Un trittico di alto livello per il Balletto della Scala

Agli Arcimboldi una serata di ottima danza, complice una compagnia della Scala in gran forma, motivata, ben scelta nei ruoli solistici: le cure energiche del direttore Frédéric Olivieri danno dei frutti. Angelin Preljocaj, di origine albanese, oggi cinquantenne, è il migliore coreografo attivo oggi in Francia e tra i maggiori a livello internazionale, l'inglese Christopher Wheeldon e l'italiano di La Spezia Jacopo Godani, molto più giovani, sono due belle realtà.

Recensione
classica
Teatro alla Scala Milano
10 Marzo 2005
Angelin Preljocaj, di origine albanese, oggi cinquantenne, è il migliore coreografo attivo oggi in Francia e tra i maggiori a livello internazionale. Assai più giovani, l'inglese Christopher Wheeldon e l'italiano di La Spezia Jacopo Godani sono due belle realtà, consacrate ora dal trittico che con il titolo Europa ha portato agli Arcimboldi una serata di ottima danza, complice una compagnia della Scala in gran forma, motivata, ben scelta nei ruoli solistici: le cure energiche del direttore Frédéric Olivieri danno dei frutti, si spera che gli attuali chiari di luna scaligeri non vadano ad incidere sulla quantità e qualità degli spettacoli, sulle risorse che la danza richiede quando la si voglia mantenere ad alto livello. Detto ciò, erano in scena pezzi assai diversi. La Stravaganza di Preljocaj gioca contrappuntisticamente tra la musica di Vivaldi e brani contemporanei e tra danzatori in fluide tute, agili e morbidi ed altri ingessati in costumi seicenteschi. Il finale sarà armonioso, ma par di capire che si danza assai meglio col Prete Rosso che con talune elucubrazioni d'oggi, vecchie alla nascita. Pezzo creato in origine per il New York City Ballet, come pure Polyphonia di Wheeldon, acclamato come l'ultimo dei neoclassici, e giustamente: basato su dieci meravigliosi brani pianistici di György Ligeti (Etudes pour piano dell'85 e Musica Ricercata degli anni '50) e con Roberto Bolle e Marta Romagna primi inter pares, è un'attenta osservazione - dissezione delle progressive dinamiche coreutiche di gruppo e di coppia: più intima e pensosa rispetto a Balanchine, meno esasperata rispetto a Forsythe, ovvero il padre e l'epigono del neoclassicismo. Infine Contropotere di Godani, titolo al profumo di anni Settanta per sottolineare l'urlo di protesta di un giovane autore che si sente circondato da banalità in musica e in danza, da un mondo devastato da atrocità d'ogni genere, da un sistema che offende la vera cultura finanziando e proteggendo entertainment di bassissimo profilo. Base musicale, Les Noces di Stravinskij: partitura un tantinello condizionante nelle sue furibonde scansioni ritmiche, comunque adattissima alla danza rabbiosa, aguzza e scalciante di Godani che sembra aver trovato una strada originalissima di composizione, segnata certo dagli insegnamenti del grande suo maestro e mèntore, Billy Forsythe, ma ormai autonoma e maggiorenne.

Corpo di Ballo: Compagnia di balletto della Scala

Coreografo: Angelin Preljocaj, Christopher Wheeldon e Jacopo Godani

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