Lolina, art-pop sul sofà
01 dicembre 2025 • 3 minuti di lettura
Teatro del Lavoro, Pinerolo (TO)
Lolina
29/11/2025 - 29/11/2025Vi è mai successo di entrare in un teatro (nel mio caso il piccolo e sui generis Teatro del Lavoro di Pinerolo, in provincia di Torino), sedervi e rendervi conto che sul palcoscenico, nella penombra, c’è un vecchio divano in pelle su cui è accomodata l’artista (nel mio caso Lolina), con le gambe accavallate, immobile al punto che molti pensano che in realtà sia un manichino (probabilmente suggestionati dai burattini presenti nel laboratorio sopra la sala, per l’occasione trasformato in spazio comune per mangiare e bere qualcosa prima del concerto)?
A me sì e da questo biglietto da visita ho capito che mi sarei trovato di fronte a qualcosa di diverso dal solito.
Il concerto di Lolina faceva parte del cartellone del festival Musica in Prossimità 2025, che si è chiuso a Pinerolo il 30 novembre..
Mi sono occupato su queste colonne di Lolina – vero nome Alina Astrova – 7 anni fa, in occasione del suo album autoprodotto The Smoke, inciampando di tanto in tanto nelle sue realizzazioni successive, tra cui segnalo Fast Fashion del 2021 e Unrecognisable dello scorso anno, le cui 9 tracce forniscono l’ossatura dello spettacolo che sta portando in tour.
Quest’ultimo è un concept album, la cui idea di fondo è comprensibile solo grazie alle note esplicative fornite insieme al disco: Lolina interpreta entrambi i ruoli delle due protagoniste, Paris Hell e Geneva Heat, due freedom fighter in un paesaggio urbano distopico controllato col pugno di ferro da un non meglio specificato governo.
Costruito intorno a piacevoli melodie di synth, batterie rallentate e parti vocali distorte (riproposte anche nel concerto), l’album si rivela un ascolto di 27 minuti che causa dipendenza, pur non essendo privo di spine. Si possono riconoscere alcuni precedenti stilistici lungo il percorso – il soul anni Ottanta memore di Sade in “Meet The Devil”, la coldwave in “Dejavu” – ma Astrova è riuscita a costruire qualcosa che va al di là dei generi: qualcosa davvero da non perdere.
Veniamo al concerto: nella prima parte al pubblico sono stati offerti alcuni brani lenti e oscuri, pieni di note polverizzate di basso che risuonavano intense dal sound system – in uno di questi Lolina ha davvero imbracciato un basso ma la mia impressione è che si sia limitata a fare finta di suonarlo. Ha fatto anche qualche incursione nel suo caratteristico Euro-pop, come nell’eccellente “Easy Rider Geneva Heat”, eseguita coi suoi classici toni impassibili e una cadenza ritmica cantilenante.
Lolina ha un’inclinazione a raccontare storie notturne costruite su tracciati scheletrici che le incastrano in un’atmosfera da bettola alle 2.00 del mattino, soffocata dal fumo delle sigarette.
La seconda parte del concerto è stata più movimentata, chiusa da una versione estesa e rafforzata di "15 mins", il brano che chiude Unrecognisable, incartando lo strano e cupo set con alcuni ritmi sghembi e ipnotici.
Il concerto finisce: non una parola, non un saluto, non un bis malgrado le richieste del pubblico. Quella figura minuta vestita come una bambina disturbata è sparita, lasciando un sofà vuoto e una domanda a cui non so rispondere: chi è Lolina?