A Bologna con l'Orchestra del Comunale

classica

Saint-Saëns ritorna a Bologna e incolla il pubblico alla sedia per l'emozione

Nick Cave e i suoi Bad Seeds sono in forma come non mai. A cinquant'anni compiuti, il cantante australiano smette i panni del cantautore e riscopre, ancora una volta, il fascino non discreto dell'elettricità.

Giunto alla quarta edizione il festival di Foligno si conferma come uno dei più interessanti festival italiani per la particolarità del proprio cartellone, tutto dedicato alle realtà emergenti del panorama internazionale.

Successo a Valencia per la Turandot di Mehta.

Il prigioniero di Dallapiccola e Il castello del duca Barbablù di Bartok con la di-rezione di Daniel Harding e la regia di Peter Stein conquistano la Scala

La clemenza di Tito a Torino, ottima direzione di Roberto Abbado, forzata l'ambientazione in epoca fascista.

Al festival bolognese AngelicA Charlemagne Palestine chiude una sezione dedicata a maestri del minimalismo americano

A Dresda la più pirandelliana delle commedie di Eduardo diventa un poetico racconto musicale che coniuga sogno e disillusione. Accattivante e riuscita, la nuova opera di Manfred Trojahn interessa e convince il pubblico che riserva un'ottima accoglienza al suo lavoro ed all'ottima compagine che ha tenuto a battesimo lo spettacolo nella Semperoper.

In occasione dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della fondazione dello stato di Israele, alla presenza di autorità italiane e isareliane, l'Israeli Opera ha rappresentato a Roma una delle prime opere di un nascente repertorio operistico in lingua ebraica, che, senza essere un capolavoro, sa giungere a un pubblico che si sappia accontentare di una tradizione appena aggiornata.

L'orchestra è protagonista nel nuovo lavoro di Harrison Birtwistle, una serie di tableaux viventi segnati da una violenza quasi rituale che rivisita il mito politico di Arianna e Teseo.

Al Comunale di Firenze per il Settantunesimo Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta fa scintillare l'orchestra di Carmen in una lettura felice ed equilibrata del capolavoro di Bizet, mentre resta a metà strada fra tradizione e visione personale la regia di Carlos Saura. Gertseva e Alvarez in crescendo, ma la più applaudita è Micaela, Inva Mula

Importante prestazione nella lunga carriera di Daniela Dessì, inserita in uno spettacolo molto apprezzato dal pubblico in sala. Le belle conferme di Armiliato, Pidò e Tiezzi; l'exploit di Kate Aldrich. Pubblico ampiamente soddisfatto.

"Mai più – Il Maggio contro tutte le guerre": al Comunale di Firenze l'inaugurazione del 71.mo Maggio Musicale, con Zubin Mehta sul podio, si accende dell'emozionante veejaying di Peter Greenaway per A Survivor from Warsaw con Charlotte Rampling voce recitante

Un successo convinto e caloroso corona la lunga serata al Festival di Schwetzingen (quasi cinque ore) dedicata alla mitica regina di Tebe che rivive, orgogliosa, nelle opere di Adriana Hölszky e di Agostino Steffani. Molto festeggiati i due cast, entrambi di alto livello, determinanti per una riscoperta auspicabilmente duratura.

A 30 anni dalla scomparsa di Aldo Moro, l'ensemble milanese Sentieri Selvaggi ha portato in scena una nuova opera-oratorio di Filippo Del Corno, intitolata Non guardate al domani: si tratta di un lavoro i cui testi sono tratti da documenti di repertorio, del quale Del Corno ha dato una lettura da tragedia classica, sottolineandone l'aspetto oratoriale. Operazione riuscita a metà, tra buon coinvolgimento emotivo ed eccessiva uniformità sonora.

Da Sodoma a Hollywood
XXIII Gay Lesbian Bisexual Transgender Film Festival
Torino 17-25 aprile 2008
Ambrosio Cinecafé
Corso Vittorio Emanuele II, 52 – Torino

Peter Christopherson, elettronica
David Tibet, voce
Ernesto Tomasini, voce
Ivan Pavlov, elettronica
Othon Mataragas, pianoforte

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Alaska

Inaugurata con La leggenda dell'invisibile città di Kitež e della fanciulla Fevronija di Nikolaj Rimskij-Korsakov la stagione lirica e di balletto 2008 del Teatro Lirico di Cagliari. In quest'opera, spesso definita il "Parsifal russo", non è difficile individuare l'eredità di Borodin e i debiti nei confronti dell'espressività drammatica e del profondo lirismo di Musorgskij, ma anche un antecedente diretto del Petruska di Stravinskij.

Chiude il festival Dedica l'unica data in Italia della cantante sudafricana: non è la voce di una volta, ma la classe rimane invariata.

A Strasburgo seconda tappa del viaggio di David McVicar nell'epica wagneriana del "Ring". Riuscita la sua regia dal forte segno personale, cui non corrisponde un'esecuzione musicale piuttosto diseguale, con qualche luce ma anche parecchie ombre nel cast vocale. Appuntamento al 2009 per il "Siegfried".

Due progetti in tour per l'Italia, con band di ottoni balcaniche in progetti di contaminazione con le trombe pop di Roy Paci o jazz di Paolo Fresu

Il regista Giulio Ciabatti getta un ponte tra difficile rapporto tra le due sorelle del lavoro di Brecht-Weill e l'altrettanto conflittuale ménage familiare inserito da Bernstein nella sorridente America anni'50, due situazioni legate all'eterna ricerca umana di una felicità terrena e al prezzo che si paga, fatto di rinunce, compromessi e ipocrisie. Ottimo il cast vocale, con un personale successo per Danela Mazzucato.

Momento alto del Festival monegasco Le Primtemps des Arts de Monte Carlo (28 marzo-13 aprile) Jenufa di Leos Janácek alla Salle Garnier, nell'ambito di un ritratto che la manifestazione ha dedicato al compositore ceco.

Tre generazioni e due background (quello europeo e quello newyorkese) lontani tra loro, per il quartetto di scena lunedì sera a Torino.

Il lavoro del compositore di Carmen, fortemente criticato al debutto parigino, riproposto con successo nella stagione del Teatro Verdi di Trieste grazie all'eccellente cast vocale, che ha contribuito a mettere in luce il valore musicale di una partitura non altrettanto solida nell'impianto drammaturgico.

Claudio Abbado, per questo suo "primo" Fidelio, ha voluto accanto Chris Kraus, un regista esponente del "giovane cinema tedesco" e digiuno di teatro musicale. Una scelta che ha sorpreso lo stesso Kraus, ma che alla prova dei fatti si è rivelata frutto di una felice intuizione. Magistrale la lettura musicale. Trionfo per tutti gli artisti impegnati.

Al Lugo Opera Festival (in coproduzione col Teatro Comunale di Bologna), debutto italiano della chiacchierata pop opera di Koestenbaum e Daughterty (1997): testo gradevolissimo, realizzazione musicale e scenica esemplari, con interpreti vocali quasi sosia di tanti protagonisti del jet-set anni '60. Bel successo per uno spettacolo che merita di essere conosciuto.

Giunto alla dodicesima edizione, dopo venti recite a Como, "Opera Domani" sbarca ora a Bologna, come parte integrante dei lavori del convegno internazionale "Cantando s'impara".

Punta sul non luogo e sul non colore il bellissimo spettacolo creato dal regista Lorenzo Mariani e dallo scenografo costumista William Orlandi per la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari. Il loro "Giro di vite" di Britten, ennesimo capitolo di un'esplorazione del teatro musicale del Novecento, preceduto da lavori di Pizzetti e Rota, non tradisce di una virgola lo spirito modernista di Henry James, né quello del compositore inglese.

Travolgente passaggio al Bologna Festival della pianista più comunicativa, più impeccabile, più imprevedibile.

Un Attila dignitoso ma non memorabile, con un Anastassov, nel ruolo del titolo, dal timbro caldo ma dall'espressione un po' monocorde e una Guleghina un po' sopra le righe. Regia straniante, un po' immaginifica, dove i personaggi vestono costumi d'epoche diverse, che non sa però indicare il senso di una lettura e delle sue scelte. Direzione musicale di Kovatchev efficace che punta ad effetti paritcolari, con ampie aperture liriche e stingenti cabalette.