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La trentaduesima edizione del "Festival Internazionale dell'Operetta" di Trieste si avvia alla conclusione con la messinscena alla Sala Tripcovich della deliziosa "Piccola bottega degli orrori", il musical con il quale nel 1988 la Compagnia della Rancia avviò la sua fortunata attività italiana e con il quale guadagnò il "Biglietto d'oro 1989". La compagnia marchigiana, in coproduzione con il Teatro "Verdi" ha riproposto ora il lavoro off-Broadway di Howard Ashman e Alan Menken in una nuova e più spettacolare trasposizione.

Il Teatro "Verdi" di Trieste ha colto l'occasione di affermare al meglio la propria efficienza di macchina teatrale allestendo un impareggiabile "Otello" in una caldissima serata estiva. Uno spettacolo di lusso che, purtroppo, si ripete per quattro sole recite ma che offre la possibilità a pochi privilegiati di ascoltare, a confronto, i due astri del momento più versati nei panni del celebre "Moro", Josè Cura, che ha affrontato tale ruolo nel 1997 sotto la direzione di Abbado e Vladimir Galouzine, delfino di Gergiev.

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In attesa di chiudere il ciclo del "Ring", programmato verso la fine del 2001, il Teatro "Verdi" di Trieste ha messo in scena ieri sera L'Olandese Volante, l'opera romantica della rivelazione wagneriana.