Raffa dalla tv all'opera
A Bergamo il debutto di Raffa in the Sky
Al Teatro Donizetti di Bergamo, Raffa in the Sky di Lamberto Curtoni, su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli, suggerisce una considerazione sulla natura mutante dell'opera lirica, nata in palazzi aristocratici, poi approdata in teatri di palchettisti anche borghesi, fino a diventare spettacolo popolare. Ed è con l'intento di rinnovare quest'ultimo con una commistione col mondo televisivo che il regista Francesco Micheli ha suggerito a "Bergamo-Brescia capitali della cultura" di commissionare un'opera sulla figura iconica di Raffaella Carrà.
L'operazione è senz'altro riuscita nel lancio pubblicitario, un po' meno alla prova dei fatti. La partitura ha mostrato un brillante ecclettismo, libero dai condizionamenti delle avanguardie del Novecento, ma senza una vera identità. Il momento migliore è senza dubbio l'ouverture, ma poi tutto fila liscio senza sorprese, gli unici guizzi vengono dalle citazioni di alcune canzoni note, Tuca tuca, Rumore, Ballo ballo, eccetera, e da probabili altre allusioni, che chi scrive non è in grado d'identificare, ma che di certo non sfuggono ai tanti fans di Raffa. Ci sono ripetuti accenni al Lago dei cigni e perfino un rimando al Don Giovanni, con una sorta di Donn'Anna che s'infuria con la lavatrice.
Dal punto di vista drammaturgico la discesa di Raffa dal pianeta Arkadia sulla Terra, per combattere i pregiudizi in nome dell'arte e della felicità e proporre una nuova visione del mondo, dà luogo a divertenti e un po' folli situazioni; le cose funzionano meno quando lei si trasforma in Fata Turchina per risolvere i problemi di una coppia in crisi o quelli del figlio gay, poi trans, perché la trama rischia di appesantirsi di didascalie sociologiche, dannose allo spettacolo. Merito comunque di Carlo Boccadoro sul podio del suo ensemble Sentieri Selvaggi, unito all'Orchestra Donizetti Opera, se la verve in buca è rimasta continua.
Protagonista dell'opera è Chiara Dello Iacono, attrice, cantante un poco esile ma sorretta dal microfono, impegnata anche in complicati esercizi coreografici; mentre la voce più importante è indubbiamente quella di Carmela Remigio nei panni di Carmela, massaia del Mezzogiorno alle prese col marito Vito (Haris Andranos) segretamente innamorato della diva televisiva, entrambi genitori di Luca (Gaia Petrone, impegnata anche come nonna di Carmela infante sotto le bombe del 1943 e ostetrica che l'ha aiutata a venire al mondo). Dave Monaco è Apollo XI, sovrano di Arkadia, ma anche Maestra russa e Parrucchiere; Roberto Lorenzi è Fidelius, come pure il divo di Hollywood e il Censore che condanna l'ombelico nudo di Raffa in prima serata televisiva.
Grande entusiasmo al Teatro Donizetti a fine serata, ma anche applausi e ovazioni nel corso dello spettacolo.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
Al Festspielhaus il festival d’autunno “La Grande Gare” si chiude in grande stile con il Gluck e il Mozart del Balthasar-Neumann Ensemble&Chor diretti da Thomas Hengelbrock
Michele Mariotti è il trionfatore della serata ma anche l’interpretazione dei protagonisti è ammirevole