L'aura dell'abbé Agathon

A Bologna la versione originale per voce e otto violoncelli della cantata di Arvo Pärt

(foto Fabio Fantuzzi)
(foto Fabio Fantuzzi)
Recensione
classica
Bachianas 2011 Bologna
03 Aprile 2011
Ha il sapore vago di una leggenda che si tramanda da sempre, lo stupore semplice e inequivocabile dell’exemplum d’antica memoria: Arvo Pärt segue il solco del suo cammino religioso, incontrando questa volta la storia dell’abbé Agathon, messo alla prova della generosità – nobilmente superata – da un angelo divino. Composta nel 2004, la cantata era nata per una formazione del tutto particolare: voce e ensemble di otto violoncelli. Così ce l’ha restituita – per la prima volta in Italia – l’eclettico progetto Bachianas 2011, che ha raccolto per la sua inaugurazione il Bologna Cello Project (attiva e volonterosa emanazione del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna) per la voce di Luisa Cottifogli, che molti ricorderanno come frontwoman dei Quintorigo, il cui repertorio è tuttavia di estrema versatilità, come ha dimostrato in questo concerto che l’ha vista passare dalla celeberrima “Bachianas Brasileira n. 5” di Hector-Villa Lobos a quell’“Abbé Agathon” che per la Cottifogli stessa rappresentava un debutto. Molte sono le circostanze che hanno portato Arvo Pärt a essere, di fatto, uno dei pochissimi compositori accademici viventi a ricoprire un ruolo da star: forse l’unico – ma non vogliamo azzardare qui il giudizio – ad esservi arrivato seguendo un percorso senza compromessi ulteriori, se si esclude quello iniziale di una rinuncia alle arditezze dell’ascolto. Che si tratti poi di una colpa è tutto da valutare: anche in questo lavoro, infatti, Pärt riveste le sue note (e le semplici parole di Benedicta Ward) di un’aura trasognata, dando loro un respiro profondo, giocando, con raro senso della forma, sul percorso metrico-ritmico di una prosa magicamente adagiata tra le piume morbide di un guanciale musicale.

Interpreti: Luisa Cottifogli, soprano

Orchestra: Bologna Cello Project

Direttore: Alberto Martelli

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica