Billy Forsythe è tornato a Venezia, per la Biennale Danza: il lavoro in prima mondiale si chiama You made me a monster ed ha stravolto non poco il pubblico (quattro performances ogni sera, un'ora ciascuna, per 70 spettatori). Forsythe da un lato metabolizza ed esorcizza (si spera) il passato e dall'altro ci dice: rieccomi, profondo come sempre e sempre in cerca, mai fermo sugli allori. Vi parlo del cancro, e non solo di quello che sta nei trattati di medicina...

Dicono che il pubblico romano si sia scandalizzato – di fronte a I Need More – per via di ripetuti onanismi, pipì in scena, violenze esplicite di gruppo, schitarrate assordanti e via dicendo. Noi ci scandalizziamo al contrario per la totale assenza di una forma compiuta al servizio di tutto ciò, per i tempi antiteatrali, per la presunzione con cui personalissime elucubrazioni vengono imposte senza mediazioni al pubblico.

Agli Arcimboldi una serata di ottima danza, complice una compagnia della Scala in gran forma, motivata, ben scelta nei ruoli solistici: le cure energiche del direttore Frédéric Olivieri danno dei frutti. Angelin Preljocaj, di origine albanese, oggi cinquantenne, è il migliore coreografo attivo oggi in Francia e tra i maggiori a livello internazionale, l'inglese Christopher Wheeldon e l'italiano di La Spezia Jacopo Godani, molto più giovani, sono due belle realtà.

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