Anche la Francia chiude causa virus 

La decisione del governo di vietare le manifestazioni con più di 1000 persone per contenere il contagio

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La Salle Boulez della Philharmonie
La Salle Boulez della Philharmonie

Anche in Francia i luoghi di spettacolo si organizzano dopo il divieto di manifestazioni pubbliche che riuniscano più di 1000 persone annunciato domenica dal Ministro della Salute francese, Olivier Véran, per contenere la diffusione del coronavirus. 

La Philharmonie di Parigi ha subito annunciato la cancellazione di tutti i concerti nella Sala Boulez, che contiene circa 2400 posti, a partire da lunedì 9 marzo. Secondo il direttore generale della Philharmonie, Laurent Bayle, la decisione avrà serissime conseguenze economiche: un concerto alla Sala Boulez produce incassi fra gli 80 e i 200 mila euro a concerto. Anche l’Opéra national de Paris ha deciso di cancellare le rappresentazioni in programma fra lunedì 9 e mercoledì 11, riservandosi di comunicare nei prossimi giorni le modifiche al calendario delle rappresentazioni. Saltati dunque la serata George Balanchine e il concerto dell’Orchestre de Paris, mentre la Manon in programma martedì 10 verrà eseguita senza pubblico in sala per consentirne la registrazione in video. Soluzione meno drastica invece per l’Opéra Comique che per il prossimo spettacolo in cartellone il 25 marzo, Macbeth Underworld di Pascal Dusapin, intende ridurre il numero di posti dagli attuali 1150 a 800. Anche nel resto del paese i teatri si attrezzano per far fronte alla difficile situazione. Nessuna decisione concreta all’Opéra de Lyon in attesa di precisazioni da parte del governo, ma il teatro già offre il rimborso dei biglietti agli spettatori che intendono rinunciare agli spettacoli in cartellone fino al 2 aprile. 

Come anche in Italia, lanciano l’allarme le associazioni di artisti e musicisti per l’ingente danno economico alle attività dal vivo. La Federazione delle imprese dello spettacolo dal vivo, della musica, dell’audiovisivo sollecita le autorità a creare un fondo d’urgenza a sostegno di un settore già fragile: “I nostri settori hanno già attraversato negli ultimi anni crisi importanti: attentati terroristici, il movimento dei gilet gialli e nelle ultime settimane lo sciopero dei lavoratori dei trasporti contro la riforma pensionistica”. 

 

 

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