Stravinskij belcantista

Cantanti di primissimo ordine per un "Oedipus Rex" di struggente umanità

Recensione
classica
Fondazione Teatro Regio di Parma Parma
Igor Stravinskij
03 Aprile 2005
Sembrava di essere tornati ai vecchi tempi, quelli in cui Claudio Abbado radunava alla Scala per "Oedipus Rex" i cantanti d'opera più accreditati del momento. Un cast molto "belcantista" (e molto emiliano) è quello che si esibito a Parma, in una partitura che nella sua graniticità strumentale e vocale ben poco concede tuttavia al belcanto. Ancor più risaltava pertanto la morbidezza delle varie voci in campo, schiettamente "italiane", nelle loro pur brevi apparizioni. Sonia Ganassi si è imposta per lo splendido timbro offerto a Giocasta, Michele Pertusi per l'eleganza con cui ha reso le parti di Creonte e del Messo, Giacomo Prestia per la voce di vero basso profondo prestata a Tiresia, il giovane Samuele Simoncini per la freschezza timbrica nel ruolo del Pastore. In totale contrapposizione vocale e drammatica, significativamente solo contro tutti, si poneva l'Edipo di Donald Kaasch, già apprezzato Admeto nella "Alceste" inaugurale di stagione, che confermava qui la sua predisposizione a un canto più declamato, assai sofferto e interpretativamente di grande intensità. Esecuzione semi-agita, le cui fila erano tenute dalla narrazione severa di Lucilla Morlacchi, a sostituire l'annunciata Valeria Moriconi come voce recitante. Bruno Bartoletti, attuale demiurgo del teatro parmigiano, ha sempre avuto una particolare predilezione e predisposizione per il Novecento storico, che affronta con evidente passione. Della partitura stravinskiana smussa qualche durezza neoclassica, rendendola più calda, più umana. E l'esito generale è di grandissima suggestione. La serata si apriva con il Requiem in Do minore di Cherubini, destinato a suonare ancor più toccante per l'inattesa concomitanza con il lutto papale. E' stata un'ottima occasione per mettere in luce il meticoloso lavoro che da tempo il maestro Martino Faggiani conduce con il coro del Teatro Regio, rifuggendo nella fattispecie ogni ostentazione di grandiosità e pesantezza, a favore di una lettura molto intimistica, quasi cameristica, nonostante il nutrito gruppo di voci in campo.

Note: nella stessa serata sarà eseguito il Requiem in do minore di Luigi Cherubini

Interpreti: Edipo Donald Kaatsch; Giocasta Sonia Ganassi; Creonte, Il Messaggero Michele Pertusi; Tiresia Giacomo Prestia; Il pastore Samuele Simoncini

Coreografo: Orchestra del Teatro Regio di Parma

Direttore: Bruno Bartoletti

Coro: Coro del Teatro Regio di Parma

Maestro Coro: Martino Faggiani

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