Uno Dvořák raro nella stagione di Santa Cecilia

Il 19 ottobre la cantata “La sposa dello spettro” sarà eseguita per la prima volta da Orchestra e Coro dell’Academia di Santa Cecilia sotto la direzione di Jakub Hrůša

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Jakub Hrusa (Foto Musacchio Ianniello Pasqualini)
Jakub Hrusa (Foto Musacchio Ianniello Pasqualini)

Un’autentica rarità è in programma il 19 ottobre all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” per il cartellone della stagione concertistica dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Per la prima volta, l’orchestra romana sarà impegnata nella La sposa dello spettro di Antonin Dvořák, cantata drammatica per soli, coro e orchestra composta nel 1885 su commissione delle società corali di Birmingham e Leeds. Di questo suo lavoro, il compositore ceco scrisse: “Penso (e vedrai che non mi illudo) che questo lavoro superi tutti gli altri sotto ogni aspetto”. Composta su una ballata di Karel Jaromír Erben, la cantata narra la vicenda di una giovane donna abbandonata dal promesso sposo, partito in guerra e di cui da tre anni non ha notizie. La giovane prega con fervore la Madre di Dio di farlo tornare e si dedica a coltivare il lino e a filarlo facendone abiti da sposa, secondo le indicazioni di lui. È però giunto il momento in cui la donna non può più vivere senza il suo uomo. Una notte questi bussa alla finestra e le chiede di sposarlo e seguirlo in camera. Riluttante, la donna accetta e lo segue, ignara che egli è morto in battaglia. Nella seconda parte, viene descritto l’inquietante cammino dei due sposi nella notte. Cercando rassicurazioni, lei gli rivolge molte domande, mentre lui avanza impaziente e le strappa via via il libro di preghiere, il rosario e la croce, i simboli della sua fede incrollabile. La coppia giunge infine al cimitero, dove lo spettro dello sposo vuole seppellire viva la consorte. Inorridita, la donna fugge inseguita dalle schiere delle tenebre ma le sue preghiere la salveranno dalla dannazione eterna.

Sul podio per il primo dei tre concerti della stagione si ritroverà Jakub Hrůša, direttore ospite principale dell’orchestra, secondo cui la cantata di Dvořák è “un pezzo teatrale molto vivace, con una bellissima trama, selvaggia e spettrale. Una specie di film d’orrore in musica.” Con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, ci saranno anche il Coro dell’Accademia diretto da Andrea Secchi e come solisti il soprano Corinne Winters, il tenore Richard Samek e il baritono Roman Hoza.

Sarà dedicata a un compositore ceco anche la prima parte del programma della serata, che prevede l’ouverture e le danze dall’opera comica La sposa venduta di Bedřich Smetana.

Il concerto sarà replicato anche il 20 e 21 ottobre sempre nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica.

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