Don Zilla, tensione a Kampala

Ekizikiza Mubwengula di Don Zilla è un ottimo esempio di cosa sta succedendo nei club dell’Africa Orientale

Don Zilla
Don Zilla
Disco
pop
Don Zilla
Ekizikiza Mubwengula
Hakuna Kulala
2021

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta degli esponenti di spicco della nuova scena elettronica africana: dopo Ikoqwe, Nuri, Teno Afrika, Ammar 808, Nihiloxica, Nazar, Bantou Mentale e Zuli, è la volta di Kisakye Kingsamuel Donzilla, conosciuto come Don Zilla, produttore di Kampala, capitale dell’Uganda.

Dopo l’EP del 2019 From the Cave to the World, è la volta del suo album d’esordio Ekizikiza Mubwengula – l’oscurità nella galassia, nella lingua luganda –, ancora una volta per l’etichetta Hakuna Kulala di proprietà del collettivo Nyege Nyege, di cui abbiamo già scritto a proposito dei Nihiloxica. Doom-step, uptempo, trap, noise, cacofonie, il tutto mescolato per ottenere un prodotto dal sapore futurista.

– Leggi anche: Nihiloxica, i marabù di Kampala

«Nel mio Paese, le persone mi dicono che faccio musica extra-terrestre. Non li biasimo, però mi fa ridere», dice Don Zilla. E certo che ride, avendo iniziato a suonare strumenti di fortuna, quindi nulla di trascendentale, nel suo villaggio all’età di sette anni – adesso ne ha trenta. Il primo momento cruciale della sua vita arriva nel 2003 quando Kisakye incontra per la prima volta suo padre e si trasferisce con lui a Kampala nella chiesa di sua proprietà. Qui ha modo di rafforzare il suo amore per la musica: impara a suonare le tastiere da auto-didatta e ad avere familiarità col software FL Studio. Ben presto impara i trucchi degli studi di registrazione e il suo nome comincia a girare.

«Un giorno – ha raccontato Derek Debru, organizzatore delle serate Boutiq Electroniq e fondatore con Arlen Dilsizian del festival Nyege Nyege – è venuto a vedermi per presentarmi le sue prime produzioni elettroniche e per discutere di una possibile residenza. I suoi primi suoni, come quelli di Slikback, lasciavano già intravvedere un grande potenziale. Nel caso di Zilla è la sua maturità che fin da subito ci ha colpito. Malgrado la sua giovane età, aveva già una visione personale, cosa assai rara e che cerchiamo di sviluppare coi nostri artisti».

Zilla entra così a far parte del collettivo Nyege Nyege e diviene il manager del Boutique Studio: eccolo in azione durante il festival Nyege Nyege del 2019.

Grazie al successo di critica del suo primo EP, Zilla e gli altri artisti del collettivo sono stati invitati alla fine di gennaio 2020 al Berghain di Berlino all’interno del festival CTM, la loro prima esibizione al di fuori dell’Uganda.

Ekizikiza Mubwengula rappresenta il culmine delle esperienze pregresse di Zilla, uno sforzo globale con fondamenta africane, il risultato di mille influenze, dalla club scene pentatonica di Shanghai all’avant garde berlinese, il tutto con un’urgenza frenetica senza alcun tipo di delicatezza. È un disco rumoroso, oscuro, minaccioso, dominato dalle basse frequenze.

Un esempio? Ecco “Bunjingo”, un insieme di sample andati in frantumi.

“Etambula” è un altro tour de force coi BPM roventi, mentre “Tension” tiene fede al suo titolo e ci fa apprezzare la complessità ritmica e la capacità di Zilla di tenere sotto controllo il flusso di idee musicali che gli attraversano la testa.

Ekizikiza Mubwengula è un ottimo esempio di cosa sta succedendo nei club dell’Africa Orientale, una scena in rapida crescita che sta incuriosendo per la sua capacità di mutare i paradigmi.

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