Il re è seminudo

Sala piena e applausi calorosi e prolungati per la novità di Lombardi e Cappelletto.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma
Luca Lombardi
20 Marzo 2009
Già compositore d'avanguardia, Luca Lombardi nel Re nudo si è convertito a un linguaggio leggero, dove passano ombre di Benstein, di Weill e anche di Puccini, oltre al rock un po' così di Elio. Avrebbe potuto essere ancora più leggero, frizzante e disinibito, ma, dopo decenni di seriosità, questo non è facile, dunque resta qua e là una patina di seriosità che non giova a un'opera che si autodefinisce divertimento, con una buona dose d'ambizione, perché scrivere un'opera divertente è oggi una sfida difficilissima. Sembrerebbe che Lombardi abbia imparato strada facendo: l'inizio è un po' lento e ripetitivo, ma già alla fine della prima scena scatta la molla, col surreale coretto dei maiali stanchi di soprusi, tanto più divertente perché questi pelouche suini cantano nel più normale dei modi, con un irresistibile innesto conclusivo della Marsigliese e dell'Internazionale. Di qui in avanti non mancano gli spunti divertenti, soprattutto negli sberleffi dell'orchestra a commento del testo assurdo, favolistico, ironico e politico di Sandro Cappelletto, tratto da una commedia di Schwarz, che maschera dietro tre favole di Andersen la satira sia del potere sia del popolo che preferisce non vedere. Non si sa quanto la scelta di Elio come protagonista sia stata felice, perché i cantanti lirici intorno a lui (Visentin, Formaggia, Isherwood) hanno più frecce al loro arco, unendo ormai alle maggiori possibilità vocali anche la capacità di giocare disinvoltamente con i vari registri stilistici. E sono anche migliori attori. Enrique Mazzola è attentissimo a spremere tutta l'ironia dalla partitura orchestrale. Non altrettanto Dmitrij Bertman, la cui regia è troppo minimalista e poco scatenata e graffiante, mentre poteva e doveva essere altrettanto e più frizzante della musica.

Note: Opera commissionata dal Teatro dell'Opera di Roma. Prima esecuzione mondiale

Interpreti: Elio (Elio), Danilo Formaggia / Marco Frusoni ( Gabalo), Paolo Coni (il Re padre), Sonia Visentin / Lucia Vaccari (Principessa), Margherita Settimo (Governante), Nicholas Isherwood / Simone D'Eusanio (il Re promesso sposo), Atonio Panunzio / Oleg Nekhaev (Ministro), Romano Franceschetto (Sindaco), Alessandro Svab (la pentola)

Regia: Dmitrij Bertman

Scene: Lena Lukjanova

Costumi: Lena Lukjanova

Coreografo: Edvald Smirnov (movimenti mimici)

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Enrique Mazzola

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma - Coro di Voci Bianche di Roma

Maestro Coro: Andrea Giorgi

Luci: Patrizio Maggi

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