Nella rilettura di Znaniecki, l'incrocio di storia e mitologia svela le metafore del testo di Parini, mentre Dantone e i cantanti ci restituiscono un Mozart tardobarocco

Bologna inaugura la stagione con una "Traviata" in cui direttore, cantanti e regista percorrono strade insolite, magari non convincenti per tutti, e tuttavia degne d'attenzione e interesse

La rinuncia forzata all'allestimento scenico non inficia il successo di uno dei titoli migliori fra la misconosciuta produzione italiana di Meyerbeer e segna il trionfo del giovane contralto russo Marina Prudenskaja

Vi sono tutti gli ingredienti per confezionare un ottimo "Trovatore", ma le scelte stilistiche inficiano il risultato complessivo, procurando un'esecuzione senza storia

Cantanti di primissimo ordine per un "Oedipus Rex" di struggente umanità

Esecuzione vocale e strumentale di prestigio, nonostante una serie di scelte musicali non sempre condivisibili

Come in un lungo, ininterrotto festeggiamento, si susseguono le apparizioni italiane coincidenti con l'ottantesimo compleanno del grande direttore francese, giunto ora a inaugurare una nuova edizione del Festival bolognese

Serata inusuale all'insegna della favola, sostenuta dall'inventivo allestimento di Michal Znaniecki

Una lettura psicanalitica dell'opera non compresa fino in fondo dal pubblico

L'assenza di Raimondi non inficia il buon esito della serata, che eccelle sul piano visivo, con ironia

Daniele Gatti propone con intelligenza letture insolite del corpus beethoveniano, infarcito da cinque prime assolute

La lettura asciutta di Gatti e l'alto professionismo dei cantanti segnano le coordinate di una produzione efficace senza inutili sfarzi