I 10 film imperdibili di Seeyousound 2021

Islanda e Ghana, pop inglese e prog napoletano, ritmi da Lisbona e jazz a Londra: il meglio del festival Seeyosound

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Un anno fa di questi tempi Seeyousound era stato tra le prime vittime del primo lockdown, costretto a interrompersi nel pieno della sua sesta edizione. Per il 2021 il gruppo di lavoro che sta dietro l’International Music Film Festival di Torino si è – non poteva essere altrimenti – riorganizzato online, e non è detto che alla fine la scelta non paghi, anche sul lungo periodo.

Ci si sposta dunque sulla piattaforma Playsys.tv, dal 19 al 25 febbraio. Nel programma non mancano panel, concerti (sempre in streaming) e vari spazi di approfondimento, ma il punto forte sono ovviamente i film (soprattutto per chi ha ormai dato fondo alle categorie musicali su Netflix…).

Seeyousound dura una settimana, ma i contenuti rimangono a disposizione su Playsys per altri 7 giorni dopo la “prima”. Si possono comprare i biglietti per i singoli film (3,99 euro) oppure l’abbonamento (35 euro).

Per aiutarvi a scegliere e non perire di binge watching, abbiamo scelto i 10 film imperdibili di questa edizione di Seeyousound.

1. A Song Called Hate

19-25 febbraio

Nel 2019 la band islandese Hatari attirò l’attenzione di mezzo mondo sventolando una bandiera palestinese sul palco dell’Eurovision Song Contest di Tel Aviv. La storia ve l’avevamo raccontata qui, con tanto di intervista al musicista queer palestinese Bashar Murad. A Song Called Hate ci porta dentro quei giorni, in cui mezzo mondo si interessò di una bizzarra band islandese di industrial-techno-pop con un gusto per lo stile bondage-sadomaso.

Leggi la recensione del film

2. Rockfield: The Studio on the Farm

19-25 febbraio

Come il titolo del film di Hannah Berryman riassume, Rockfield è uno studio costruito dentro una fattoria, nelle campagne del Galles. Negli anni vi hanno registrato musicisti come Black Sabbath, Queen, Robert Plant, Iggy Pop, Simple Minds, Oasis, Stone Roses, Coldplay…

3. The Juniper Tree

19-25 febbraio

Film culto per gli amanti di Björk, The Juniper Tree della regista americana Nietzchka Keene, morta nel 2004 a poco più di cinquant’anni, è il primo ruolo cinematografico per la futura diva islandese. Il film esce nel 1990, ancora in epoca Sugarcubes e prima di Debut (1992) ma è girato nel 1986, quando Björk Guðmundsdóttir ha poco più di vent’anni. Lo spunto della trama è una fiaba dei fratelli Grimm, trasportata in un'Islanda medievale e fascinosa. La pellicola viene presentata in versione restaurata.

4. Contradict – Ideas for a New World

20-26 febbraio

La rassegna-nella-rassegna Trans-global Express è un ottimo modo per scoprire le novità dal mondo. Contradict, dei registi svizzeri Peter Guyer e Thomas Burkhalter, è una brillante riflessione sull’Africa di oggi, che ribalta i punti di osservazione e mette al centro del mondo il Ghana. Il terzo mondo diventa il primo, una nuova Africa – giovane, bella, originale – racconta se stessa in un nuovo stile, e la vecchia world music è ormai morta e sepolta. Tra i protagonisti, FOKN Bois (ne avevamo parlato qui). Irresistibile.

5. Crock of Gold - A Few Rounds with Shane MacGowan

20-26 febbraio

Bastano due nomi: Shane MacGowan, l’omaggiato di questo film, rockstar la cui vita è già di per sé un film da raccontare. Julien Temple, l’omaggiante, tra i maestri del film musicale (nonché vecchia conoscenza di Seeyousound).

6. Everything – The Real Thing Story

20-26 febbraio

La storia dei Real Things è di quelle da riscoprire: quattro ragazzi neri di Liverpool («The black Beatles» il loro obbligato soprannome) che negli anni settanta si impongono nella classifiche di mezza Europa. Il narratore è Jacob Anderson, musicista e attore (era Grey Worm nel Trono di spade…).

7. Ronnie's

24 febbraio-2 marzo

Quando ancora si poteva andare ai concerti, e quando i locali non erano chiusi, il Ronnie Scott’s era uno dei luoghi culto della scena jazz (ma non solo) londinese, dal 1959 in poi. Il film di Oliver Murray ne omaggia la storia, pescando nel ricco archivio del club con interviste esclusive e rarità.

8. Lisbon Beat

25 febbraio-3 marzo

L’Africa lusofona ha dato vita ad alcune delle musiche più irresistibili degli ultimi anni, che hanno spesso attecchito nelle case popolari, nelle nuove espansioni edilizie più o meno malfamate della periferia di Lisbona, dove si ammassano gli immigrati da Angola, Capo Verde, São Tomé, Guinea Bissau. Lisbon Beat di Rita Maia e Vasco Viana parte dalla batida, genere recente di EDM che ha saputo affermarsi anche nel circuito internazionale dei festival più in, ma ripercorre all’indietro gli stili e le idee del Portogallo black, tra fisarmoniche e drum machine. E la musica spacca.

9. Osannaples

25 febbraio-3 marzo

Napoli è sempre stata una città speciale per quanto riguarda la musica, e lo è stata anche negli anni della psichedelia e del progressive rock. Tra le punte italiane (ed europee) del genere ci furono anche gli Osanna di Lino Vairetti, tra i maestri del Naples Power. Una storia da riscoprire, e dell’ottima musica da riascoltare.

10. In a Silent Way

20-26 febbraio

La musica dei Talk Talk ha affascinato più di una generazione, e dopo la morte di Mark Hollis il fascino si è consegnato – in qualche modo – all’eternità. In a Silent Way del regista belga Gwenaël Breës è di fatto un documentario senza il protagonista (Mark Hollis non ha voluto parteciparvi), tutto focalizzato intorno al misterioso album Spirit of Eden, uno dei migliori «suicidi commerciali» della storia del pop.

 

 

 

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