Arriva Uredda
Il nuovo progetto di Massimo Pupillo debutta al Lupo per la stagione di Area Sismica
09 dicembre 2025 • 3 minuti di lettura
Lupo, Lido di Savio (Ravenna)
Uredda
07/12/2025 - 07/12/2025Area Sismica, dopo il Forlì Open Music nel capoluogo romagnolo e la tre giorni del Derive Fest e il live di Gabriele Mitelli con Mariam Rezaei nella nuova sede al mare, torna al Lupo, lo stabilmento balneare di Lido di Savio che è la sua nuova sede, per il primo live in assoluto di Uredda (parola inventata che sta per amicizia).
Il progetto è stato commissionato da Ariele Monti a Massimo Pupillo (Zu), che ha formato un quintetto con Paolo Mongardi (batterista negli stessi Zu, più molte altre cose), Thighpaulsandra (figura cruciale nei Coil, fiancheggiatore di Julian Cope e Spiritualized e ora con Hawkwind) , cantante e tastierista, Maria Giulia Degli Amori a percussioni, voce e elettronica e Bruno Germano alla chitarra.
La band è frutto di una fitta rete di relazioni che connettono tutti i membri in varie reti, modi e forme e si è trovata tempo fa nella vecchia sede sismica per improvvisare un paio di giorni: da quella breve residenza sono nati i germi delle tracce che abbiamo ascoltato al Lupo. Da quelle improvvisazioni si sono cristallizzate e hanno preso vita composizioni che sono molto lontane dall’universo Zu e guardano dritto negli occhi il mondo prog e l’universo sghembo di band come i Gong, che suonano in qualche occasione come un riferimento vicino a quanto proposto dai cinque.
Parlando con il bassista prima del live mi dice di attraversare una fase di ascolti di materiali molto classici, da manuale della storia del rock: Uredda si abbeverano a fonti disparate, hanno un suono psych prog che si sviluppa in digressioni orizzontali e tambureggianti dove la diagonale Mongardi-Pupillo (al centro dell'assetto)-Thighpaulsandra tesse le fila, con le percussioni e la chitarre ad aggiungere lampi e dettagli.
Dall’out freak rock si vira verso un doom cosmico, un bacillo ambient infetta il corpo di varie composizioni: scorie psichedeliche, etno-dub, fragranze anni Ottanta, un mood ipnotico, rituale, con le quattro corde elettriche a fungere da motore con quel suono che sappiamo e che negli anni ha saputo prendere accenti diversi, oltre a quello spaccamontagne. Se in qualche frangente vengono in mente le nevrosi livide dei This Heat virate verso un Oriente psichico, in altre il salmodiare del cantante ricorda Scott Walker, mentre il mood generale fa salire anche a galla memorie tardo freak come gli Ozric Tentacles.
La sala è piena e il pubblico apprezza; dopo cinquanta minuti la band si congeda senza bis perché il repertorio è quello ed è stato suonato in toto. Il progetto, eclettico ma dal suono sostanzialmente coerente e dal mood nitido e efficace per quanto droghereccio (non suoni come una critica, non lo è) negli esiti, ha probabilmente ancora qualche dettaglio da mettere a fuoco ma ha mostrato vari spunti di interesse e alcuni ottimi momenti.
Restiamo in curiosa attesa di sentire il disco e i futuri sviluppi live. Per quanto riguarda la stagione di Area Sismica presso Lupo, il programma fino a maggio è già tutto fuori ed è zeppo di appuntamenti notevoli: nel mare magnum segnaliamo prima della fine dell’anno Tell Kujira, , a marzo Ill Considered e Ahmed, in aprile Satoko Fujii Quartet, per poi chiudere in gloria a inizio maggio con due appuntamenti sulla carta per davvero straordinari. Trovate tutti i dettagli qui . Ci vediamo in Romagna.