È dedicato alla Spagna il cinquantacinquesimo Festival delle Nazioni

L’edizione 2022 del festival si svolgerà dal 6 luglio al 3 settembre 2022 a Città di Castello e in altre località dell’alta valle del Tevere

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La Chiesa di San Domenico a Città di Castello
La Chiesa di San Domenico a Città di Castello

Il ricco cartellone di concerti e spettacoli offrirà un’ampia prospettiva sulla cultura musicale spagnola, una delle più ricche e affascinanti del continente europeo. Ma, come e forse anche più di quella di ogni altro paese, la musica spagnola è il risultato di una somma di scambi e influenze reciproche con tanti altri paesi sia vicini, come la Franca, l’Italia e il Marocco, sia lontani, come l’America centro-meridionale. Lo ha spiegato benissimo il direttore artistico Aldo Sisillo: “Una delle linee che il Festival delle Nazioni ha seguito in questi ultimi anni è stata quella di far luce sugli intrecci fra le diverse culture musicali che caratterizzano il patrimonio dei Paesi ospiti. La Spagna, nazione storicamente al centro di uno degli imperi più vasti, con la sua complessa storia ci offre l’occasione di riflettere sui rapporti tra culture diverse e sulla convivenza e l’integrazione sociale e culturale tra cittadini di diversa provenienza. Questo perché è una nazione con un importante passato coloniale, ma anche perché ha vissuto sul suo stesso territorio un lungo periodo di dominazione straniera, assai fecondo per le arti, le scienze e la cultura”.

La gran parte della programmazione si svilupperà in dodici giornate, da martedì 23 agosto a sabato 3 settembre, ma il 6 e 8 luglio ci sarà una consistente anticipazione, che offrirà due eventi open air  di grande richiamo: il primo giorno si esibirà Noemi, una delle cantanti italiane più apprezzate del momento, mentre due giorni dopo il flamenco la farà da protagonista in Luxurîa,  uno spettacolo della compagnia Barcelona Flamenco Ballet.

Il periodo più intenso del festival inizierà il 23 agosto (nella chiesa di san Domenico, come la maggior parte dei concerti classici) con la prestigiosa Orquesta de Cámara Andrés Segovia, diretta da Víctor Ambroa, e con José María Gallardo del Rey alla chitarra solista: sono in programma alcuni fra gli autori più importanti della tradizione ‘classica’ spagnola come Turina, Albéniz e Tárrega e inoltre una Suite  per chitarra e archi di Federico García Lorca, che tutti conoscono come poeta ma pochi come musicista. Il giorno dopo Axel Trolese, classe 1997, tra i pianisti italiani più interessanti della nuova generazione, suonerà Falla, Albéniz, Turina e Federico Mompou, un compositore che ora si sta riscoprendo ma che già decenni fa era nel ristretto e selezionatissimo repertorio di Arturo Benedetti-Michelangeli.

Il 25 gli appuntamenti sono due. Il pomeriggio si potrà assistere alla prova dei finalisti del Concorso nazionale “Alberto Burri”, che in pochi anni si è conquistato un posto di prestigio tra i concorsi musicali italiani per gruppi giovanili di musica da camera. La sera l’Ensemble Elyma diretto da Gabriel Garrido , il miglior conoscitore e interprete della musica barocca dell’America latina, presenterà un concerto intitolato La ópera jesuítica en las misiones,  che indagherà un aspetto affascinante della storia della musica, vale a dire l’uso che i padri gesuiti fecero della pratica musicale in Venezuela, in Perù, in Colombia e nella regione del Guaranì, dove fondarono numerose reduciones  caratterizzate da un’organizzazione sociale ‘collettivista’, in cui la musica aveva un ruolo fondamentale. È il mondo che ispirò a Roland Joffé il suo celeberrimo film Mission  del 1986, vincitore di un Oscar e della Palma d’Oro a Cannes. Questo concerto farà ascoltare musiche del gesuita italiano Domenico Zipoli - che nel 1717 andò come missionario in Argentina, dove morì nel 1726 - e di altri autori anonimi dell’ordine di San Ignacio. Il 26 il festival si trasferisce a Sansepolcro per la prima assoluta de Il mio bacio era un melograno,  una nuova pièce  di teatro musicale coprodotta dal festival e dall’Associazione Laboratori Permanenti di Sansepolcro: è dedicata a Federico García Lorca e ha le musiche di Stefano Garau.

Il 27 giovani due giovani cantanti spagnoli offriranno una saporita antologia d’una forma tipica della musica spagnola, la zarzuela, una sorta di operetta in cui si alternano scene parlate, cantate, cori e balli e che spesso si rifà a musiche ed espressioni popolari: in Italia questo genere musicale è pochissimo noto ma chi lo conosce sa quanto sia straordinariamente ricco di vitalità e di fascino. Anche i due appuntamenti successivi coinvolgono giovani interpreti. Sono giovanissimi gli studenti che il 28 partecipano - accanto a un gruppo di professionisti diretti da Mario Cecchetti -all’esecuzione di Loba Branca, opera in forma semiscenica ispirata ad un racconto tradizionale galiziano, commissionata al compositore spagnolo Brais González. Il 29 pomeriggio suona il giovane Tulip Duo, violino e pianoforte, vincitore del Concorso “Alberto Burri” dello scorso anno.Lo stesso giorno, ma di sera, ci sarà uno degli eventi più attesi, la prima esecuzione italiana di Memorias,  un progetto ideato e diretto dal violinista tangerino Jamal Ouassini con la Tangeri Café Orchestra, che vedrà la partecipazione di artisti provenienti da Spagna, Marocco, Grecia, Libano e Italia: un inno al Mediterraneo e alla sua straordinaria ricchezza e varietà di musiche e di culture.

Il 30 torna la danza con Carmen, una nuova creazione del coreografo Mauro Bigonzetti su musiche originali del ballerino e musicista Octavio De La Roza, che vuole rendere omaggio ad un personaggio creato dai francesi ma diventato emblematico della Spagna. Lo stesso giorno a Monte Santa Maria Tiberina suona un altro gruppo che si è particolarmente distinto nella scorsa edizione del Concorso “Alberto Burri”: è il talentuoso duo di chitarre composto da Raffaele Putzolu e Victor Valisena, che suonerà le più affascinanti musiche spagnole per questa formazione.

Il mese di agosto si chiude con un ospite di particolare prestigio, il Cuarteto Casals, regolarmente ospite delle sale più prestigiose del mondo, che suonerà Haydn, Šostakovič, Mendelssohn e la prima italiana di un brano Francisco Coll García. 

Settembre si apre con Yilian Cañizares, la carismatica violinista e cantante cubana, che spazia dal repertorio classico alle esperienze di ricerca che confinano con il jazz e alle elaborazioni della musica delle Antille: arriverà al festival col suo nuovo progetto, lo Yilian Cañizares Resilience Trio,nato dalla crisi pandemica che stiamo vivendo. Il giorno dopo ecco un altro concerto che non viene dalla Spagna ma dai paesi ispanofoni dell’America: è Todo es amor, un omaggio da parte della Tango Spleen Orquesta al tango e in particolare - ma non solo - al suo più illustre rappresentante, Astor Piazzolla. A chiudere il festival il 3 settembre sarà l’Orchestra della Toscana con un programma dedicato al più grande compositore spagnolo moderno, Manuel De Falla.

 

 

 

 

 

 

 

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