La solida passione di Krief per l'opera liquida di Tan Dun

Krief ha incasellato "Water Passion" di Tan Dun in un'efficace visione verticale.

Recensione
classica
Sagra Musicale Malatestiana Rimini
Tan Dun
20 Settembre 2008
Il contrappunto, quel dialogo realizzato attraverso un linguaggio musicale che si sviluppa "punto contro punto", nota contro nota, può richiamare alla mente il confronto tra culture diverse. Un processo che, almeno idealmente, si è potuto rintracciare anche nell'originale proposta della Sagra Musicale Malatesitana, con la messa in scena di "Water Passion" di Tan Dun. La novità non era rappresentata dalla partitura, proposta nel 2000 a Stoccarda, ma dalla forma scenica offerta in questa occasione per la prima volta grazie alla fresca lettura teatrale di Krief. Il regista ha preso il lavoro del compositore cinese e lo ha incasellato in una visione verticale in cui la musica, il testo e l'essenziale azione scenica trovavano un equilibrio decisamente coerente. Basato su un'impalcatura lignea spoglia, questo "palcoscenico" era costituito di varie finestre ora aperte sulla vicenda recitata dai cantanti, ora abitate dai musicisti, ora ancora simbolicamente occupate dalla proiezione di testi e filmati. Impasti vocali e linee melodico-armoniche tipicamente occidentali si sono intrecciate alle vocalità rituali di matrice buddista, il tutto segnato da un impasto strumentale che univa l'estremo virtuosismo espressivo di violino e violoncello a una maestria rumoristico-percussiva che comprendeva tamburi, campane, sassi levigati e ciotole piene d'acqua. Un dato, questo, che emerge quale simbolo di questa composizione, ripreso qui in una visione più dilatata, dove l'acqua diviene allegoria di nascita e luogo deputato alla vita, morte e resurrezione. Un percorso che ha trovato la sua dimensione più efficace nella seconda parte, anche grazie all'impegno dei cantanti solisti Caroline Stein e Federico Sacchi e dei bravi musicisti impegnati. Pubblico attento e soddisfatto.

Interpreti: Caroline Stein - soprano Federico Sacchi - basso Aldo Campagnari - violino Francesco Dillon - violoncello Nextime Ensemble - percussioni

Regia: Denis Krief

Scene: Denis Krief

Costumi: Denis Krief

Direttore: Stefano Celeghin

Coro: Coro Ensemble Melodi Cantores

Maestro Coro: Elena Sartori

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