Il meglio (e peggio) secondo i critici di Oper!

Comunicati via social gli Oper! Awards giunti alla seconda edizio

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Les Indes Galantes a Parigi
Les Indes Galantes a Parigi

Nonostante le intenzioni dichiarate in occasione del loro lancio nel 2019, la seconda edizione degli Oper! Awards si è dovuta adeguare ai tempi di pandemia rinunciando alla cerimonia pubblica. Come Opernwelt, dunque, anche i vincitori dei premi promossi dalla rivista Oper!e decisi da una giuria di otto giornalisti musicali tedeschi guidati dal direttore Ulrich Ruhnke sono stati annunciati attraverso i canali social.

Come miglior spettacolo lirico della scorsa stagione è stato scelto Les Indes galante di Jean-Philippe Rameau nell’allestimento curato da Clément Cogitore con la coreografia di Bintou Dembélé all’Opéra Bastille per il programma dell’Opéra national de Paris. Come migliore novità operistica la giuria ha indicato Macbeth Underworld di Pascal Dusapincommissionato dal Théatre royal de la Monnaie di Bruxelles e dall’Opéra Comique di Parigi, mentre fra le riscoperte della stagione si impone il Lancelot di Paul Dessaucoprodotto dal Detusches Nationaltheater di Weimar e dal Theater Erfurt.

Nelle categorie musicali, i Wiener Philharmoniker sono stati indicati come migliore orchestra della scorsa stagione, mentre è l’Opera di Colonia a aggiudicarsi il riconoscimento per il miglior coro lirico. Per la direzione d’orchestra si impone l’ucraina Oksana Lvyv, direttore musicale uscente dell’Opera di Graz, per La passeggeradi Weinberg a Graz e per Judith dittico bartókiano prodotto dall’Opera di Stato Bavarese di Monaco. Al mezzosoprano Anita Rachvelishvili e al tenore Benjamin Ternheim vanno i riconoscimenti per i migliori cantanti della stagione, mentre il controtenore brasiliano Bruno de Sá si aggiudica il riconoscimento come miglior promessa lirica.

Fra i registi si impone Tobias Kratzer per il Tannhäuser allestito al festival wagneriano di Bayreuth, mentre i migliori scenografo e costumista sono stati indicati rispettivamente Ersan Mondtage Josa Marxper il fantasioso allestimento di Der Schmied von Ghent di Franz Schreker prodotta dall’Opera della Fiandre. A un altro regista, al veterano Hans Neuenfels, va invece il riconoscimento per la carriera.

Nell’ambito delle realtà produttive, lo Staatstheater di Hannover, nella prima stagione guidata della sovraintendente Laura Berman, è stato indicato come miglior teatro lirico, mentre a Salisburgo va il palmarès per il miglior festival e alle Junge Opern Rhein-Ruhr, iniziativa congiunta dei teatri lirici di Dortmund, Bonn e Düsseldorf, quello per il miglior programma educativo.

I premi all’audiovisivo vanno alla registrazione video del Benvenuto Cellini di Hector Berlioz(Château de Versailles Spectacles) allestita secondo il progetto originale del 1837 con Michael Spyres protagonista. l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique e il Monteverdi Choir diretti da John Eliot Gardiner, e all’album Vincerò! del tenore Piotr Beczała (Pentatone).

Legati alla pandemia da coronavirus gli ultimi due riconoscimenti assegnati dalla giuria diOper!. Come benefattori sono stati indicati i laboratori di analisi che, mettendo a disposizione gratuitamente tamponi Covid-19, hanno consentito la realizzazione di progetti lirici impegnativi come Die Walküre alla Deutsche Oper di Berlino e le registrazioni al festival operistico di Heidenheim. Il peggio della scorsa stagione lo hanno offerto i teatri lirici per mancanza di immaginazione e l’auto-vittimizzazione dimostrate durante la pandemia.

 

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