Baltrušaitis individua nell’opera una tappa fondamentale dell’immaginario occidentale sull’Egitto e Iside, un mondo lontano e a tratti misterioso che Mozart e Schikaneder trasformarono in una favola musicale dal fascino immortale e universale. [A.R.]

12. Luciano Berio, Un ricordo al futuro. Lezioni americane (il Saggiatore 2025, pp. 240, € 24,00)

Questa riedizione di un “classico” della letteratura dedicata alla musica contemporanea, raccoglie le conferenze di Luciano Berio (1925-2003) tenute tra il 1993 e il 1994 ad Harvard in cui il compositore argomenta il suo pensiero – musicale e non solo – affrontando temi che spaziano dal rapporto tra teoria e pratica, alle possibilità inventive della “traduzione” musicale, al processo creativo, fino al concetto di “dimenticanza” come rinnovamento.

Il volume, curato da Talia Pecker Berio, include inoltre le lezioni magistrali tenute a Bologna su invito di Umberto Eco nel 2000. Questi contributi offrono al lettore la possibilità di seguire l’evoluzione di una riflessione sempre attuale e stimolante, in equilibrio tra passato e presente con lo sguardo rivolto al futuro, nell’ottica di un compositore e intellettuale che si sente chiamato a “reinventare il senso” delle cose di cui si occupa. In questa prospettiva, il motto latino “rem tene, verba sequentur” (“padroneggia l'argomento e le parole seguiranno”) sintetizza la profondità del pensiero di Luciano Berio, anche a cento anni dalla sua nascita. [A.R.]

13. Marina Mayrhofer, Ombre in scena (LIM – Libreria Musicale Italiana 2025, pp. X+346, € 32,00)

Le manifestazioni di ombre — spettri, fantasmi di individui deceduti, vittime di azioni violente e ingiuste, oppure anime dannate che hanno oltrepassato la soglia dell’aldilà senza alcun pentimento per i misfatti perpetrati — nel contesto del teatro d’opera, sottostanno a ritualità strettamente correlate sia alla qualità drammaturgica del testo sia alla musica composta appositamente per tali figure. Nei titoli selezionati in questo volume, i quali coprono un arco temporale di due secoli tra il Settecento e l’Ottocento, le scene d’ombra, espresse secondo molteplici accezioni semantiche, presentano costantemente un elemento comune, identificabile nella dicotomia irrisolvibile tra vita e morte.

Da tale contrapposizione scaturisce un’atmosfera tragica che pervade i personaggi coinvolti in tali circostanze, evidenziando tipologie drammatiche specifiche, utili a comprendere meglio l’evoluzione dei generi operistici praticati in Europa nel corso del diciottesimo e del diciannovesimo secolo. L’analisi, condotta su casi specifici individuati all’interno di opere teatrali musicate da compositori provenienti da diversi contesti storici e geografici, trova così la propria ragion d’essere e il proprio significato. [A.R.]

14. Carlo Boccadoro, Jazz! (Einaudi 2025, pp. VI – 314, € 15,00)

Esistono davvero album realmente imprescindibili per comprendere appieno il percorso storico della musica jazz? Attraverso un’approfondita e personale indagine, Carlo Boccadoro propone una serie di suggerimenti utili per orientarsi all’interno di questo universo musicale tanto complesso quanto affascinante, delineando al contempo una sua soggettiva “storia” del jazz. Il percorso si snoda dal dixieland di New Orleans fino alle più moderne espressioni del jazz contemporaneo, organizzando l’ampio panorama in categorie strumentali: pianisti, vocalist, solisti di tromba e sax, grandi orchestre.

Il lettore viene accompagnato attraverso i capolavori che hanno segnato la storia del jazz e le loro incisioni più significative, in un viaggio stimolante e impreziosito da aneddoti curiosi e dettagli che sapranno incuriosire anche i conoscitori più esperti. Nomi illustri come Armstrong, Braxton, Coltrane, Davis, Ellington, Fitzgerald, Jarrett, Mingus, Monk, e l’Art Ensemble of Chicago — insieme a oltre duecento ritratti di grandi maestri — sono qui presentati con particolare attenzione a chi si avvicina per la prima volta a questo genere musicale. [A.R.]

15. Stefano Zenni, Storia del jazz, una prospettiva globale (Quodlibet 2025, pp. 1000, € 38,00)

La Storia del jazz di Stefano Zenni – musicologo, didatta e divulgatore fra i più apprezzati in Italia – era già uno dei punti di riferimento imprescindibile per studenti e appassionati, almeno per quanto riguarda l’Italia. In questa nuova versione ampliata, edita da Quodlibet, Zenni integra e approfondisce, traccia nuove strade e apre fronti di ricerca lungo percorsi meno battuti, dall’Asia alle evoluzioni contemporanee, dall'economia al ruolo delle donne.

Quella del genere (o dei generi) che chiamiamo, nonostante tutto, jazz è davvero una storia globale, da comprendersi con il mappamondo a portata di mano: nel libro non mancano schemi e carte geografiche. Strumento di consultazione, o lettura da centellinare (le pagine sono un migliaio!). [J.T.]

16. Adriano Mazzoletti, Il jazz in Italia – Volume terzo. Dagli anni sessanta al terzo millennio (EDT 2025, pp. 1152, € 55

Quando le traiettorie globali si declinano nel locale, generano a loro volta storie infinite: Adriano Mazzoletti ha dedicato una vita di ricerca e racconto al jazz in Italia. Scomparso nel 2023, Mazzoletti conclude ora (anche grazie all’attenta curatela di Marcello Piras) il suo opus magnum. Il terzo volume mette in fila altre 1152 pagine, per costruire un canone del jazz di casa nostra dagli anni sessanta passando per la stagione del jazz-rock, gli “straordinari anni ottanta” fino alle ultime tracce.

Enciclopedico e, purtroppo, definitivo. [J.T.]

17. Guido Festinese, One Single Shot. 52 storie discografiche di successi irripetibili (EDT 2025, pp. 480, € 20)

Ci si può affascinare leggendo di musica che non abbiamo mai ascoltato? Sì, a quanto pare: Guido Festinese – giornalista e divulgatore, firma nota anche del giornale della musica – ha raccolto 52 album sconosciuti, di artisti e gruppi scomparsi dopo “un solo colpo”, una sola pubblicazione passata rapidamente alla memoria: per sfortuna, perché capitata troppo presto, o troppo tardi, o semplicemente nel momento sbagliato…

Se gli anni (soprattutto) Sessanta e Settanta sono il ventennio d’oro della popular music, qui si vanno a ripescare le pagliuzze preziose che il setaccio della storia non è riuscito a trattenere. Tenendo aperto YouTube mentre si scorre di disco in disco, il divertimento è assicurato. (Non siete ancora convinti? La selezione della selezione la trovate qui). [J.T.]

18. Alberto Gagliardo, Come l’acciaio resiste la città, Viaggio nella Liberazione con gli Stormy Six (Deriveapprodi 2025, € 16,00, pp. 156)

Nel 2025 è caduto un doppio anniversario: l’ottantesimo dalla Liberazione dal nazifascismo, e il cinquantesimo dall’uscita di Un biglietto del tram degli Stormy Six, che della Liberazione e della Resistenza faceva un bilancio in musica, a trent’anni di distanza e nel pieno della politicizzazione a tempo pieno che per tutto quel decennio stava coinvolgendo i giovani italiani.

Alberto Gagliardo ricostruisce la storia degli Stormy Six e di quell’album, rileggendole con sensibilità da storico. Il lavoro degli Stormy Six, passati da essere gruppo beat, a gruppo di folk politico in rapporti con il Movimento studentesco milanese – con il quale tanto Franco Fabbri quanto Umberto Fiori collaborano attivamente – a gruppo di progressive rock e di "rock in opposition", rappresenta senza dubbio uno dei punti più alti degli anni Settanta italiani. Un'occasione per riascoltare, e riscoprire – politicamente e musicalmente. [J.T.]

19. Thom Yorke, Radiohead, Stanley Donwood. This is What You Get, a cura di Lena Fritsch (Ashmolean, £ 30, pp. 240)

Se non avete modo di visitare la mostra che l’Ashmolean Museum di Oxford ha dedicato ai lavori grafici e pittorici di Thom Yorke e Stanley Donwood (avete tempo fino al 18 gennaio), il catalogo è un’ottima idea. Yorke e Donwood si incontrano all’Università, e rientrano in contatto quando il primo chiede al secondo di aiutarlo a curare le grafiche per The Bends, il secondo album dei Radiohead.

Da allora (correva l’anno 1995) Donwood assume quasi il ruolo di sesto membro del gruppo, sempre incaricato (in collaborazione con il leader) di ideare progetti pittorici e grafici per merchandising e copertine degli album.

Il catalogo, oltre a un ricco apparato iconografico di materiali inediti o preparatori, contiene una lunga intervista ai due, e alcuni saggi critici. [J.T.]

20. Giulio Carlo Pantalei, Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica leggera, Einaudi

La bibliografia sulla canzone italiana degli anni Sessanta e Settanta è ormai piuttosto ricca anche dalla prospettiva dell’italianistica. Una lingua per cantare di Giulio Carlo Pantalei si fa riconoscere per la ricerca ben documentata e alcuni percorsi non scontati, nell’indagine sul difficile rapporto fra scrittori di professione e canzone nel nostro Paese, attraverso i casi più noti di Calvino, Roversi e Fortini, e meno noti di Giorgio Caproni.