Il Festival Pontino anima di musica luoghi meravigliosi ma ignoti al turismo di massa

Venti concerti dal 3 al 31 luglio, tenuti da concertisti di fama, da illustri docenti dei corsi di perfezionamento e dagli allievi

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Concerto al Castello Caetani a Sermoneta (Foto Cesare Galanti)
Concerto al Castello Caetani a Sermoneta (Foto Cesare Galanti)

Il Festival Pontino - storica manifestazione organizzata dalla Fondazione Campus Internazionale di Musica di Latina, giunta alla sua cinquantasettesima edizione - torna dal 3 al 31 luglio a portare la musica a Latina e soprattutto in alcuni luoghi del suo territorio, veramente magici ma pressoché sconosciuti al turismo di massa, come il Castello Caetani di Sermoneta, i Giardini di Ninfa, il chiostro di Sant’Oliva a Cori. I concerti sono strettamente connessi ai corsi di perfezionamento musicale del Campus, perché spesso ne sono protagonisti sia i docenti, tutti musicisti di rilievo internazionale, sia gli allievi. Proprio un docente, il flautista Mario Caroli, inaugura il festival il 3 luglio con musiche di Fauré, Martin e Jolivet, in omaggio alla grande tradizione flautistica francese, più il giapponese Yoshimatsu, più la riscoperta della compositrice tardo-romantica inglese Mel (Mélanie) Bonis.

Altri docenti dei corsi saranno protagonisti del concerto del 17: la violinista Liza Ferschtman, il violoncellista Giovanni Gnocchi e il pianista Andrea Lucchesini - quest’ultimo è l’ultima, prestigiosa new entry nel corpo docente del Campus - si uniranno per il Trio “L’arciduca” di Beethoven e rare composizioni di Glière e Kodaly.

E non ci si dimentica di alcuni illustri docenti del passato: il 4 il Quartetto Piermarinidedicherà il suo concerto (Mendelssohn e Brahms) alla memoria del violinista Cesare Ferraresi. Il 18 un altro docente del Campus, il violoncellista Rocco Filippini, recentemente scomparso, sarà ricordato dalla violinista Mariana Sirbu e dal contrabbassista Franco Petracchi, due dei suoi più cari amici e compagni in tanti concerti da camera, che eseguiranno il Quintetto “La trota”  di Schubert e il Trio op. 49  di Mendelssohn, insieme ad alcuni strumentisti della giovane generazione.

Naturalmente sono stati invitati anche interpreti estranei all’attività dei corsi di perfezionamento. Il 20 l’Ensemble di Ottoni Tubilustrium, che prende il nome dall’antico rito romano del sacro lavacro (lustrium) delle trombe militari, presenta un percorso caleidoscopico tra storia e generi musicali, dal repertorio antico del Cinquecento fino alla musica contemporanea per il cinema. Il 24 il pianista Alfonso Alberti prende spunto dal settimo centenario della morte di Dante per portare nei Giardini di Ninfa un concerto con musiche di Liszt, Čajkovskij e Verdi ispirate ai versi del poeta fiorentino, più il rarissimo Viaggio imaginario, tratto da La commedia di un musicista, brano inedito ispirato a Dante di Roffredo Caetani, che in un certo senso è – in spirito – il padrone di casa. Il 24 il Quartetto Guadagnini, cui si aggiunge il contrabbassista Alessandro Belli, esegue Rossini, Debussy e Valses nobles et sentimentales di Ravel nella versione per quintetto d’archi di Luis de Pablo (prima esecuzione integrale). Il concerto di chiusura, il 31 luglio, è affidato al violinista Francesco D’Orazio e al pianista Giampaolo Nuti, che avviano il progetto triennale dell’integrale della Sonate per violino e pianoforte di Beethoven; a tre Sonate beethoveniane accostano un’inedita pagina per viola sola di Luis de Pablo, Fantasia interrotta per viola sola, composta nel 1994 per celebrare il 90° compleanno di Goffredo Petrassi, che fu molto legato al Campus.

Facendo un passo indietro, nel secondo week-end del festival (9-11 luglio) si svolgono gli Incontri internazionali di musica contemporanea, che da sempre costituiscono un momento culminante del festival. Il 9 il Syntax Ensemble diretto da Pasquale Corrado esegue lavori in prima italiana o assoluta di giovani musicisti provenienti dai Corsi e di compositori affermati quali Maldonado e de Pablo. Il 10 sarà la volta di un altro docente del campus, Claude Delangle, sassofonista fra i più celebri della scena contemporanea, il cui concerto inizia da Jules Demersseman, uno dei primi compositori a scrivere per sassofono, e si conclude con la prima assoluta di …ruft uns! (2020) di Alessandro Solbiati.  L’11 un Quartetto dalla formazione insolita - Duccio e Vittorio Ceccanti al violino e violoncello, Clara Ricucci al clarinetto e Matteo Fossi al pianoforte - alterna Trii di Reinecke e Beethoven a due prime assolute di Ivan Vandor, Meditativo e Quartetto con clarinetto.

Il ricco programma è completato dai numerosi e variegati concerti degli allievi del Campus, cui quest’anno si aggiungono – grazie ad un accordo tra le due istituzioni – quelli della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano.

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