La Monnaie nella prossima stagione 

A Bruxelles nella nuova stagione due novità di Kris Defoort e Adam Maor e un progetto donizettiano attorno alla figura della regina Elisabetta 

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Una stagione che si propone di raccogliere le sfide dei nostri tempi in due modi: affrontando temi di attualità e rivolgendosi alle grandi opere del passato per apprendere dai loro temi al di là del tempo una lezione sul presente. Senza un filo conduttore, ma piuttosto un groviglio di legami sottostanti, che garantiscono una stagione di molte ricchezze. In sintesi è questa la linea programmatica della nuova stagione del Théâtre La Monnaie di Bruxelles, fatto di 9 produzioni operistiche e strutturato su un doppio appuntamento con la creazione contemporanea in apertura di stagione e un progetto che si basa nella presentazione congiunta di più opere dello stesso compositore in una messa in scena unica e originale, come per la trilogia Mozart-Da Ponte nella stagione attuale. 

La nuova stagione si apre il prossimo 15 settembre con una prima mondiale: The Time of Our Singing del belga Kris Defoort su un libretto di Peter van Kraaij tratto dal romanzo di Richard Powers. La direzione musicale è affidata a Kwamé Ryan, mentre la produzione è curata da Ted Huffman. In arrivo dal Festival d’Aix-en-Provence, dove ha debuttato la scorsa estate, il secondo spettacolo del cartellone: The Sleeping Thousand dell’israeliano Adam Maor. L’allestimento nella Sala Malibran è lo stesso visto a Aix-en-Provence con regia di Yonatan Levy e scene di Julien Brun (prima: 26 settembre). Dal 26 ottobre sulla scena maggiore si vedrà un nuovo allestimento di Die tote Stadt di Erich Wolfgang Korngold coprodotto con il Teatr Wielkl di Varsavia che avrà la regia di Mariusz Treliński e la direzione di Lothar Koenigs. Protagonisti saranno Roberto Saccà, Marlis Petersen e Georg Nigl. Altra novità, anche se dal passato, il 22 novembre: De Kinderen der Zee, Singspiel drammatico di Lodewijk Mortelmans su un testo di Raphaël Verhulst, presentato in forma di concerto al Palais des Beaux-Arts con la direzione di Alain Altinoglu. Altinoglu sarà sul podio anche dal 8 dicembre per il Falstaff di Verdi nel nuovo allestimento di Laurent Pelly con Roberto Frontali e Werner Van Mechelen in alternanza nel ruolo del protagonista. 

Il nuovo anno si apre il 19 gennaio con The Turn of the Screw di Benjamin Britten con la direzione musicale di Ben Glassberg e la regia di Andrea Breth. Dal 9 marzo arriva in scena Bastarda! Un progetto scenico ispirato alla figura di Elisabetta I in due parti, “For better, for worse” e “… til death parts us”, costruite su frammenti di opere di Gaetano Donizetti, cioè Elisabetta al Castello di KenilworthAnna Bolena Maria Stuarda per la prima parte, e Anna BolenaMaria Stuarda Roberto Devereux per la seconda. Firmano il progetto Olivier Fredj per regia e riduzione drammaturgica e Francesco Lanzillotta per la direzione musicale e gli arrangiamenti musicali. Nel cast Davinia Rodriguez, Salome Jicia, Enea Scala, Luca Tittoto, David Hansen, Lenneke Ruiten fra gli altri. Si resta nell’Inghilterra rinascimentale per Henry VIII, opera in quattro atti di Camille Saint-Saëns, che viene presentato dal 27 aprile in un nuovo allestimento di Olivier Py e la direzione musicale di Alain Altinoglu. Chiude la stagione la ripresa dal 15 giugno del Parsifal di Wagner nell’allestimento di Romeo Castellucci che avrà la direzione musicale di Altinoglu e Julian Hubbard, Marina Prudenskaya, Andrew Schroeder, Gábor Bretz e Martin Winkler nei ruoli principali. 

Completano il cartellone la stagione sinfonica dell’Orchestra del teatro, un ciclo di musica da camera e la tradizionale serie di recital con Sabine Devieilhe accompagnata da Alexandre Tharaud, Georg Nigl in un insolito duo con l’attrice Martina Gedeck, Simon Keenlyside, Eva-Maria Westbroek, Christoph e Julian Prégardien, Bejun Mehta e Stéphanie D’Oustrac. 

 

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