Tricky cool Traffic

Traffic, il free festival di Torino, aperto da Massimo Volume e Tricky

Tricky sul palco della Pellerina (foto Jacopo Tomatis)
Tricky sul palco della Pellerina (foto Jacopo Tomatis)
Recensione
pop
Traffic Torino Free festival Torino
11 Luglio 2008
Traffic 2008 è nel mezzo del cammino. Il free festival ideato da Alberto Campo e Max Casacci (dei Subsonica) si è fatto vedere in anteprima nelle archeologie industriali delle officine ferroviarie OGR, dove il 9 luglio i Massimo Volume di Emidio Clementi si sono rimessi a suonare insieme dopo anni, sotto lo schermo muto della "Chute de la maison Usher", da Poe, con un giovane Luis Bunuel aiuto regista: ore di sinfonia estenuante per due chitarre e batterie con alcune perfezioni nei crescendo allucinatori della sceneggiatura. Nella notte, "secret show" di Tricky, lo spiritello diabolico di Bristol, il lato oscuro dei primi Massive Attack, in un vero e proprio concerto quasi unplugged, con meno elettronica del possibile, una sensuale vocalist vicina per stile alla Beth Gibbons, che sul grande palco del Parco della Pellerina ieri sera, di fronte alle prime migliaia di giovani che questo festival ha l'orgoglio di radunare da anni, è tornata valorizzata dal poderoso drumming, al centro di una band molto ensemble, in cui Tricky si concentrava su brevi diabolici assoli molleggiando come un pugile compulsivo e suonato. Cool è tutto l'imprinting di questo festival, nel main stage come nelle decine di intelligenti carinerie sparse nei pomeriggi in città, tra soundscapes e chitarre Gibson dipinte da artisti torinesi, conversazioni letterarie curate da Manuel Agnelli degli Afterhours e rassegna di film punk (già, stasera arrivano i Sex Pistols...). Della seratona "dance" di ieri, ricordiamo i prodigiosi Battles, e il set carinissimo degli elegantini belgi Soulwax, i fratelli David e Stephen Dewaele, che han portato un po' di sapore di Sonar con le loro tastiere scatenate in elettronica danzabile: dopo Tricky, son tornati loro, in versione 2 Many DJ's, a firmare di nuovo l'anima vera di un festival "tricky”, che sa ingannare l'epica rock tuffandosi in cunicoli di inaudito pop.

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