Drammi profondi in piccole storie

Il Comunale di Modena ha presentato domenica scorsa la sua nuova opera annuale dedicata ai giovani, coinvolgendo il compositore Lorenzo Ferrero che, assieme all'autore del libretto Giuseppe Di Leva, ha realizzato un'opera da camera in un atto titolata "Le piccole storie", affrontando un tema quanto mai delicato e attuale come la guerra. Misurata e discreta la formula scenica, valorizzata dalla musica efficace di Ferrero.

Recensione
classica
Teatro Comunale Modena
Lorenzo Ferrero
09 Dicembre 2007
Il Comunale di Modena da anni porta avanti un progetto che mira a valorizzare e promuovere il teatro musicale contemporaneo nei confronti delle giovani generazioni. Quest'anno è stato coinvolto il compositore Lorenzo Ferrero che, assieme all'autore del libretto Giuseppe Di Leva, ha realizzato un'opera da camera in un atto titolata "Le piccole storie", affrontando un tema quanto mai delicato e attuale come la guerra. Il sottotitolo "ai margini delle guerre" specifica, appunto, il taglio laterale, obliquo dato a questa lettura, puntando l'attenzione non sulle cause, bensì sulle dolorose e devastanti conseguenze dei conflitti. La forma utilizzata rimanda alla dimensione ormai familiare del "format" televisivo, nel quale un ideale giornalista introduce alle vicende che vedono protagonisti alcune emblematiche figure di vittime di guerra. Si tratta di un industriale giapponese, indotto al suicidio dalla resa del proprio paese nel 1945; del poeta Cinna, ucciso per un errore a seguito dell'assassinio di Giulio Cesare; di due capi di fazioni rivali che si scontrano in una foresta dei Balcani medioevali; di una triste storia d'amore tra un ufficiale dell'esercito di Napoleone e la bella Irma, violentata dai prussiani. Piccole storie raccontate con misura e pudore, montate tra spezzoni audiovisivi proiettati in proscenio, e momenti delle varie vicende rievocati dal vivo. Una unione di linguaggi - quello televisivo, appunto, e quello teatrale - che ha trovato un equilibrio nella musica di Ferrero, efficace nel coniugare immediatezza comunicativa ed evidenza drammatica. L'Ensemble da camera del comunale è stato diretto con attenzione da Carlo Boccadoro (che ha dedicato la "prima" a Stockhausen). Alla fine bel successo da parte del pubblico che, purtroppo, non riempiva il teatro.

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