Il quartetto vola nel cielo

Prima italiana e una delle prime in assoluto del quartetto, estratto dall'opera "Licht"

Recensione
classica
Fondazione Musica per Roma in collaborazione con la IUC
18 Gennaio 2009
È stato spiegato tutto di "Helicopter Quartet" di Karlheinz Stockhausen già nei giorni e nelle settimane precedenti l'esecuzione. Forse era questa la parte più importante, perché è l'idea - il "concetto" - a rendere memorabile questa cosa, che più che musica definiremmo una "installazione", come si fa con l'arte concettuale. E infatti da un paio di spettatori che gremivano la sala abbiamo sentito la vecchia storia: "Ma questa non è musica", mentre la stragrande maggioranza aveva la sensazione d'aver comunque assistito a qualcosa di straordinario, che doveva avere un significato straordinario. Questo doppio quartetto per archi ed elicotteri è una delle più pazze sfide di un compositore che è sempre stato avanti a tutti nella ricerca di nuovi confini, sia nella fase razionalistico-matematica della giovinezza che in quella mistico-esoterica degli ultimi anni. Qui la mistica che l'aveva portato a voler abbracciare l'intera vita dell'universo, ingloba anche la tecnologia. O forse questa è soltanto la sua risposta al Quartetto Arditti, che insistentemente gli chiedeva un pezzo: "Ecco che ne faccio io del tradizionale quartetto, lo divido in quattro e lo spedisco su nel cielo. Ciao, ciao!" Non sarebbe incongruo con una personalità che aveva anche un lato provocatorio e istrionico, quasi alla Dario Fo. Alla verifica, quest'idea di complessa realizzazione tecnica produce un risultato semplice: quattro grandi schermi riprendono in primo piano gli strumentisti, ognuno sul suo elicottero. E ogni tanto un elicottero appare su uno schermo più grande. La musica consiste fondamentalmente in un tremolo continuo, con lievi cambiamenti di cui non si avverte la regola e che invece sono governati da un tracciato di linee attentamente calcolato. Sullo sfondo il rombo degli elicotteri.

Note: Coproduzione di Musica Per Roma e Istituzione Universitaria dei Concerti

Interpreti: Quartetto Arditti e quattro elicotteri

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