Pipa, tecnica ed emozione

L'arte del liuto cinese al MAO di Torino con Ling Ling Yu

Recensione
world
Gong Torino
28 Agosto 2009
La sottile linea di confine che separa il virtuosismo fine a se stesso e l'emotività tradotta in musica talvolta si dissolve per merito di musicisti e di repertori senza dubbio speciali. Ling Ling Yu è una giovane maestra di pipa, liuto cinese a quattro corde nato due millenni or sono e di recente entrato di diritto nell'orchestra che accompagna l'Opera cinese. Dal vivo a Gong, nel contesto del neonato Museo dell'Arte Orientale, con un repertorio che spazia da melodie secolari a brani del Novecento, Ling Ling mette la propria tecnica al servizio della musicalità: il suo stile infatti è una personale rielaborazione delle varie scuole artistiche del pipa, numerosi sono stati i suoi maestri. Le quattro corde vengono pizzicate, talvolta percosse, in un fiume di legati, armonici e bending (la tastiera è scavata come per il tar o il sitar) rendendo le musiche ora puramente melodiche e ora potentemente armonizzate, ora modali e ora illuminate da squarci di tonalità. Veri e propri fuochi d'artificio di virtuosismo arrivano raramente - il penultimo brano eseguito, dedicato alla primavera che risorge dietro alle montagne, è uno di questi casi - ma i giochi nel fraseggio della Yu accompagnano le pentatoniche della modalità cinese fuori dal tempo, inteso tanto sul pentagramma quanto sul calendario. Gli applausi la sommergono ad ogni esecuzione, a cui dedica l'intero corpo nel rapimento della musica, e lei ringrazia in un delicato inglese coccolando il proprio strumento.

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