LaFil gioca con Babar
Per Mito con Licia Maglietta voce recitante
Nel calendario di Mito, LaFil (Filarmonica di Milano) si è ritagliata un pomeriggio di spensieratezza al Teatro Carcano (il giorno prima al Conservatorio Verdi di Torino) con un doppio omaggio all'elefantino più amato dai bambini, Histoire de Babar, le petit elefant di Francis Poulenc e Le voyage de Babar di François Narboni. Sul podio Marco Seco (direttore artistico di LaFil), voce recitante Licia Maglietta. Il pubblico, composto principalmente da famigliole con marmocchi ha accolto i due brani con un entusiasmo e una partecipazione inusuali per una sala da concerto, segno che il programma è stato perfettamente azzeccato. L'esecuzione di Poulenc, nella classica orchestrazione di Jean Français, ha confermato quanto duttile sia l'organico, che si forma a progetto coinvolgendo giovani strumentisti attorno al nucleo storico di amici provenienti da Santa Cecilia, dalla Scala, dall'orchestra Rai, dalla Fenice, dai Wiener, dai Berliner, ecc. Sonorità nette, trasparenti, mai una sbavatura. Il brano di Narboni, seguito delle avventure dell'elefantino inventato da Jean de Brunhoff nel 1931, è composto da diciassetti quadri, alcuni brevissimi, ma tutti straordinariamente evocativi (con anche un ammiccamento a Messiaen quando si citano gli uccelli della foresta) e con una verve d'impatto immediato. In tutto questa gioiosa e riuscitissima kermesse l'unico dubbio riguarda l'eccessiva gestualità di Licia Maglietta, che tende a mimare ogni dettaglio della storia; ma forse è nel giusto, perché è così che vanno raccontate le favole.
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