Terzo e ultimo pannello del Trittico scomposto all’Opera di Roma, con la direzione di Mariotti e la regia di Bieto

classica

A Firenze l'Elias di Mendelssohn coprodotto dal Teatro del Maggio con il festival giapponese Saito Kinen, in un'insolita forma scenica, con José van Dam protagonista, nell'allestimento di Jean Kalman, una Terra Desolata dove si combattono idolatria e monoteismo. Funziona ? forse non del tutto, ma sul podio c'è Seiji Ozawa per darci un Mendelssohn vibrante come mai

La direzione di Gianluigi Gelmetti dà all'orchestra di Wagner trasparenze di linee e di timbri ma così trasforma il dramma musicale in una sterminata sinfonia in tre movimenti, adagio-allegro-adagio.

Il regista russo Sokurov dedica la sua nona "Elegia" alla lunga vita d'arte e di amore solidale tra il soprano GAlina Vishnevskaya e il violoncellista Mstislav Rostropovic: un'ode alla grande Europa che resiste, e testimonia arte e cultura

Una nuova produzione tutta barese di Carmen inaugura la stagione della Fondazione Petruzzelli (repliche il 12 e 14 novembre; info:0805228010)

Il nuovo Otello della Staatsoper sembra disomogeneo, un mosaico di diversi pezzi che faticano a collimare. Il problema principale è che l'asciutta e incisiva lettura registica della Mielitz avrebbe richiesto interpreti con maggiori capacità drammatiche. Ma la produzione sta in piedi grazie alla lettura musicale di Daniele Gatti, dotata di una forza coesiva che accompagna cantanti e pubblico facendo dimenticare i problemi appena enunciati.

Interessante debutto di Laura Polverelli in Carmen, che viene riportata nell'autentico ambito stilistico dell'opéra-comique. Ma gli altri non sempre la seguono su questa strada.

Ribadendo la sua attenzione verso la produzione contemporanea, il Comunale di Modena ha aperto la presente stagione con la prima nazionale di "Love Counts", ultima fatica teatrale di Michael Nyman. Nel complesso l'opera appare un discreto lavoro, senza particolare pregnanza drammaturgica, ma piacevole all'ascolto. Bravi i cantanti, imprecisa la Michael Nyman Band. Non numeroso il pubblico in sala, ma generoso di applausi.

Il concerto ha lasciato un po' l'amaro in bocca, questo sia chiaro sin da principio. Nello splendido ed esauritissimo Piccolo Teatro Studio di Milano, il sesto spettacolo di Eurotribu 2006 - venduto correttamente come Rodrigo Leao (il compositore portoghese fondatore dei Madredeus) featuring Beth Gibbons (la storica cantante dei Portishead) – è stato appannaggio quasi esclusivo del primo.

Con un inno alla libertà – Fidelio: arte per la libertà, libertà per l'arte, come recita il titolo della mostra fotografica di Carles Francesc allestita in contemporanea – il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia dà il via alla sua prima stagione d'opera, dopo un anno di rodaggio e la messa a punto di alcune defaillances tecniche che hanno molto migliorato la resa acustica della sala principale.

Caldo successo della prima italiana per il Romaeuropa Festival dello spettacolo di Robert Lepage, commissionato per il centenario del favolista danese dalla Fondazione Andersen.

Nell'ambito di una edizione inter-disciplinarmente assai ricca, il Festival Sinopoli di Taormina ha inaugurato la serie di tre concerti serali con una positiva performance di un ensemble interno, ben guidato da Fabio Maestri, impegnato in uno spaccato significativo della prima produzione compositiva di Sinopoli.

"Les Troyens" di Berlioz tornano sul palcoscenico di Bastille, dopo l'inaugurazione del 1990. Ma si tratta di una nuova produzione. La regia di Pizzi ha lasciato il posto a quella di Herbert Wernicke, morto nel 2002, il cui lavoro è stato ultimato da suoi collaboratori. Sul podio Sylvain Cambreling che purtroppo propone una lettura assai poco chiara della partitura dove si perde la monumentalità di Chung o Gardiner. Splendente Deborah Polaski.

Come non succedeva da anni, la stagione di Santa Cecilia s'inaugura alla presenza delle maggiori autorità della Repubblica –Napolitano, Rutelli, Veltroni, e gli assessori alle Regione ed Enti locali

Una produzione molto annunciata e discussa, già evento prima di andare in scena: e si tratta infatti di un ottimo spettacolo, teso e intenso, assecondato dalla bacchetta duttile di Lü Jia e dalla bella prova dell'orchestra e del coro del Regio.

"Giulio Cesare" sotto la direzione di Christophe Rousset inaugura agli Champs Elysées un ciclo Haendel che comincia in tono minore. Delude Irina Brook. Anche Les Talents Lyriques non sembranon in grande forma. Eccelle invece Rosemary Joshua nei panni di Cleopatra, accanto ad un Andreas Scholl ormai opaco. Brave pure Sonia Prina e Alice Coote.

Nel trecentenario della nascita di Baldassare Galuppi,il Teatro La Fenice ha reso omaggio al compositore veneziano con la prima esecuzione in tempi moderni de L'Olimpiade,opera seria in tre atti su libretto di Pietro Metastasio.Un allestimento giocato sul contrasto tra passione e contemplazione che restituisce l'intensità delle situazioni metastasiane, colte con raffinata capacità di introspezione psicologica da Galuppi.

Assente dal 1907, "Werther" torna sul palcoscenico del Teatro dell'Opera Giocosa quasi un secolo dopo. Conquista un meritato ed unanime consenso da parte del pubblico grazie ad un equilibrato connubio di scelte artistiche, capaci di coniare freschezza di idee registiche ad intenso spessore di prassi esecutiva. Molto espressivi Anna Caterina Antonacci e Fabio Previati; il giovane tenore Dmitry Korchak affascina la platea.

Unica Clemenza di Tito in Italia per il duecentocinquantenario di Mozart. Un'edizione di alto livello, per la intelligenza della proposta registica e per la qualità e la coerenza di tutti gli aspetti musicali.

La rivisitazione attraverso una colonna sonora composta appositamente della versione cinematografica muta del Fantasma dell'opera crea uno spettacolo affascinante e quasi al di là del tempo

L'atteso debutto nel Don Giovanni di Dudamel alla Scala lascia perplessi, mentre viene contestato il regista Mussbach

"Paolo e Francesca" di Luigi Mancinelli: un ritorno sulla scena per riscoprire i drammi lirici dei compositori di Bologna. Al Teatro Comunale, l'aspetto visivo ha rivelato atmosfere simboliste che ben si addicono alle ricercatezze timbriche e armoniche della partitura. Quelle stesse onorate dal concertatore Massimo Donadello. Accanto a lui, una soddisfacente compagnia di giovani cantanti: Elena Rapita, Giancarlo Monsalve, Sung Woo Bu, Enea Scala.

Quattro giorni in Emilia per il "padre" del free jazz, che in un ricco programma di incontri, proiezioni e concerti, ha riproposto la "classica" "Skies Of America" e due serate in quartetto dall'energia memorabile, con una sorpresa finale!

Nella complessa scrittura del Concerto di Schumann, l'orchestra del Verdi non riesce a sostenere una Angela Hewitt intenzionata a dare un'interpretazione quasi classicheggiante di uno dei maggiori capolavori del periodo romantico. Esiti più positivi per il Brahms della seconda sinfonia, ma si sente la minore abitudine al repertorio sinfonico rispetto a quello operistico: è un peccato davvero.

Grande successo della prima mondiale dell'opera "Caligula" di Detlev Glanert all'Oper Frankfurt. Fedele al dramma di Camus, il libretto di Hans-Ulrich Treichel sottolinea gli aspetti esistenziali del personaggio e la sua solitudine. La partitura di Glanert coniuga un linguaggio moderno con elementi in continuità con la tradizione melodrammatica. Ottimi tutti gli interpreti diretti da un convincente Markus Stenz.

Impianto registico e scenografico di ispirazione 'popolare' che si rifà al teatro dei pupi, da cui proviene il regista alla sua prima esperienza alla regia d'opera. Buona le resa musicale della direzione di Hamar così come la giovane compagnia di canto.

Accompagnato da una fama meritatissima, "Il Flauto magico" firmato nella regia e nelle scene da William Kentridge, arriva finalmente al San Carlo. L'allestimento è memorabile nella sua struttura semplice e complessa al tempo stesso, basata sul filo di un raffinatissimo dialogo fra il passato e il presente.

La Kammeroper ha presentato nell'ambito del festival Salam Islam il primo allestimento occidentale di una commedia musicale del maggiore compositore azero. Attualizzando e calcando sugli stessi temi universali di amore e felicità che hanno portato questa operetta a immenso successo negli stati della ex Unione Sovietica, il giovane cast internazionale riesce a divertire – nonostante i limiti tecnici – con semplicità e immediatezza di linguaggio.

Sedici giovani artisti provenienti da Italia, Russia, Serbia e Germania, chiamati a confrontarsi con il tema "Il manifesto del partito comunista secondo Marx ed Engels". Il progetto curato da Heiner Goebbels e Walter Le Moli ha proposto una specie di luna park articolato in una decina di installazioni e performance a libero accesso nel corso della serata, disseminati in ogni spazio utile dello stabile in cui ha sede il Teatro Due.

Nel panorama operistico italiano e anche europeo del 1898, l'Iris era nuova sotto molti aspetti, talmente nuova che spesso non è stata e non è ancora capita e viene considerata una Cavalleria annacquata, finita - chissà perché? - in Giappone. Recenti interpretazioni l'avevano riportata nella giusta luce, invece quest'edizione livornese sembra poco convinta e un po' incerta sulla strada da prendere.

E' cominciata la 50a edizione della Biennale Musica di Venezia: ad aprire il programma tre strani "spettacoli" che propongono un discorso estetico sulla ricezione del suono, in linea con il tema teorico proposto dal direttore del festival Giorgio Battistelli: "Va pensiero". Ecco gli strani suoni di Brian Eno, Michel Redolfi e Robert Ashley