Il Palazzetto Bru Zane riscopre “L’Ancêtre” di Saint-Saëns
Dal 19 settembre la collana “Opéra français” della Bru Zane Label si arricchisce di un nuovo titolo del catalogo lirico, oggi quasi sconosciuto, del prolifico compositore francese
19 settembre 2025 • 4 minuti di lettura
In collaborazione con Palazzetto Bru Zane
“La partitura che Saint-Saëns ha appena scritto – in pochissimo tempo, credo – sul libretto di M. Augé de Lassus, è perfettamente degna delle sue precedenti: vi si ritrovano infatti tutte le qualità così particolari e così forti che caratterizzano le sue altre opere drammatiche: la verità, la fermezza, la nitidezza nel disegno dei personaggi come nell'esposizione e nello sviluppo delle situazioni; un'assoluta correttezza di espressione; il senso infallibile dell’equilibrio e delle proporzioni; una sobrietà e una certezza di effetto sempre più sorprendenti; una facilità e una chiarezza nella complessità della scrittura senza pari; in una parola, tutto ciò che hanno apportato al teatro esempi ammirevoli, la sua organizzazione così varia e così potente.” Si esprimeva così un critico d’eccezione, Gabriel Fauré, nelle pagine de Le Figaro del 25 febbraio 1906 su L'Ancêtre di Camille Saint-Saëns all’indomani della prima assoluta. Nonostante il grande successo riscontrato alla prima, l’opera fu oggetto di numerose riprese fino agli anni della prima guerra mondiale. Dimenticata in seguito come la gran parte della produzione operistica di Saint-Saëns, dopo una fugace apparizione in forma di concerto al Prinzregententheater di Monaco di Baviera per iniziativa del Palazzetto Bru Zane nel 2019, dal prossimo 19 settembre torna in una nuova registrazione destinata ad arricchire la collana “Opéra français” della Bru Zane Label di una nuova gemma rara.
L’Ancêtre porta in scena una vicenda dalle tinte forti ispirata a fatti reali, ambientata sulle montagne della Corsica. Siamo negli anni delle guerre napoleoniche, quando l’eremita Raphaël tenta di porre fine alla sanguinaria faida tra le famiglie Pietra-Néra e Fabiani (“Non si potrebbe immaginare un dramma ambientato in Corsica in cui l’azione fosse priva di questo elemento essenziale, la vendetta” scriveva ancora Fauré). Tébaldo, ultimo discendente dei Pietra-Néra e ufficiale napoleonico, accetta una tregua su richiesta dell’eremita. Ma la capostipite dei Fabiani, la cieca Nunciata, rifiuta l’offerta di pace, mentre Vanina, sua figlia, segretamente innamorata di Tébaldo, vorrebbe cedere alle sollecitazioni di Raphaël. Tébaldo, però, è invaghito di Margarita, sorella di Vanina, e chiede all’eremita una benedizione segreta del loro legame. La situazione precipita quando Léandri, nipote di Nunciata, viene ucciso con due colpi di fucile in fronte: l’assassino è proprio Tébaldo, completamente invischiato nelle faide ereditarie. Nunciata costringe Vanina a giurare vendetta e le affida un fucile. Nemmeno quando coglie Tébaldo in fuga con Margarita, Vanina riesce a sparare, lasciando cadere l’arma. Nunciata raccoglie il fucile e spara, mirando “con l’odio in vece degli occhi”. Il colpo però non raggiunge il nemico Tébaldo ma la figlia Margarita, che muore felice per aver protetto l’amato. Nemmeno l’assassinio della propria figlia convince Nunciata a porre fine alla scia di sangue fra le due famiglie. La donna infatti si allontana, più implacabile di prima, compiaciuta dal sangue versato nel nome della propria stirpe.
Con questa nuova uscita, la numero 44, nella collana “Opéra français” continua la registrazione delle opere del compositore francese, già oggetto di frequenti iniziative del Palazzetto Bru Zane, dopo Les Barbares del 2014, Proserpine del 2017, Le timbre d’argent del 2020, La princesse jaune del 2021, Phryné del 2022 e Déjanire del 2024. Per l’integrale, mancano all’appello solo pochi titoli destinati al teatro lirico come Étienne Marcel del 1879, Henry VIII del 1883, Ascanio del 1890 e naturalmente la celebre Samson et Dalilah, fin troppo nota per rientrare nei programmi del Centro di Musica Romantica Francese ma dopo il recente successo della Carmen delle origini non sono escluse sorprese.
Frutto del Saint-Saëns più maturo, L’Ancêtre fu rappresentato per la prima volta all’Opéra de Monte-Carlo, come la successiva e ultima opera del compositore, Déjanire. Per ristabilire un legame con la storia, come già per Déjanire, anche in questa nuova registrazione realizzata all’Auditorium Rainier III di Monte-Carlo fra il 1° e il 6 ottobre 2024 è presente l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo diretta da Kazuki Yamada, direttore ospite principale dell’orchestra monegasca. Nei ruoli principali figurano Jennifer Holloway come Nunciata, Julien Henric come Tébaldo, Gaëlle Arquez come Vanina, Hélène Carpentier come Margarita e Michael Arivony come Raphaël. Accanto ai solisti compare il Philharmonic Chorus of Tokyo.
Come sempre, a complemento del doppio CD, parte integrante delle uscite della collana del Bru Zane Label, è un elegante volume stampato dalle Grafiche Veneziane che raccoglie, oltre al libretto di Lucien Augé de Lassus e illustrazioni della prima rappresentazione dell’opera, saggi di Hector Cornilleau, Marie-Gabrielle Soret e Alexandre Dratwicki.
Oltre alla versione fisica, la registrazione de L’Ancêtre sarà disponibile nelle principali piattaforme di streaming.