Ad Amsterdam la stagione della libertà

Presentata la nuova stagione d’opera dell’Opera Nazionale Olandese, che si apre il prossimo settembre con Carmen

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Opera Nazionale Olandese
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«La libertà non è diventato uno dei temi più controversi nelle nostre società?»: è questa la domanda che si è posta Sophie de Lint, sovrintendente dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam, che ha scelto proprio “La liberté” come motto per la prossima stagione lirica. «Oggi più che mai, ognuno si confronta in un modo o un altro con la questione di cosa significhi libertà. È un concetto vasto e sfaccettato. È quello che intendiamo mettere in evidenza nella nuova stagione».

"Carmen" Opera Nazionale Olandese - regia Robert Carsen 2009
"Carmen" Opera Nazionale Olandese - regia Robert Carsen 2009

Vasta e sfaccettata è anche la programmazione della nuova stagione, la prima completa, si spera, dopo due anni di pandemia, che nemmeno in Olanda ha risparmiato i luoghi di spettacolo, chiusi per lunghi periodi. «Et surtout la chose enivrante: la liberté!» dice Carmen a Don José e sarà proprio Carmen nella ripresa dell’allestimento del 2009 di Robert Carsen con la direzione di Jordan de Souza e J’Nai Bridges nel ruolo della protagonista ad aprire la nuova stagione (3 settembre). A seguire, la nuova produzione firmata da Christof Loy di Die Königskinder di Engelbert Humperdinck con la direzione musicale di Marc Albrecht e Daniel Behle e Olga Kulchinska protagonisti (dal 6 ottobre). Tenuta a battesimo al Glimmerglass festival 2019 e votata dai critici nordamericani migliore novità operistica, verrà presentata in prima europea Blue di Jeanine Tesori su un libretto di Tazewell Thompson, che mette in scena le vicende di una famiglia di colore ad Harlem ispirate a eventi di cronaca contemporanea e alla letteratura di autori di colore. La direzione musicale sarà affidata a Kwamé Ryan mentre l’allestimento firmato di Tazewell Thompson sarà quello di Glimmerglass (dal 7 novembre). Le feste di Natale saranno nel segno di Puccini e di Turandot che continua il ciclo dedicato al compositore lecchese con il direttore principale del teatro Lorenzo Viotti e il regista Barrie Kosky (dal 2 dicembre). Il nuovo anno si apre con il nuovo allestimento firmati Calixto Bieito del Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel con Le Concert d’Astrée diretto da Emmanuelle Haïm con Christophe Dumaux, Julie Fuchs, Emily D’Angelo e Teresa Iervolino fra gli interpreti (dal 16 gennaio). A seguire, una produzione scenica proveniente dall’Opernhaus di Zurigo della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi con il Balletto Nazionale Olandese, le coreografie di Christian Spuck e la direzione musicale di Eun Sun Kim (dal 9 febbraio).

Come nelle stagioni precedenti, marzo sarà dedicato alla produzione contemporanea. “Liberazione” è il tema scelto per l’annuale edizione di Opera Forward Festival, che presenterà tre produzioni: la prima mondiale di Animal Farm di Alexander Raskatov dal romanzo di George Orwell che racconta di una rivoluzione fallita e un sogno utopico di libertà, che avrà la regia di Damiano Michieletto e le scene di Paolo Fantin (dal 3 marzo); Ändere die Welt! (Cambia il mondo), teatro musicale sulle barricate composto e diretto da Leonard Evers con la regia di Mart van Berckel, che vuole indagare su ciò che resta delle rivoluzioni quando la polvere si deposita (9 marzo); e Perle Noir. Meditations for Joséphine con le musiche di Tyshawn Sorey e la regia di Peter Sellars dedicato a una delle icone libertarie del XX secolo (dal 9 marzo).

La stagione continua con la ripresa del Rosenkavalier di Richard Strauss nell’allestimento di Jan Philipp Gloger con la direzione musicale di Lorenzo Viotti e Maria Bengtsson, Angela Brower e Christof Fischesser nel cast vocale (prima: 13 aprile). Segue la nuova produzione di Maria Stuarda di Gaetano Donizetti con (prima: 6 maggio) con la direzione di Enrique Mazzola, la regia di Jetske Mijnssen, e Aigul Akhmetshina e Marina Rebeka nel ruolo delle due regine rivali (dal 6 maggio). Chiude la stagione la nuova produzione di Rusalka di Antonín Dvořák con l’Orchestra del Concertgebouw diretta da Joana Mallwitz e la regia di Philipp Stölzl (dal 2 giugno).

Di interesse saranno anche le proposte per le famiglie cioè rivolte a un pubblico più giovane. Si aprirà con Het Lijflied (Il canto del corpo) di Lucas Wiegerink su un libretto di Alma Terrasse, che curerà anche la regia, proporrà un insolito viaggio all’interno del corpo umano condito di jazz, world music e frammenti operistici (da settembre). A seguire, la novità di Vasco Mendonça The Girl, the Hunter and the Wolf su libretto di Gonçalo M. Tavares che rilegge la favola di Cappuccetto Rosso attrraverso gli occhi del lupo (dal 15 ottobre). Operetta Land offirà un florilegio di brani di Johann Strauss figlio, Jacques Offenbach, Arthur Sullivan ed altri inseriti in una trama fatta di romanticismo, scambi di persona, inganni elaborata per la scena da Steef de Jong con la direzione musicale di Lorenzo Viotti (dal 20 novembre). A fine stagione, in collaborazione con la Netherlands Philharmonic Orchestra il racconto musicale Be Opera XL di e con il performer Ton Meijer presenterà la storia di un bimbo, figlio di panettieri, e della sua grande passione per l’opera (dal 24 maggio).

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