Le pagelle della serata delle cover di Sanremo 2023

Perché una volta toccato il fondo, c'è solo da scavare

Serata cover Sanremo 2023
Articolo
pop

La serata cover di Sanremo era – e sottolineo era – una buona idea. Permetteva di celebrare la storia del festival in modo sempre nuovo, e per le case discografiche di far girare il catalogo ed estrarre valore (ancora, il materialismo marxista di cui si parlava oggi). Certo, c’erano cose imbarazzanti – ma anche buone idee e coraggio.

Poi, come proprio come il marxismo, le buone idee e il coraggio si sono scontrate con la logica del profitto e del tornaconto individuale. Si è aperto alle canzoni non di Sanremo, poi alle canzoni non italiane e poi a medley e a brani del proprio repertorio, e tutto è andato in vacca. Proprio come questa sera – con qualche eccezione.

Cover Sanremo 2023

– Leggi anche: Le pagelle di Sanremo 2023 (le canzoni della prima serata)

– Leggi anche: Le pagelle di Sanremo 2023 (le canzoni della seconda serata)

Pronti allora alla lunghissima serata delle cover di Sanremo 2023. Se volete ripassarvi quelle dello scorso anno, le trovate qui.

Ariete con Sangiovanni – Centro di gravità permanente di Franco Battiato

Con una sedia a dondolo e una scenografia di cartonati presi fra gli arredi dell’Outlet del Kasalingo (che sta facendo il fuori tutto per la sedicesima volta questo mese, ed è solo il 10 febbraio) Ariete e Sangiovanni ingaggiano un duello all’arma bianca a chi allarga di più le e. Ed è una sfida senza esclusione di colpe.

Ariete e Sangiovanni ingaggiano un duello all’arma bianca a chi allarga di più le e. Ed è una sfida senza esclusione di colpe.

Per fortuna i due giovani performer quando cantano dal vivo hanno carisma da vender… ah no. Beh però almeno sono intonat.. ahahahahaha. I due per buona parte della performance in realtà ciondolano sul palco, e il principale plot twist è quando tentano la celebre mossa schiena-contro-schiena dei poliziotti sbirri nei promo delle serie tv americane.

Con l’investimento economico che sta dietro a un Sanremo, e dietro Ariete – che è da un anno e mezzo che viene presentata come la nuova madonna (non nel senso della cantante) del pop italiano young e fluido – ci si chiede perché non ci abbiano speso due lire, o due ore di prove. Sai, giusto da fare una roba appena decente. Siamo un po' sopra questo livello:

VOTO 1 e Targa speciale The Final Countdown

Will con Michele Zarrillo – Cinque giorni di Michele Zarrillo

Will, offeso perché l’ho definito cosplayer di Sangiovanni, vuole dimostrare di avere nelle sue corde anche il repertorio più melodico e sanremese (a differenza di Sangiovanni, che riuscirebbe a stonare anche su “Fatti mandare dalla mamma”, e infatti lo ha fatto ieri).

Per smentirmi decide allora di mettere su la versione karaoke di un classico di Michele Zarrillo insieme allo stesso Michele Zarrillo nel ruolo di macchinetta del karaoke. Finché canta Will, il gioco regge. Poi arriva Zarrillo e – a sorpresa, chi l’avrebbe mai detto? – la canta molto meglio di Will. Il che ci sta. Ma certo che se hai vent’anni e Michele Zarrillo – Michele Zarrillo eh, no Iggy Pop – è molto più carismatico di te sul palco, stellina mia, qualcosa non va.

VOTO 6 e Premio Michele Zarrillo a Michele Zarrillo

Elodie con Big Mama – American woman di Lenny Kravitz

A proposito del “vale tutto”. Elodie si cimenta con una versione  di “American Woman”, che come è noto è stata resa famosa da Nilla Pizzi al Festival di Sanremo del 1953. Elodie – si sa– può ormai fare quello che vuole, e supplisce con l’energia e la presenza scenica un’interpretazione anche troppo caciarona. Big Mama non si fa schiacciare e ne esce con personalità, e alla fine se la portano a casa. Certo che siamo appena sopra al livello Tale e quale show.

VOTO 6 e Premio Tale e quale show

Olly con Lorella Cuccarini – La notte vola di Lorella Cuccarini

Nel pollaio di Sanremo Giovani, popolato di pulcini allevati nelle gabbie, buttati sul palco spesso troppo presto e destinati a rompersi le ossa in un contesto che non perdona la minima sbavatura, Olly aveva già alzato un filo la cresta sopra gli altri. E con la sua versione di "La notte vola" si conferma uno dei migliori nel mazzo dei ventenni di quest'anno.

La sua cover è fresca e ben suonata, e per nulla banale. Ha pure una coreografia studiata – stile Lorella Cuccarini vintage, ma con la vera Cuccarini. Basta metterci un po’ di voglia, alle volte. Ariete, impara.

VOTO 8- e VOLA

Ultimo con Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti

Ultimo ha trionfato nel voto popolare ieri sera, e – si sa – punta soprattutto sul pubblico giovane. L’operazione father and son con Eros Ramazzotti, per quanto condotta in maniera al limite del pornografico, chiarisce qual è il suo potenziale pubblico intergenerazionale, e fin dove può arrivare («L'orrore, l'orrore»).

Ciò detto, il medley come pratica dovrebbe essere vietato. Il medley a Sanremo dovrebbe essere vietato e sanzionato. Il medley di Ramazzotti a Sanremo è reato penale. Il medley di Ramazzotti a Sanremo, con Ramazzotti che si dimentica le parole è crimine di guerra.

VOTO 4 Chi canticchia è complice

Il medley come pratica dovrebbe essere vietato. Il medley a Sanremo dovrebbe essere vietato e sanzionato. Il medley di Ramazzotti a Sanremo è reato penale. Il medley di Ramazzotti a Sanremo, con Ramazzotti che si dimentica le parole è crimine di guerra.

Lazza con Emma e Laura Marzadori – La fine di Nesli

Anche la scelta di cover di Lazza conferma l’operazione “restaurazione” di Sanremo 2023 (di cui ho parlato qui). Tra le mille scelte possibili, un rapper in testa alle classifiche, che ha fatto featuring con mezzo rap italiano, sceglie di portarsi a Sanremo il primo violino della Scala Laura Marzadori (usata peraltro in modo insipido e stucchevole) ed Emma.

VOTO 5/6 si può fare di più

Tananai con Don Joe (e a sorpresa Biagio Antonacci) – Vorrei cantare come Biagio Antonacci di Simone Cristicchi

Per fare bene a Sanremo servono anche le trovate, il gimmick – come i bambini di Mr. Rain e la vecchia che balla dello Stato Sociale qualche anno fa.

Tananai sa come si fa: ha fatto parlare tutti del video della sua (altrimenti inutile) canzone in gara, e nella serata cover ha portato “Vorrei cantare come Biagio Antonacci”, annunciando la presenza di un Don Joe d’arredo e uscendo invece a sorpresa il vero Biagio Antonacci a metà canzone, per cantarci insieme “Sognami”. Se non è un plot twist questo.

VOTO 6.5

Shari con Salmo – Diavolo in me, medley di Zucchero

Salmo è incredibilmente credibile nel ruolo di Zucchero, e più intonato di metà dei cantanti in gara (essendo lui un rapper, non proprio benissimo, no?). Invece, quando ordini Irene Grandi sui siti cinesi, questo succede.

VOTO 5

Gianluca Grignani con Arisa – Destinazione Paradiso di Gianluca Grignani

Grignani, indignato perché l'altro giorno ho attribuito il Premio Provolone a Tananai e non a lui, si riprende tutto quello che è suo riportando sul palco dell’Ariston un medley di “Destinazione Paradiso” mixata con "Destinazione Paradiso". E per essere sicuro che nessuno gli rubi la scena, si porta dietro Arisa.

VOTO 5

Leo Gassmann con Edoardo Bennato e Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato

Dopo il ricordo delle foibe fatto da Amadeus, un altro bel medley è proprio quello che ci vuole. 

VOTO 6.5

Articolo 31 con Fedez – Medley degli Articolo 31

Fedez alla chitarra elettrica che urla frasi sconnesse, e tutte le canzoni degli Articolo 31 che riuscite a ricordare fatte in tre minuti senza badare tanto allo stile. Insomma, usato sicuro.

S.V. e Premio Articolo 31 per la migliore cover band degli Articolo 31

Giorgia ed Elisa – Luce (tramonti a Nord Est) di Elisa e Di sole e d’azzurro di Giorgia

L’aspettiva è alta. L’arrangiamento minimale all’inizio è molto delicato, poi l'orchestra apre tutto e smarmella in stile principesse Disney. Ciò detto, è il PSG delle cover: metti Mbappé e Messi lì davanti, qualcosa faranno.

VOTO 8 ed è subito Frozen

Il PSG delle cover: metti Mbappé e Messi lì davanti, qualcosa faranno.

Colapesce e Dimartino con Carla Bruni – Azzurro di Paolo Conte

"Azzurro" è un gran pezzo, e si meriterebbe molto di più di questa svogliata versione da Club Med. 

VOTO 5

I Cugini di Campagna con Paolo Vallesi – La forza della vita di Paolo Vallesi e Anima mia dei Cugini di Campagna

L’operazione è così genuina che noi giovani salmoni del trash non la possiamo non amare. Però occhio a liquidarla solo così: “La forza della vita” e “Anima mia” sono due pezzoni, e a livello vocale Vallesi e i Cugini di Campagna danno punti a metà dei partecipanti a Sanremo 2023.

VOTO 7 e Targa Labranca

Marco Mengoni con il Kingdom Choir – Let it Be dei Beatles

Ok Mengoni, sei bravo. Hai una bella voce, vuoi che te lo diciamo? Hai una bella voce. Però. “Let It Be” con un coro gospel (un coro gospel nel 2023? Ma non li avevano aboliti insieme ai medley?), in inglese mengoneggiato e con un arrangiamento da saggio di fine anno... Ho capito che è Sanremo in prima serata, che siamo su RaiUno. Ma potresti fare così tanto meglio di così.

VOTO 5 e Premio Mengoni alla migliore voce di Mengoni

gIANMARIA con Manuel Agnelli – Quello che non c’è degli Afterhours

gIANMARIA ha dichiarato in conferenza stampa che il suo gruppo preferito sono i The National (ha detto proprio «i The National», e quando uno gli ha chiesto «I National?» ha risposto «No, no, i The National». Niente, era solo un aneddoto per intrattenervi un po').

Detto questo, si cimenta con un pezzo molto difficile, soprattutto perché – come Will con Zarrillo – è abbastanza ovvio che Agnelli lo faccia meglio di lui.

VOTO 6 e Premio Manuel Agnelli a Manuel Agnelli

Mr. Rain con Fasma – Qualcosa di grande di Cesare Cremonini

“Qualcosa di grande” evoca automaticamente – sarà la scrittura, sarà la melodia – un cantare in coro sguaiato, abbracciati fra i fumi dell’alcol. Mr. Rain e Fasma la fanno proprio così, sfrecciando a 120 in Panda per le vie di Sanremo verso la prossima discoteca, in una galassia di eccitanti, calmanti, scoppianti, esilaranti. Quindi non proprio benissimo.

VOTO 5 e Targa Sesso occasionale per la miglior cover di Tananai

Madame con Izi – Via del Campo di Fabrizio De André

Sia Madame sia Izi non hanno mai nascosto il loro legame con De Andrè e con la canzone d’amore classica. Fare “Via del Campo” con l’Auto-Tune è quel tipo di operazione che fa storcere il naso ai puristi a prescindere, e come tale merita almeno attenzione, a prescindere.

In realtà, la cover è piuttosto fedele, e nel farlo si assume il rischio di non decollare mai veramente. Intrigante la coda madameggiata, un po' rap, un po' declamata.

VOTO 7

Coma_Cose con Baustelle – Sarà perché ti amo de I Ricchi e Poveri

Amici Coma_cose, amici Baustelle. La cantate in quattro. Non valeva forse la pena perdere 5-minuti-5 per fare delle armonizzazioni? Qui l’unica idea "nuova" – peraltro pessima – è un vocoder messo a caso verso la fine.

Di questa serata cover la cosa che più infastidisce è la sciatteria. Soprattutto da parte di gente come Coma_cose, o Colapesce e Dimartino, che pure avrebbe la cifra artistica per fare qualcosa di interessante.

VOTO 5

Rosa Chemical con Rose Villain – America di Gianna Nannini

Canzone perfetta per il personaggio Rosa Chemical, con un discreto arrangiamento di chitarre pese. La tentata coreografia fetish è però goffa ai limiti del cringe. Povero Rosa Chemical. Lo vedi e sai già che cosa sta per fare, per dire, per provocare. Non deve essere facile.

VOTO 6

Modà con Le Vibrazioni – Vieni da me de Le Vibrazioni

Una reprise del ritornello che toglie la ritmica e lascia archi e arpeggio di chitarra elettrica, un po’ Beatles un po’ Disney, e uno special Sixties-prog con l’orchestra (Deep Purple?). Insomma, l’arrangiamento è studiato, per una volta. E in un’epoca in cui si parla di revival di quel rock anni Settanta un po’ hard un po' glam, bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere che i Maneskin sono solo delle Vibrazioni vestiti meglio. Certo – anche questa non è una vera cover. È un pezzo delle Vibrazioni, fatto dalle Vibrazioni insieme a una cover band delle Vibrazioni.

VOTO 6 e Targa fan delle strutture ricorsive

Bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere che i Maneskin sono solo delle Vibrazioni vestiti meglio.

Levante con Renzo Rubino – Vivere di Vasco Rossi

Levante almeno fa lo sforzo di far propria la canzone. Visto l’andazzo generale della serata, è tanta roba. Non chiara la presenza sul palco di Renzo Rubino, che forse aveva bisogno di una giornata lavorativa per far scattare il minimo per i contributi.

VOTO 6

Anna Oxa e con Iljard Shaba – Un’emozione da poco di Anna Oxa

Ascoltata nelle prove, con la Oxa che passa dal redarguire i fonici per «sentire meglio la definizione della base» a cantare perfettamente intonata senza soluzione di continuità, e senza neanche prendere fiato, se ne capisce tutto il mestiere. Al di là dei meme di questi giorni e delle strane scelte di comunicazione, una grande voce e una grande presenza. Poi sì, certo, gol a porta vuota: fa una cover di se stessa, del suo pezzo più famoso. Ci manca ancora che la faccia male.

VOTO 6 e Targa Anna Oxa

Sethu con bnkr44 – Charlie fa surf dei Baustelle

Che “Charlie fa surf” possa essere coverizzata da dei ventenni come pezzo vecchio non è che l’ennesimo chiodo nella bara della mia giovinezza. La cover (ehi! Una vera cover!) asfalta consapevolmente l’esistenzialismo ironico dell’originale, rivelandone la struttura da vecchio rock’n’roll. Tutto sommato, divertente.

VOTO 6.5

Lda con Alex Britti – Oggi sono io di Alex Britti

Alle prese con “Oggi sono io” di Alex Britti, insieme ad Alex Britti, a Luca D’Alessio a tratti scappa il gene Gigi, dimostrando che quando si tratta di pop romantico pater semper certus. Blues neomelodico. Certo che, nel 2023, dovremmo avere il coraggio di dire che gli assoli di chitarra blues di Alex Britti sono solo fastidiosi.

VOTO 5.5

Mara Sattei con Noemi – L’amour toujours di Gigi D’Agostino

Una delle regole d’oro, quando si va in discoteca con intenti diciamo bellicosi, è di non accompagnarsi mai con un amico molto più fico. Meglio un fidato conoscente, ancor meglio se fidanzato e a disposizione come spalla inoffensiva.

Mara Sattei si porta invece all’Ariston Noemi, per ricordare a tutti che quella voce calda urban e soul che le servirebbe per fare il genere che fa sembra voler fare, no, non ce l’ha. Quando introduce il pezzo al vocoder, o inserisce molto bene la sua strofa rappata, il dubbio che l’operazione Mara Sattei al Festival abbia proprio scelto male i pezzi – questo come quello in gara – diventa più di un semplice sospetto. Riascoltarsi “m14ano” di Tha Supreme per credere.

Perché insistere a farle fare qualcosa che, evidentemente, non le viene benissimo? Al netto di queste considerazioni, si riconosce almeno un'intenzione e un progetto in questo sentito omaggio a Gigi D'Agostino.

VOTO 6.5

Paola e Chiara con Merk&Kremont – Medley di Paola e Chiara

È vero, ho detto male dei medley. Ma sul palco di Sanremo, all’alba dell’una e mezza, che dovrebbero fare Paola e Chiara – che non sono note per essere interpreti particolarmente versatili vocalmente – se non un medley di Paola e Chiara? Di letteralmente tutte le canzoni di Paola e Chiara che conoscete? Che però – e cos’è il genio? – è mixato con “Hung Up” di Madonna, “Can’t Get You Out of My Head” di Kylie Minogue e varie altre tamarrate, senza ritegno né pudore alcuno.

Che dovrebbero fare Paola e Chiara se non un medley di Paola e Chiara? Di letteralmente tutte le canzoni di Paola e Chiara che conoscete?

Apprezzo molto, come ho scritto già nei giorni scorsi, l’operazione Paola e Chiara a Sanremo. L’apprezzo perché è onesta, e come quella dei Cugini di Campagna fa auto-revival senza offrire nulla, ma proprio nulla, di più di quanto promette. Scriveva Tommaso Labranca (che avrebbe apprezzato Paola e Chiara a Sanremo) che «Quando si è trash non si sa mai di esserlo». Paola e Chiara sono così. Gli Articolo 31 si sforzano di nascondere quello che sono, e diventano kitsch. Paola e Chiara no, e volano.

VOTO anni 90

Colla Zio con Ditonellapiaga – Salirò di Daniele Silvestri

Gli impasti vocali dei Colla Zio sono forse il loro elemento più originale, e qui li gestiscono bene. La versione di "Salirà" è un po’ scolastica, ma tutto sommato simpatica. Certo che il fatto che dobbiamo attaccarci ai Colla Zio per un po’ di freschezza depone più contro il livello di questo Sanremo che non a favore della freschezza dei Colla Zio. Insomma, come diceva Silvestri, «più in basso di così, c’è solo da scavare».

VOTO 6.5

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