Il Met cancella l’intera stagione

Il Met non riapre nemmeno da gennaio e intanto il direttore generale Peter Gelb presenta la stagione 2021/22

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Metropolitan Opera House
Metropolitan Opera House

Non dà segni di miglioramento la pandemia da coronavirus negli Stati Uniti. Anzi. Il futuro è tutt’altro che rassicurante e la Metropolitan Opera di New York, dopo aver annunciato a giugno la ripresa dell’attività nel nuovo anno, comunica la cancellazione dell’intera stagione d’opera. Si prolunga dunque la più grave crisi del massimo teatro lirico degli Stati Uniti nei suoi 137 anni di storia. Chiuso dallo scorso marzo, il teatro denuncia perdite per mancati incassi intorno ai 150 milioni di dollari, mentre circa 1000 dipendenti, orchestra e coro compresi, sono senza stipendio dallo scorso aprile. In questo paesaggio di rovine, il direttore generale Peter Gelb sta lavorando per la ripresa dell’attività in un mondo radicalmente trasformato dalla pandemia destinato a durare per anni: “Il nostro futuro poggia su un forte slancio artistico, mentre dobbiamo ridurre collettivamente i costi fino a quando il pubblico non sarà interamente tornato.” A New York tagliare i costi significa soprattutto comprimere il costo del lavoro, molto elevato nel teatro americano. Per questo Gelb chiede il consenso delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del teatro e lavora a una proposta che prevederebbe di riprendere a pagare gli stipendi al personale nei prossimi mesi in cambio di una sostanziale taglio che permetterebbe di sistemare i conti del teatro nel lungo periodo. La battaglia con i sindacati si annuncia non facile, soprattutto dopo la fuga di notizie su una indennità di 3,5 milioni di euro che il teatro avrebbe pagato a James Levine per chiudere il contenzioso legale seguito al licenziamento dell’allora direttore musicale del teatro in seguito alle accuse di molestie sessuali a minori.

Gelb, comunque, guarda già alla prossima stagione, molto ambiziosa, che si aprirà il 27 settembre con l’opera Fire Shut Up in My Bones del compositore afroamericano, il primo in assoluto nella programmazione del Met, Terence Blanchard su un libretto di Kasi Lemmons tratto dalle memorie di Charles M. Blow. L’opera di Blanchard sarà una delle tre opere contemporanee presenti nel cartellone: le altre saranno Eurydice di Matthew Aucoin con libretto di Sarah Ruhl, diretta da Yannick Nézet-Séguin come quella di Blanchard, e Hamlet di Brett Dean con libretto di Matthew Jocelyn dalla tragedia di William Shakespeare. Accanto a una robusta serie di riprese, nella stagione figurano nuovi allestimenti di Rigoletto con Rosa Feola nei panni di Gilda, Lucia di Lammermoor con Nadine Sierra, e Don Carlos nella versione francese in cinque atti con la direzione di Nézet-Séguin. “Ho fiducia che i membri della nostra compagnia e il pubblico capiscano perché e come il ritorno alla normalità deve essere gestito. – ha dichiarato Gelb – Nel frattempo, continueremo con le nostre iniziative digitali, che hanno tenuto il Met connesso con il nostro pubblico qui e all’estero durante il periodo di chiusura.”

 

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