Krief ha incasellato "Water Passion" di Tan Dun in un'efficace visione verticale.

Italia Wave ha raggiunto l'apice grazie all'esclusiva italiana dei Chemical Brothers

A Ravenna, Muti conduce con passione "Cherubini" spaziando tra '900 e panorama contemporaneo

Claudio Abbado, per questo suo "primo" Fidelio, ha voluto accanto Chris Kraus, un regista esponente del "giovane cinema tedesco" e digiuno di teatro musicale. Una scelta che ha sorpreso lo stesso Kraus, ma che alla prova dei fatti si è rivelata frutto di una felice intuizione. Magistrale la lettura musicale. Trionfo per tutti gli artisti impegnati.

Opera riesumata di Gennarantonio Federico e di Leonardo Leo, "L'Alidoro" (1740) è andata in scena a Reggio con la misurata ed efficace regia di Cirillo e la direzione adeguata di Florio. Discontinua la musica di Leo. Omogenea la compagnia di canto. Pubblico alla fine soddisfatto.

Andato in scena a Venezia nel 1733, "Montezuma" è stato restituito al pubblico contemporaneo lo scorso aprile a Lisbona, e ora in Italia, a partire da Ferrara. La regia di Vizioli ha immerso la vicenda in un quadro fedele all'impianto originario, appesantendolo a tratti di simbologie storico-politiche. La musica di Vivaldi si è rivelata decisamente affascinante e Curtis ha valorizzato i tanti preziosi momenti strumentali. Bravi i cantanti.

Terza tappa di un percorso faustiano – dopo Gounod e Berlioz – con "Szenen aus Goethes Faust" Hugo De Ana ha così completato la sua personale trilogia tematica, rivestendo con il suo simbolismo tecnologico la musica di Schumann. Renzetti ha guidato un'orchestra che è riuscita a rispettare l'impegnativo affresco schumanniano, nonostante qualche smagliatura. Bene Werba, Pertusi, Rancatore e Surguladze. Calorosi gli applausi del pubblico.

"Il ritorno di Don Calandrino" è approdato al Municipale di Piacenza. Questo "intermezzo in musica" di Cimarosa appare come un frutto del proprio tempo, per i rimandi al repertorio operistico del Settecento. Rimandi che condiscono un intreccio fondato sul "classico" incrocio di due coppie d'amanti. Muti valorizza le dinamiche della partitura evidenziandole con carattere e sensibilità. Regia carica di colori e saltimbanchi. Successo calorosissimo.

Il Comunale di Modena ha presentato domenica scorsa la sua nuova opera annuale dedicata ai giovani, coinvolgendo il compositore Lorenzo Ferrero che, assieme all'autore del libretto Giuseppe Di Leva, ha realizzato un'opera da camera in un atto titolata "Le piccole storie", affrontando un tema quanto mai delicato e attuale come la guerra. Misurata e discreta la formula scenica, valorizzata dalla musica efficace di Ferrero.

Celebrare i 150 anni di un teatro di tradizione con un progetto come "Miracolo a Milano" può apparire azzardato, ma anche temerario. Questo è quanto hanno fatto Daniele Abbado e Giorgio Battistelli, in un progetto articolato in una sorta di viaggio tra teatro Cavallerizza e Valli, tra prosa e teatro musicale. Non mancano – come in ogni vera sperimentazione – tratti problematici, ma nel complesso rimane un progetto denso e veramente contemporaneo.

Flash back, ricordi, documenti della vita del giudice Giovanni Falcone sono stati ricomposti da Franco Ripa di Meana in un'opera che non vuole celebrare ma ricordare dall'interno questo nostro dramma contemporaneo. La musica di Nicola Sani persegue lo stesso intento, attraverso suoni complessi che rimangono distanti e distaccati, anche quando cercano di lambire la sfera più emozionale e "femminile". Il pubblico ha premiato tutti.

Una "Traviata" che – più che riproporre un'immagine astratta di melodramma – ha presentato sul palcoscenico del Regio di Parma un'idea di "teatro" vero e proprio, seppur naturalmente "musicale".
La regia di Ernst e Herrmann ha segnato questa messa in scena attraverso un uso marcato della recitazione, dato che se ha influito un poco sulla resa del canto, non ha comunque impedito a Temirkanov di ritagliare oasi di grande e poetica ispirazione.