Gli Oscar della stagione lirica passata

La rivista tedesca Opernwelt ha pubblicato la classifica del meglio della scorsa stagione lirica secondo un panel di critici internazionali

Opernwelt - il meglio della stagione lirica
L'Oper Frankfurt
Articolo
classica

Come ogni anno a inizio stagione, la rivista d’opera tedesca Opernwelt ha anticipato i risultati del panel internazionale di 50 critici europei invitati a indicare i migliori nelle principali categorie professionali e nei teatri lirici internazionali. I risultati in dettaglio verranno pubblicati nell’edizione annuale della rivista, in distribuzione nei prossimi giorni.

Il titolo di miglior teatro lirico è andato all’Oper Frankfurt, che conquista il prestigioso riconoscimento per la quarta volta dopo il 1996, 2003 e 2015 e per ben tre volte nella lunga gestione dell’attuale sovrintendente Bernd Loebe. Come recita la motivazione, il titolo è dovuto soprattutto alla sua programmazione sapientemente equilibrata, alle forti impronte personali delle regie, all’eccellente cura del repertorio e al profondo impegno nel lavoro d’equipe.

Francoforte si distingue anche per i riconoscimenti nelle categorie professionali, nelle quali Johannes Leiacker si impone come migliore scenografo per Capriccio di Richard Strauss con la regia di Brigitte Fassbaender prodotto dall’Oper Frankfurt e il baritono Johannes Martin Kränzle, a lungo nell’ensemble del teatro francofortese, come migliore cantante (come già nel 2011) grazie alle prove come Šiškov in Da una casa di morti di Janáček all’Oper Frankfurt e come Sixtus Beckmesser nei Meisteringer von Nürnberg al Festival di Bayreuth.

Come regista dell’anno si impone invece il veterano Peter Konwitschny grazie a tre produzioni – Medea di Cherubini all’Oper Stuttgart, Penthesilea di Schoeck all’Oper Bonn e a Soldaten di Zimmermann allo Staatstheater di Norimberga – mentre come miglior costumista la spunta Klaus Bruns per i costumi dei Meistersinger di Bayreuth.

La produzione di Die Meistersinger von Nürnberg firmata da Barrie Kosky per il Festival di Bayreuth è risultata anche la preferita fra i nuovi allestimenti della scorsa stagione, mentre le preferenze per la riscoperta vanno a Das Wunder der Heliane di Erich Wolfgang Korngold allestito da Christof Loy alla Deutsche Oper di Berlino.

Come migliore creazione la spunta Lunea di Heinz Holliger su libretto di Händl Klaus commissionata dall’Opernhaus di Zurigo, che si impone per soli pochi voti su L’invisible di Aribert Reimann commissionata dalla Deutsche Oper di Berlino, su Erdbeben. Träume di Toshio Hosokawa da Kleist commissionato dall‘Oper Stuttgart e su Der Mieter di Arnulf Herrmann commissionata dall’Oper Frankfurt.

Nelle categorie musicali, per la quinta volta di seguito la Bayerische Staatstorchester si impone come migliore orchestra grazie alla guida del direttore Kirill Petrenko, mentre il miglior coro è risultato quello dell’Oper Stuttgart. Le maggiori preferenze come miglior direttore sono andate a John Eliot Gardiner per la trilogia monteverdiana portata in tournée nelle principali piazza internazionali dopo il debutto veneziano nel giugno del 2017. Come migliore promessa viene indicata la soprano Anna El-Khashem in forze all’Opernstudio, il vivaio dei futuri professionisti, dell’Opera di Stato Bavarese.

All’Opera di Stato Bavarese va anche la maglia nera della scorsa stagione per i fondali del Parsifal firmati dal pittore Georg Baselitz: l’impegno dei pittori di spicco ma teatralmente lontani come scenografi è stata sonoramente bocciata dai critici.

Infine, nella categorie editoriali, si impongono il volume Puccini Handbuch di Richard Erken (Metzler/Bärenreiter) e la registrazione integrale di Les Troyens di Hector Berlioz diretta da John Nelson (Erato).

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